Street Fighter X Tekken

di Marco Trabattoni
Street Fighter X Tekken, pubblicato lo scorso marzo per PlayStation 3 e Xbox 360, é diventato protagonista, suo malgrado, di una feroce quanto ridicola polemica, la prima del 2012. La seconda ha riguardato il broncio post Mass Effect 3, la terza l'isteria figlia del pacifico cortocircuito critico generato da Resident Evil 6. L'ordine delle polemiche é puramente cronologico. Non é una classifica, ma si accettano proposte di graduatoria per il premio 'ciucciotto d'oro 2012'.

A qualche mese di distanza, Street Fighter X Tekken giunge su PS Vita, proseguendo in chiave portatile la stagione delle mazzate. Quella in corso su home console, quella che vede il decadimento di serie storiche o che costringe a parlare del sequel di uno spin off. Insomma, quella lì. Su PS Vita il parco di pestaduro comprendeva finora Mortal Kombat, BlazBlue e la versione ultimate di Marvel vs. Capcom 3, dunque il nuovo arrivato - un altro crossover, un'altra trasposizione - si presenta su un campo di battaglia non troppo gremito.



Nella sua incarnazione per sistemi domestici - tralasciando accuratamente la questione DLC di cui sopra - Street Fighter X Tekken si dimostrava un ottimo picchiaduro, ennesima variante della sacra scuola Capcom. L'idea alla base del progetto, ora riproposto su PS Vita, prevede lo scontro tra due scuderie di lottatori, con toni più aggressivi rispetto alla più amichevole rivalità - dichiara Yoshinori Ono intervistato da Kotaku - tra Marvel e Capcom. Namco é una rivale effettiva, concorrente nel mercato videoludico, produttrice di picchiaduro, ecco allora che il marketing punta a narrativizzare la realtà mettendo l'accento sulla competizione, oltre che dentro al gioco (ci viene detto che i personaggi di Street Fighter e quelli di Tekken non si sopportano) anche fuori dal gioco. L'operazione proseguirà infatti con Tekken X Street Fighter: le redini dello sviluppo passeranno a Namco, con l'obiettivo di realizzare un picchiaduro migliore del precedente. Due scuole in guerra (e Rival Schools purtroppo non c'entra niente): quella del 3D di Namco/Tekken contro quella del 2D di Capcom/Street Fighter. Per prendere le distanze dalla serie 'classica' é stato allora tolto il versus e sostituito da una X, da leggersi cross (come 'incrocio', ma anche come crossover).

Nel primo round Capcom gioca in casa. Tradotto, e banalizzando, Street Fighter X Tekken é Street Fighter IV con il roster allargato ai personaggi di Tekken e con un gameplay in versione tag team. Se era destino che Street Fighter si scontrasse con una serie storica di picchiaduro tridimensionali, questa non poteva essere che Tekken. Per la tendenza alle fireball - più o meno latente - che accomuna le due serie, per la generale indole tamarra (il roster di Tekken é uno zoo), per l'esibizione del muscolo nudo. Street Fighter X Tekken é scambio di coppia, kamasutra videoludico e freak parade. Ora portatile.




La versione PS Vita si presenta con cinquantacinque personaggi da subito disponibili, a scanso di piagnistei. Oltre ai trentotto standard, figurano infatti i cinque esclusivi della versione PS3, nonché i dodici rilasciati precedentemente come DLC. Fin qui niente di così nuovo. Le vere aggiunte, extraludiche o meno, riguardano lo sfruttamento delle feature di PS Vita. Ecco allora la possibilità di fotografare i nostri lottatori preferiti in realtà aumentata, opzione che si accompagna a una galleria, anch'essa inedita, dove consultare materiale audio e video sbloccabile progressivamente. Ancora, funzionalità online/multigiocatore in tutte le salse: gioco online classico, possibilità di sfidare giocatori nei paraggi, integrazione con Near per lo scambio dei vestitini personalizzati. Poi il fatidico multiplayer cross platform: aperte le porte allo scontro con i possessori della versione PS3. Le possibilità di interscambio tra le due console Sony aumentano in maniera decisiva per i possessori di entrambe le versioni. Condivisione dei contenuti scaricati, delle customizzazioni dei personaggi, ma anche facoltà di usare PS Vita come controller PS3. Scelta totalmente inutile, non fosse che i controlli via touch screen e touch pad posteriore rispondono attivamente, ovvero il sistema di controllo specifico della versione PS Vita é usufruibile anche su PS3.

Tale sistema di controllo si risolve, di fatto, in un set di input aggiuntivi che si affiancano a quelli standard. Quattro quadrati visionabili/invisibili sulla parte destra dello schermo e assegnabili ad altrettante combo 'preconfezionate'. Discorso simile per il pannello posteriore. Si tratta dunque di facilitazioni per una fruizione semplificata del gioco, del tutto analoghe a quelle offerte da Super Street Fighter IV nella sua incarnazione per 3DS. Con la differenza che il touch screen della console Nintendo é ulteriore rispetto allo schermo 3D, mentre su PS Vita, dal momento che lo schermo é uno, occorre profanare con le manone le sacre immagini del gioco, che per per quanto ci riguarda non andrebbero mai oscurate dall'ingombranza di input tattili. Ma, a ben vedere, il problema non sussiste: come detto si tratta di modalità di controllo implementate per semplificare l'esperienza di gioco, disattivabili comodamente dal menu delle opzioni.