Street Fighter 6: la recensione di un grande picchiaduro!

Ritorno in grande stile per un gioco che non vuole smettere di fare storia!

di Fabio Fundoni

Street Fighter 6: il campione è tornato!

Iniziare a scrivere riguardo a un titolo della saga di Street Fighter è un’impresa non da poco. Potrei raccontarvi dell’impatto che Street Fighter 2 ebbe non solo in campo videoludico alla sua uscita nel lontano 1991, o più intimisticamente potrei ricordare cosa rappresentò per noi ragazzini che vedemmo per la prima volta quel miracolo in due dimensioni che ci costò un numero infinito di monete da duecento lire, probabilmente permettendo a chi gestiva quei fantastici cabinati di acquistare barche, ville al mare e automobili di extralusso. Fatto sta che dopo una marea di capitoli ufficiali, spin-off, derivati, film, serie animati, manga, gadget e chi più ne ha più ne metta, ci ritroviamo oggi, nel 2023 ad avere tra le nostre avide manacce, forgiate dalla distruzione di innumerevoli controller e arcade stick, una copia di Street Fighter 6 per PlayStation 5. Il titolo sarà disponibile dal 2 Giugno anche per PlayStation 4, PC e Xbox Series X/S, ma basta con il riscaldamento: scendiamo in battaglia e andiamo a scoprire la recensione di Street Fighter 6!

Stiamo ovviamente parlando del sesto dei capitoli principali della saga che è letteralmente simbolo dei picchiaduro a scontri con movimenti in due dimensioni e le attese a riguardo erano tantissime. Partiamo dal concetto per cui riuscire a mantenere sulla cresta dell’onda un titolo che alla base rimane (giustamente e ovviamente) ancorato allo stesso genere è un’impresa non da poco, ma già a partire dalle prime presentazioni era chiaro che Capcom era fermamente intenzionata a dimostrare che c’è ancora tanto da dire riguardo al mondo di Street Fighter, soprattutto dopo che il quinto capitolo, sebbene colmo di pregi, non era riuscito a conquistare del tutto una parte del pubblico. Il giocatore che si approccia a Street Fighter 6 è sin da subito avvolto da un intero mondo, variegato e colmo di punti di interesse che gravitano attorno a lui. Tre sono le modalità disponibili: Fighting Ground, World Tour e Battle Hub. Fighting Ground è quella più classica e ci darà allo stesso tempo i mezzi per crescere e col tempo diventare campioni, ma anche la possibilità di gettarci subito in azione. Alla base di tutto, qui troverete dei tutorial davvero ben fatti che riusciranno tanto a darvi un'infarinatura generale del gameplay, quanto a prepararvi alle sfide più ardue, in quanto andranno a toccare con estrema precisione e chiarezza ogni singolo fattore necessario per diventare un temibile combattente di strada. Inoltre è presente una guida per imparare a sfruttare al meglio ogni personaggio disponibile, in modo da non perdersi ogni minima potenzialità di ognuno di essi. 

Non manca il classico arcade mode per vivere le storie di tutti i protagonisti disponibili, la modalità versus per giocare contro la cpu o i propri amici in locale (uno contro uno o a squadre), in cui compaiono divertenti varianti con disturbi al match o specifici obiettivi da raggiungere durante il combattimento, senza ovviamente dimenticare poter sfidare guerrieri di ogni parte del mondo grazie ai match online amichevoli o classificati, con tanto di cross platform. Tutto abbastanza nella norma, ma curato con un'attenzione maniacale per i particolari che segna la differenza tra un titolo davvero tripla A e altri videogiochi. Per cercare qualcosa di meno classico dobbiamo spostarci su World Tour, una modalità che ci permette di creare il nostro personaggio e vivere un’avventura action/free roaming che ci ha ricordato, per sommi capi, le meccaniche base della saga di Yakuza. Il nostro protagonista, una volta creato, inizierà il proprio cammino alla ricerca della vera forza e di padroneggiare le arti marziali, ma in poco tempo si ritroverà in mezzo a una trama sempre più elaborata (e di cui non riceverete assolutamente alcuno spoiler da parte nostra). L’editor disponibile è ben realizzato e potremo ricreare praticamente qualsiasi fattezza desiderata, per poi acquistare vestiti e accessori di ogni tipo. 

