SUPER BOMBERMAN R 2 - la recensione del ritorno del cult anni '90
SUPER BOMBERMAN R 2 di Konami è un action in arena in cui far letteralmente esplodere gli avversari
Qualcuno lo chiama Bomberman, io al tempo lo giocavo su PC e si chiamava Dynablaster, pazzesco immaginare come 64 livelli potessero starci su un solo floppy disk, si procedeva attraverso le password da segnare, ha attraversato un’era su Snes talmente fulgida che la mia copia di Super Bomberman 2 vale oro, poi qualcosa si è rotto tra gli sviluppatori, il pubblico e il brand.
Super Bomberman R 2: butta la bomba e scappa
La formula di Bomberman è tanto semplice quanto follemente pericolosa, esattamente come gestire il materiale esplosivo in cui ad un minimo errore c’è il rischio di perdere qualche arto (o peggio). In questo nuovo episodio il team di sviluppo torna a (non) voler tentare una modalità storia, ma resta fedelissimo al suo essere party game e per questo funziona piuttosto bene. Se però volete scegliere di entrare nella campagna single player, vi troverete di fronte il classico cattivone di turno che sta devastando pianeti, e toccherà alla strampalata famiglia bombarola a risolvere la situazione vagando per i pianeti invasi e salvando le adorabili – ma anche letali e pericolosissime – creature chiamate Ellon.
Di fatto gli schemi del passato, esattamente come in questa versione, ricalcano la formula originale in cui Bianco – è stato dato un nome ad ognuno dei fratelli bombaroli-simil-ninja che si sono aggiunti nel tempo – scende in campo per distruggere i blocchi di pietra e liberarsi la strada in uno curioso simil-labirinto pieno di insidie. Distruggere blocchi permette di liberare (in questa versione) monete fondamentali per far crescere il livello del nostro eroe, una volta raggiunta una certa somma si evolve automaticamente incrementando alcune delle statistiche in modo automatico. Tra queste si vanta la possibilità di sganciare più bombe, aumentare il raggio d’azione dell’esplosione, avere un passo più rapido o poter muovere gli ordigni auto-prodotti lanciandoli più lontano.
L'effetto Boom!
Dal punto di vista tecnica non è che “esploda” di elementi di estrema originalità, ma francamente funziona perfettamente per ciò per cui è pensato. I personaggi sono ben modellati, così come gli ambienti (al netto di una monotona ripetitività delle scene). Ottima l’idea del movimento libero, tenendo però conto del fatto che ogni esplosione ed ogni blocco cubico da far esplodere viene sempre collocato seguendo una traiettoria immaginaria di caselle su una griglia tipo scacchiera, il che è plausibile, dato il contesto e la logica originale del concept che viene riprodotta fedelmente. Il grosso problema è che nel parapiglia di sviluppare ed innovare, ci si è dimenticati un ingrediente fondamentale… il divertimento. Se infatti in multiplayer funziona – al pari del suo predecessore – in singolo avrebbero potuto prendere gli schemi originali delle decine di titoli degli anni ’90 e farne una versione rinnovata, e invece no. Girare per i livelli a raccogliere Ellon è piuttosto noioso, terribilmente noioso, anche se avere a disposizione un editor di livelli è fantastico, ok, ma perché Konami non ha pensato a fare livelli piacevoli in prima battuta?
Tutti al Castello!
Come dicevo, Bomberman esprime il suo vero potenziale nel multiplayer, ma semplicemente perché è lì che si nasconde il vero cuore dell’esperienza originale, quindi mini-arene e tentativi di surclassare gli avversari in una modalità simil-smash-bros. Le modalità di gioco sono tantissime, così come il caos oltre i tra giocatori, ma è bello così, in questa avventura – sia in single player, sia in multiplayer – è stato inserito anche l’assalto al castello, ovvero una modalità difensiva-offensiva in cui i giocatori dovranno trovare le chiavi per arrivare in una zona recintata e rubare un tot numero di elementi all’interno. Chi è in difesa dovrà schierare delle trappole e sfruttare alcune armi extra che andranno caricate, tentando di combattere sia contro gli avversari, sia contro il tempo, avendo a disposizione dei secondi in cui il cancello si apre e il maniero sarà maggiormente esposto. Divertente, particolare, non di facilissima lettura, ma davvero troppo poco come novità in un single player che non emoziona e non decolla mai e in un multiplayer che merita ma per ciò che concerne lo spirito originale del titolo… e allora perché non riproporlo in toto per come è nato o magari in una mega collection intramontabile?