Super Lucky's Tale
Per coloro che amano i platform game, questo è letteralmente un periodo d’oro. Titoli come Cuphead e Super Mario Odyssey, hanno dimostrato a chiare lettere la potenza ludica di questo genere che spesso, e con troppa facilità, viene accantonato in favore di formule di gioco meno datate.
Alla festa si aggiunge anche la simpatica volpe Lucky, protagonista di Super Lucky’s Tale, “seguito” di quel Lucky’s Tale che sfruttava la realtà virtuale. Microsoft si fa quindi carico di un nuovo titolo platform che, a differenza di Cuphead, punta sul 3D e sul 2.5D.
Un libro che ti rapisce
La storia ricalca abbastanza fedelmente quelle narrazioni tipiche dei giochi Rare nel periodo Nintendo 64. Dopo un atterraggio di emergenza, Lyra - sorella di Lucky - può finalmente mettersi a studiare il magico “libro delle ere”. A rompere le cosiddette uova nel paniere ci pensa però “la cucciolata”, una temibile banda di gatti interessata proprio al libro.
Nella baruffa il libro si apre e Lucky insieme alla banda viene risucchiata al suo interno. Il tomo catapulta in un universo parallelo i protagonisti e antagonisti di questa avventura, e la nostra volpe dovrà affrontare i quattro mondi per poter sistemare le pagine del libro.
Da questo spunto narrativo si articolano i quattro hub all’interno dei quali sono contenuti dei portali che trasportano il giocatore all’interno dei vari mondi di gioco. Ognuno di questi contiene quattro quadrifogli (le stelle di Mario, per intenderci) che serviranno per sbloccare boss fight e nuovi livelli.
Questi sono strutturati prendendo ispirazione dai già citati titoli Rare per quanto riguarda quelli 3D, e da titoli come Donkey Kong o gli stessi Mario bidimensionali. Sebbene l’ispirazione lasci presagire ottimi spunti di partenza, la realizzazione finale lascia un pochino delusi. Il level design è infatti abbastanza basico e difficilmente troverete, nel corso dell’avventura, spunti che rimarranno impressi nella vostra mente, se non particolari citazioni come la necessità di dover raccogliere delle lettere per completare una parola e ottenere un quadrifoglio.
A questo si aggiungo inoltre delle imprecisioni che non possono più essere accettate in un platform moderno. La prima riguarda una telecamera non proprio fluidissima da gestire, con una rotazione semi-obbligatoria che spesso lascia al giocatore inquadrature tutt’altro che perfette. A questo si aggiunge poi un secondo elemento che è forse più impattante del primo: le animazioni.
Lucky è in grado di utilizzare la coda come arma, infilarsi sottoterra e ovviamente saltare. Purtroppo le animazioni e l’input dei comandi non è appagante, e più di una volta ci è capitato di avere grosse difficoltà nel calcolo delle distante e nella concatenazione di alcune mosse. Niente di esagerato, ma comunque una presenza fastidiosa.
Un mondo colorato
Un titolo grezzo che però, scavando in profondità, fa solamente salire il rammarico. Di fatto alcuni spunti presenti sono molto interessanti, a partire da un design grazioso, colorato e molto vicino al concetto di cartoon Pixar. A questo si aggiungono dei modelli poligonali piacevolissimi e in grado di trasmettere una buona dose di carisma.
C’è un retrogusto amaro all’interno di questo Super Lucky’s Tale, di quelli che ti fanno capire che con un pizzico di impegno in più si poteva davvero avere la risposta di Microsoft ad una serie di personaggi che hanno consolidato la loro immagine sulle console rivali.
D’altronde è abbastanza palese che la casa di Redmond abbia investito tempo e denaro su questo titolo, e ci abbia creduto fino in fondo. Lo testimonia, ad esempio, una completa localizzazione in italiano, voce di Lucky compresa.
Tuttavia ,se siete amanti del genere e siete a corto di titoli su Xbox One - oppure in piena astinenza da Cuphead - provate a dargli una chance. Se riuscirete a scendere a patti con i difetti sopra descritti, tra le mani potrebbe rimanervi un diamante grezzissimo, che nasconde indubbie qualità, ma deve ancora mostrare il suo reale valore…con magari una maggiore attenzione durante le fasi di sviluppo.
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Redazione