Street Fighter VI: nuove modalità per nuovi approcci

Si parte da Metro City (gli amanti di Final Fight troveranno diverse chicche) per poi visitare svariate ambientazioni e ci si muove grazie a una fase esplorativa su più livelli, dove non dovremo solo andare avanti e indietro, ma scopriremo segreti, romperemo oggetti, saliremo scale per raggiungere piani elevati e via dicendo. In tutto questo dovremo naturalmente combattere e difenderci dai malintenzionati che cercheranno di metterci al tappeto, ma allo stesso tempo potremo sfidare praticamente ogni passante per mettere alla prova le nostre capacità e guadagnare punti esperienza che ci permetteranno di salire di livello, in un sistema che strizza l’occhio ai giochi di ruolo. Durante le nostre peripezie avremo modo di incontrare i personaggi principali di Street Fighter e di diventare loro allievi, così da poterne apprendere stili e mosse segrete. Tutto questo ci renderà in grado, con il passare del tempo, di aumentare l’affinità con i nostri maestri e di creare un modo di combattere tutto nostro, andando a mescolare colpi appartenenti a diverse icone del mondo di Street Fighter. La modalità World Tour si è rivelata un buon passatempo con cui intermezzare le sfide classiche e poter dare vita al proprio prototipo di lottatore è intrigante, ma la trama, per quanto offra qualche piacevole colpo di scena, non riesce sempre a tenere alta l’attenzione. Ci sono poi frangenti in cui gli assalti da parte dei nemici sono davvero troppi, a dimostrazione di un bilanciamento non proprio perfetto. Ad ogni modo Capcom ha trovato un modo interessante per offrire nuovi contenuti, brava lei.

Il nostro avatar non sarà semplicemente relegato al World Tour, ma rimarrà protagonista anche nel Battle Hub, un vero e proprio ritrovo virtuale in cui accedere solo se avrete una connessione internet attiva e in cui potrete trovare un intero universo dedicato al brand di Street Fighter e tutto quello che vi ruota intorno. Battle Hub è un enorme edificio dove le cose da fare non finiscono mai: negozi per oggetti virtuali, una console dj da far suonare, una sala giochi dove rispolverare le vecchie glorie Capcom, un ring centrale dove sfidare gli avatar degli altri giocatori e soprattutto innumerevoli postazioni di cabinati di Street Fighter 6 in cui sedersi e aspettare qualche contendente disposto a battagliare con noi. Certo, quest’ultima è un po’ una copia della classica modalità online, ma il meccanismo di mettersi al cabinato e attendere un altro utente ci ha ricordato con una lacrimuccia i bei tempi che furono, passati al bar o alla sala giochi più vicina a casa nostra. Sia per Battle Hub, sia per il gioco onine raggiungibile da Fighting Ground abbiamo potuto testare i server Capcom durante la fase beta e dopo le prime due partite in cui abbiamo notato qualche rallentamento, il tutto ha poi iniziato a girare praticamente alla perfezione, permettendoci di sfruttare tutte le qualità del gameplay tranne che in rarissime occasioni. Se da un lato i server non erano sicuramente ancora in fase di stress, dall’altro è difficile pensare che lavorassero già a pieno regime e avendo trovato una situazione già a oggi soddisfacente, non possiamo che attenderci una resa al top.

Dopo tutto questo scrivere, sicuramente state aspettando di leggere riguardo all’elemento più importante di tutti: il gameplay di Street Fighter 6. Oltre a quanto detto, è proprio la giocabilità del nuovo titolo Capcom ad averci conquistato, grazie a un tecnicismo, una solidità e un bilanciamento estremamente esaltanti, per quanto ci siano un paio di personaggi che potenzialmente potrebbero essere i più letali del roster (a nostro vedere JP e Manon). Sono disponibili tre schemi di comandi: Dinamico, che permette di dare il via a super e combo con la semplice pressione di un tasto e adatto a chi vuole divertirsi senza troppo impegno, Moderno che richiede combinazioni un po’ più complicate ma si limita a sfruttare tre tipologie di colpo: debole, medio e forte e per finire il Classico, per chi vuole la vera esperienza del gameplay di Street Fighter 6, studiato al millimetro per regalare una esperienza picchiaduro da gioco dell’anno. Se Dinamico e Moderno sono utili per una fruizione più casual, noi consigliamo vivamente di dedicarsi allo studio del Classico che richiederà sicuramente un attento apprendimento dei tutorial, ma vi regalerà enormi soddisfazioni, soprattutto online. 

