Super Mario 3D Land

di Roberto Vicario
Mai come in questa occasione una console Nintendo ha sentito la necessità di dispiegare sul campo (quasi) tutto il potenziale disponibile per cercare di risollevare le vendite di una console, il 3DS, che solo dopo il netto taglio di prezzo ha iniziato a macinare un minimo di vendite. Per cercare di conquistare totalmente l'utente finale (e dare finalmente un po di materiale giocabile a chi l'ha comprato al lancio) Nintendo ha finalmente deciso di rilasciare Super Mario 3D Land, la nuova avventura tutta dedicata all'idraulico italiano. Prima di addentrarci nella nostra riflessione sul gioco, possiamo citare un paio di dati curiosi che faranno piacere soprattutto agli appassionati della cabala "videoludica". Quest'anno per la prima volta in assoluto nella storia della casa di Kyoto, i giocatori hanno visto uscire su due console diverse sia Zelda che Mario ma, il dato ancora più rilevante, é probabilmente quello che riguarda l'uscita a distanza di un paio di settimane sia di un Mario che di un Mario Kart sulla stessa console. Sintomo questo che Nintendo si sta si impegnando per proporre la massima qualità possibile affidandosi ai suoi storici “senatori”, ma sta anche probabilmente bruciando le tappe su titoli che con molta probabilità Iwata e soci avrebbero voluto lanciare molto più in la.



MARIO PORTATILE

Tornando al gioco, i fan di vecchia data, noteranno già dal titolo, come i bravissimi sviluppatori di EAD, abbiano deciso di riprendere in mano i concetti e la filosofia di gioco tanto cara alla serie Super Mario Land (debutto datato 1989) piuttosto che avventurarsi in nuove forme di sperimentazione come successo in passato con Sunshine o Galaxy. Questa decisione però non devo assolutamente spaventarvi. Grazie ad un sapiente ed equilibrato lavoro di programmazione il titolo riesce a convolare in un perfetto connubio tra il vecchio e il nuovo, creando un mix di qualità superiore.
La storia é sempre la solita, Il malvagio Bowser rapisce la principessa Peach, e toccherà a Mario attraversare gli otto mondi di gioco per salvarla.

Livelli lineari e filoguidati che annullano completamente la parte esplorativa a cui gli ultimi titoli dell'idraulico ci avevano abituato, prediligendo lo stile più old school del genere platform. Proprio i livelli sono i veri e propri protagonisti della serie. Ogni oggetto, piattaforma, nemico o power up é posizionato in modo strategico e mai casuale, lasciando il giocatore ogni volta davanti a sezioni di gioco che seppur simili nel concetto riescono ogni volta a stupire per la loro originalità. Ogni luogo che incontreremo nella storia avrà la sua particolarità o tratto distintivo. La casa dei fantasmi con le sue piattaforme che appaiono o scompaiono, i livelli ad alta quota con le lo piattaforme mobili e così via. In generale ci troveremo di fronte livelli abbastanza brevi, in linea con i tempi e con la natura nomade del 3Ds.

Seguendo la scia della tradizione, non potevano mancare i classici power up di Mario che vedono oltre ai classici fungo, stella e fiore il ritorno della simpatica super foglia, che dona a Mario una sorta di vestito da Procione con la possibilità di planare da una piattaforma all'altra.
Non mancano neppure le new entry come la tuta boomerang che permetterà appunto di lanciare i succitati oggetti per colpire i nemici da lunghe distanze, o il cubo elica che permetterà a Mario di toccare altezze vertiginose altrimenti irraggiungibili.



Sotto l'aspetto della difficoltà bisogna riconoscere come questo Mario sia, molto probabilmente, uno dei meno ostici della serie. Si contano infatti proprio sulle dita di una mano le situazioni che possono davvero mettere a rischio il vostro bottino di vite extra guadagnate. Inoltre, anche i più piccolini potranno giocare il titolo grazie all'aggiunta della coda di procione d'oro che permetterà al nostro Mario di essere invincibile per tutto il livello, oppure, una sorta di ala che ci porterà direttamente alla bandierina.

