Super Dragon Ball Z

di Bizio Cirillo
Citare Dragon Ball equivale a fare riferimento all'anime più abusato in ambito ludico degli ultimi anni, una tradizione destinata fra l'altro a protrarsi ancora per qualche tempo considerando l'imminente uscita del secondo capitolo della serie Tenkaichi nonché di Super Dragon Ball Z. Il titolo in oggetto non è comunque da considerarsi del tutto nuovo, visto che trattasi della conversione dell'omonimo coin op disponibile già da qualche tempo in Giappone e finalmente fruibile anche in Europa grazie a Sony ed alla sua Playstation 2.


Da Dragon Ball a Street Fighter il passo è breve
La principale modalità di gioco battezzata Original, che consente di ripercorrere attraverso otto incontri all'ultimo sangue i punti salienti della serie Z (differenti in funzione del personaggio selezionato), evidenzia fin dalle prime battute la vera natura del titolo sviluppato dal team Craft & Meister. Il diretto coinvolgimento dello stesso creatore di Street Fighter 2 - Noritaka Funamizu fa si che Super Dragon Ball Z si affidi infatti ad una struttura di gioco decisamente lontana da quanto già visto in Budokai prima ed in Tenkaichi poi (se pur ispirato ai medesimi punti cardine), e più vicina ai picchiaduro di "capcomiana" memoria .
Quanto sopradescritto si traduce in sintesi con l'assenza pressoché totale di scontri a base di
combo in grado di stravolgere la fisionomia stessa del campo di battaglia e continue trasformazioni, in favore di un sistema di combattimento che predilige l'alternanza di combinazioni pugni/calci a cortissima distanza (non disdegnando anche la parata) alle schermaglie a medio e lungo raggio, eseguibili peraltro tramite l'esborso di un determinato quantitativo di energia spirituale accumulabile nell'apposita barra grazie al continuo scambio di colpi con l'avversario.
Trattandosi di un gioco su Dragon Ball, non mancano comunque alcune opzioni ispirate direttamente all'opera originale, fra cui è bene segnalare la possibilità di volare o trasferirsi rapidamente da una parte all'altra de campo di battaglia, così come quella di eseguire l'arcinota trasformazione in Super Sayan se pur per un limitatissimo periodo di tempo
Allo stesso modo, appare altresì azzeccata l'idea di ambientare il gioco in location multi-level completamente tridimensionali e particolarmente utili sia per garantire una discreta attinenza con l'anime (tanto per la vastità del campo di battaglia che per l'interattività delle stesse) che soprattutto ad aggiungere una componente tattica che tenga conto della conformazione del terreno di scontro ed i relativi punti di forza e debolezza.
A tal proposito è comunque opportuno segnalare come all'ottima idea di fondo non corrisponda purtroppo una resa sul campo altrettanto valida, difetto dovuto per lo più all'esiguità degli stage disponibili, appena sette, ma soprattutto alla carenza di elementi in grado di variare realmente un'azione di gioco alla lunga piuttosto monotona e ripetitiva.


Non solo Original
Se con la modalità principale Bandai Namco ha volutamente imboccato la via della consuetudine, lo stesso non lo si può affermare con le restanti modalità accessorie presenti. Sotto questo punto di vista il team di sviluppo ha infatti cercato di proporre alcune interessanti novità di rilevo, affiancando alle classiche VS, Training, Customize (che consente di modificare il sia il pattern che le doti di ciascun personaggio) e Z Mode, un sistema di crescita dei personaggi molto vicino a quello adottato negli RPG.
Tale opzione, consente in sostanza di creare una "scheda virtuale" per ogni lottatore e di tenere "memoria" sia dell'esperienza acquisita in battaglia che delle sfere del drago recuperate durante lo svolgimento dello Z Mode. Con l'aumentare del numero di combattimenti ed il conseguente accumulo di punti EXP è poi possibile accedere ad una svariata serie di upgrade per il personaggio selezionato, mentre con le sette sfere del Drago recuperabili durante lo Z Mode, parafrase in chiave moderna della modalità Survival, si potrà poi evocare il Drago Shenron (Dragon Summoning) ed ottenere così abilità aggiuntive con il minimo sforzo.

Tecnicamente parlando
Dal punto di vista tecnico Super Dragon Ball Z propone un comparto grafico all'altezza della situazione. La scelta di affidarsi ancora una volta alla tecnologia del Cel-shading, ha consentito in particolare al team di sviluppo di creare dei cloni pressoché perfetti dei personaggi ammirati sul manga, anche se non mancano alcuni difetti dovuti per lo più alla mancanza di un set di animazioni altrettanto valido oltre che vario.
La stessa approssimazione è purtroppo riscontrabile anche nella creazione delle sette differenti location, che pur offrendo arene multi livello di dimensioni più che accettabili ed assolutamente fedeli all'anime, non riescono a garantire la tanto auspicata varietà di gioco tanto nell'approccio che nello svolgimento vero e proprio di ogni singolo combattimento. Relativamente al sonoro, il team di sviluppo ha invece ben veduto di affiancare alle classiche colonne sonore rockeggianti tipiche della serie, i campionamenti in lingua madre orientale di tutti i personaggi presenti in game, una chicca per quanti non apprezzino la localizzazione occidentale di prodotti di nicchia di cui Dragon Ball Z fa indubbiamente parte.
Capitolo a parte merita infine il discorso legato al sistema di controllo. E' infatti in questo particolare campo che il team Craft & Meister è riuscito a dare il meglio di se, sfruttando a dovere l'esperienza accumulata negli anni fino ad offrire all'utente un sistema di controllo in grado di unire alla reattività tipica dei giochi alla Street Fighter, una decisa semplicità d'uso anche durante l'esecuzione delle combo più impegnative.


Concludendo
Un vero peccato constatare come non sempre a fronte di un franchise di notevole richiamo corrisponda un videogame altrettanto valido. Nonostante una licenza di indubbio spessore e la presenza di interessanti novità di rilievo, prima fra tutte il sistema di crescita del personaggio, Super Dragon Ball Z non riesce infatti ad emergere in modo significativo da quel immenso calderone dei beat em'up in tre dimensioni, ancorato com'è ad una struttura di gioco lontana anni luce da quei parametri che i fan di Son Goku & Co. ritengono praticamente indispensabili. Un vero peccato insomma, considerando anche i diversi punti a favore che fanno di questo gioco un titolo tutto sommato gradevole.