Danza come una farfalla, pungi come un'ape, macina combo come Chun-Li!

Le meccaniche di gioco sono estremamente profonde grazie alla presenza di tantissime mosse e tanti combattenti studiati in modo da offrire svariati approcci al combattimento e adattarsi allo stile di gioco di ogni giocatore. Ci sono molte presenze storiche della saga, tanto che compaiono tutti gli otto personaggi giocabili di Street Fighter 2, ci sono graditi ritorni come gli amatissimi Cammy e Dee Jay, senza contare i nuovi arrivati tra cui ci ha letteralmente conquistato la corpulenta Marisa, una lottatrice italiana che pratica con ossessione il pancrazio, l’antica arte marziale greca. Impossibile descrivere ogni contendente alla vittoria finale, ma fidatevi: ce n’è davvero per tutti i gusti, tra i diciotto fighter disponibili al day one e il Fighting Pass già annunciato, di cui attendiamo di scoprire la data d’uscita. Oltre alle mosse speciali e alla possibilità di sfruttare la barra posta in basso allo schermo che in base a quanto riempita permette di scatenare le temibili e bellissime Super Art, a fare la differenza è il sistema Drive. Sin dall'inizio del combattimenti, sotto la barra della vita ne avremo un’altra suddivisa in sei blocchi, già carichi e pronti all’uso, scelta che si rivela vincente per far si che i giocatori abbiano già da subito la possibilità di sfruttarla e mettere in pratica la propria tattica. Grazie ad essa potremo usare un sistema di parry, contromosse, colpi potenziati e reversal che richiedono un adeguato tempismo e conoscenza dei propri avversari, stando bene attenti a non rimanere senza cariche, situazione molto pericolosa che potrà farci rischiare lo stordimento. Queste poche righe non possono bastare a farvi comprendere l'importanza e la qualità del sistema Drive, ma vi assicuriamo che ne resterete estasiati.

Davvero impossibile riassumere qui tutte le possibilità date dal gameplay di Street Fighter 6, ma il fatto che maggiormente ci ha entusiasmato è che mai, durante tutti i nostri scontri di test, abbiamo avuto la sensazione di aver perso o vinto per pura fortuna e anche quando abbiamo ricevuto le più sonore lezioni, era chiaro che con una maggiore consapevolezza dell’uso delle mosse e dei Drive avremmo potuto giocarcela ad armi pari. Insomma, è già palese che siamo davanti a un titolo che farà la gioia di tutti gli amanti del panorama competitivo e degli esport. Capcom ha davvero studiato alla perfezione la giocabilità del suo nuovo cavallo di battaglia e ha avuto un occhio di riguardo per quanto riguarda le microtransazioni: per modellare il vostro avatar potrete comprare diversi accessori e vestiti, ma quelli acquistabili con valuta reale saranno unicamente dedicati a abbellimenti estetici. Graficamente su PlayStation 5 il gioco è un gioiello, con personaggi e ambientazioni resi alla perfezione grazie a una direzione artistica da applausi, con animazioni estremamente fluide e credibili. Ovviamente qualcosa si perde nel World Tour, dove il livello di dettaglio dei luoghi cala e scegliendo la modalità grafica che dovrebbe abbassare la latenza di input dei comandi, si assiste a un po’ di tearing. Anche l’audio è di altissimo livello e oltre alle tracce di gran qualità (per quanto nel mio cuore il Vega Theme sarà sempre insuperabile) ci sono davvero tantissime opzioni che con un adeguato impianto o cuffie "pro" renderanno l’esperienza sonora godibilissima, come godibilissimo è Street Fighter 6 praticamente in ogni suo elemento. Capcom ha dato alla luce un titolo in grado di brillare e stupire, offrendo un grandissimo picchiaduro a incontri e una piacevole modalità di contorno che però potrebbe essere migliorata. Detto questo non vi resta che fare un po’ di stretching e gettarvi nella lotta, non ve ne pentirete!