Stray Blade: recensione dell'action RPG di 505 Games

Stray Blade è l'action rpg di 505 Games

Se in tantissimi ricorderanno una trama criptica – ma ben celata e profonda – per i souls di From Software, nel caso di Stray Blade c’è davvero poco da sapere o che gli sviluppatori vogliano suggerire ai giocatori come trama per lanciare gli utenti nel mondo di gioco e di avventura della loro ultima fatica. Ci troviamo nella terra di Acrea e come “signor nessuno” si muore e si resuscita ad ogni portale, in una regione ricca di vegetazione e pericoli in cui siamo chiamati a districare le trame che i nemici hanno pensato per noi, ma più ancora è con gli amici – in questo caso soprattutto Boji -, in cui dare una mano a lui si ripercuote nell’aiutare noi a venire a capo dell’intricata matassa di questo luogo.

Stray Blade: recensione dell'action RPG di 505 Games
Meglio non affrontare più di un nemico alla volta.

Stray Blade: non dite Souls...

…però sì, è lì la chiara ispirazione del gameplay di un action che in qualche modo riporta i giocatori a quello stile di combattimento così iconico ed unico nel proprio genere che non può non essere citato. Certo qui i nemici non fanno respawn – o meglio in alcuni casi sì, ma in altri no e in altri ancora un mix, quindi talvolta temo ci sia un bug in questo senso -, ma nel generale bilanciamento dell’esperienza aver sconfitto un avversario vuol dire averlo fatto in modo definitivo; non si perdono “anime”, ma i falò sono rappresentati da zone-totem in cui risuscitare ad ogni dipartita. Ci si muove in mondo coloratissimo in stile Torchlight, con un protagonista che dovrà fare del grinding la sua principale ragion d’essere. 

Per entrare maggiormente nel dettaglio si può dire che il nostro avatar dovrà passare da una zona all’altra della mappa cercando elementi dello scenario che lo aiutino a portare a termine il proprio compito. Lo sfruttamento delle armi e nello specifico il gameplay, prevede lo scontro diretto con un numero di nemici, ciascuno con il proprio pattern, ma è proprio qui che casca l’asino. Dove infatti l’uso del parry, le schivate e gli attacchi sono qualcosa che dovrete imparare a memorizzare, la scelta di impiegare pessime animazioni e una combinazione di movimenti poco azzeccati, fa scivolare il brand su una buccia di banana.

Stray Blade: recensione dell'action RPG di 505 Games
Non mancherà la diversificazione nell'equipaggiamento.

Dove il divertimento di un souls era proprio insito nel suo essere precisi e cattivi (ma corretti con il giocatore), restituendo un feeling di piacevolezza nel momento in cui si riusciva a fare il contrattacco con studiata meticolosità, qui le meccaniche sono rozze e farraginose. Spesso non si riescono a prevedere gli attacchi in arrivo, soprattutto quando ci sono molteplici nemici, ma anche in condizioni standard è davvero scomodo e poco piacevole. Abbattere nemici o cercare componenti sul campo di battaglia permette poi di costruire oggetti contundenti o magici o equipaggiamento generale, soprattutto perché il cambio delle armi permette di modificare lo stile di gioco e studiare approcci diversi agli scontri. La progressione e l'aumento di livello è anche un ottimo modo per aggiungere qualche punto alle statistiche dell'eroe, ma anche implementare alcuni progetti di arma a cui ci si può sentire particolarmente affezionati.

Non si salva nulla? In realtà qualcosa sì, andando avanti si riesce ad avere un maggior controllo del personaggio e qualche combo di attacco è anche piacevole, ma con una storia inesistente, una lore poco intrigante e un gameplay poco profondo si può provare, ma decisamente a prezzo iper-scontato.

Stray Blade

Versione Testata: PC

6

Voto

Redazione

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Stray Blade

Stray Blade è purtroppo vittima di un level design incerto, ma soprattutto di un gameplay sottotono che invece di porre il brand in una direzione magari poco ispirata e derivativa, ma almeno soddisfacente, in un concerto di meccaniche “sbagliate”; il protagonista si muove in modo legnoso, ancora di più sembra quasi uscito da un’app mobile che abbia voluto fare il grande salto, ma purtroppo non ce la fa. Tutto sommato può divertire? Sì e no, qualcosa funziona, ma non lo ricorderete certamente per la trama o l’aspetto artistico, se non in senso negativo, eppure una velata parvenza di audacia c’era, riscrivendo le animazioni e prevedendo un gameplay diverso forse…

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