Street Fighter 3 Third Strike

di Redazione Gamesurf
Pollice decisamente verso per il sonoro: da Street Fighter Zero 3 in poi la situazione é velocemente decaduta e i risultati sono sotto gli occhi (anzi, le orecchie) di tutti con questa ennesima versione, incapace di invertire il trend confermato anche lo scorso dicembre da SF3 W Impact. Insomma, temi semi techno e dance che risultano tanto fuori luogo quanto... come dire, brutti. Tranne qualche piccola eccezione, quindi, nulla di buono per i timpani dei giocatori

UN SACCO DI FACCE AMICHE
Ben diciannove sono i picchiatori che si affrontano in Street Fighter 3 Third Impact: delle vecchie conoscenze (e stiamo parlando di Street Fighter 2 e conseguenti episodi) troviamo solo Ryu, Ken e Chun-Li, come già accennato la grande re-entry di questo episodio. I restanti combattenti arrivano in parte dalle precedenti versioni di SF3 e in parte dalla fervida (pure troppo a volte) mente dei game designer Capcom
Il panorama é piuttosto variegato e, nonostante qualche concept decisamente evitabile, la situazione é tutto sommato più che discreta, anzi... Ma il discorso verrà ripreso più tardi
Le new entry vedono come punta di diamante Makoto, una karateka semplicemente gradevole da vedere e da utilizzare, probabilmente una delle migliori creazioni della Capcom dai tempi dei Quattro Nuovi di Super Street Fighter 2. Dallo stage in cui combatte, fino alle animazioni, alle mosse a disposizione e all'equilibratura del tutto, Makoto si rivela una gradita sorpresa, in grado di attirare velocemente le attenzioni dei giocatori. Oltre a Makoto, troviamo Twelve, personaggio che ricorda da vicino quel Glacius di Killer Instinct. Un ammasso di materia informe azzurra, capace di modellarsi a dovere e trasformare i propri arti e il proprio corpo in una sequela di armi e proiezioni offensive: ben realizzato tecnicamente, intrigante e discretamente efficace, seppur poco immediato e dotato di alcune mosse di base (specialmente i calci volanti) piuttosto discutibili
Ma le matricole non finiscono qua: Q, per esempio, un vero e proprio omaggio ai cattivoni di Giant Robot. Se inizialmente può sembrare come uno tra i tanti personaggi inutili e malfatti che popolano i picchiaduro d'oggigiorno, grazie a lunghe ed estenuanti sessioni di pratica svela tutto il suo potenziale offensivo e di difesa, dimostrandosi un discreto picchiatore, adatto ai giocatori particolarmente tecnici. Remy é invece un emulo di Guile in tutto e per tutto, con un calcio basso "a rotazione" praticamente identico a quello del militare americano che, ricordiamo, é il miglior personaggio dell'intera serie. L'atleta francese ricorda Guile per il suo simil Sonic Boom e per il Summersault Kick, mentre varia per la gittata dei calci volanti e alcuni pugni di base. Come stile grafico sembra arrivare direttamente da un episodio qualsiasi di King of Fighters, amalgamandosi a fatica (graficamente) con il resto della cricca, ma in definitiva si rivela anch'esso un buon personaggio