I puristi probabilmente staranno già storcendo il naso, ma possiamo tranquillamente affermare che questa scelta non é assolutamente invasiva e presenterà il power up a schermo solo dopo un cospicuo numero di perdite di vita. Fortunatamente, una volta finito la modalità storia, si aprirà la possibilità di giocare una sorta di "lato B" in cui troveremo altrettanti livelli, alcuni rimaneggiati da quelli precedenti, altri inediti, resi molto più complessi e con un numero maggiore di nemici ma meno tempo per poterli completare, così da saziare anche il palato dei giocatori più esigenti e competitivi. Inoltre, in questa variante di gioco potremo prendere le redini di Luigi il famoso fratello di Mario, continuando sull'onda dell'operazione nostalgia sopra citata.

UN BAFFO BELLISSIMO

Se da un parte abbiamo esaltato l'ottima qualità del level design non possiamo esimerci dal commentare in maniera positiva quello estetico. Nella sua estrema semplicità di linee e modelli poligonali, il titolo in esame risulta essere in assoluto tra i migliori presenti nella line up di gioco. La classica palette cromatica molto vicino al pastello e i colori molto accessi, completano un quadro generale che risulta molto piacevole alla vista sia dei più piccoli che dei fan più cresciuti dell'idraulico. Piatto forte del titolo oltre al gameplay é sicuramente l'effetto tridimensionale. Pur non rivoluzionando in maniera così netta l'impianto di gioco, la profondità viene sfruttata in maniera ottima in più di un occasione, regalando al giocatore un ulteriore dimensione di gioco con la quale confrontarsi e interagire nel livello. A corollario di questo, vi sono i classici effetti che daranno la sensazione di “uscita dallo schermo” applicati ai proiettili, alle palle di fuoco e molto altro. Abbiamo inoltre constatato con piacere come questo sia realmente il primo titolo del 3DS in cui vi sia più la voglia che la necessità di giocare tutta l'esperienza di gioco con lo slide della visuale stereoscopica attivo.

Nulla da segnalare anche sotto il comparto audio, con temi e musichette leggere e orecchiabili che faranno da contorno all'esperienza di gioco senza mai risultare invasive o fuori luogo.
Nulla é stato lasciato al caso in questa esperienza di gioco, e il tanto acclamato street pass viene sfruttato anche da Super Mario 3D Land. Oltre a poter confrontare i punteggi di gioco, ci si potranno scambiare stanze sfida che ci daranno la possibilità di raccogliere monete di gioco o power up, in un determinato lasso di tempo. Inutile infine l'utilizzo del touch screen inferiore relegato semplicemente alla conservazione di un power up aggiuntivo da utilizzare in qualsiasi momento del livello.

QUELLA COSA IN PIU'....

Un titolo perfetto quindi? Non proprio. Mario attinge a piena mani dalla formula più classica che l'ha reso famoso, quella del platform bidimensionale, arricchendola di un'ulteriore dimensione data dalle possibilità del 3DS. Quello che però si percepisce giocando é la mancanza di quel qualcosa in più che ha sempre contraddistinto (nel bene e nel male) ogni capitolo dedicato all'idraulico. Super Mario 3D Land é paragonabile al classico ragazzino che sa di essere il preferito dei professori e si limita a compiere il minimo sforzo per portare a casa un buon voto. Detto questo, non vogliamo porgere il fianco di Mario a facili e sterili critiche, dato che nonostante tutto ci troviamo di fronte al miglior titolo della console insieme a Zelda e Starfox (con la differenza che in questo caso non si tratta di un remake ma di un titolo totalmente inedito) e a uno dei giochi più divertenti in generale di questo inverno videoludico nel suo genere, ma semplice far presente una cosa che siamo sicuri gli affezionati di vecchia data non mancheranno di notare. Al di là di tutto: Mario é sempre Mario.