Supercross 2000

di Redazione Gamesurf
L'INIZIO DELLA FINE
Qualche mese fa Electronic Arts ha dichiarato candidamente che, durante il periodo natalizio, le vendite dei propri titoli per Nintendo 64 si sono rivelate molto al di sotto delle aspettative, generando notevoli perdite nelle casse della software house americana; principalmente a questo motivo va imputato il drastico "taglio" nella propria line up per ultima console a cartucce, che si é trovata pertanto orfana tra l'atro dell'ultima versione della serie Fifa. La causa di tali pessimi risultati al botteghino però, nel caso in cui questo Supercross 2000 testimoni la qualità media dell'offerta EA, é da ricercarsi ben lontano da demeriti della console. Il titolo trattato in queste righe si presenta -fatto questo facilmente intuibile- come l'ennesimo simulatore di motocross, inserendosi quindi in un filone particolarmente inflazionato negli ultimi tempi; come praticamente in qualsiasi prodotto della collana EA Sports, anche in questo caso tutti i cosiddetti "elementi di contorno" offrono una marea di opzioni, tracciati, statistiche, modalità e corridori disponibili una volta giunti alla schermata iniziale. Non mancano ovviamente tutta una serie di licenze e nomi di spicco del mondo a due ruote resi disponibili dalle larghe tasche della Electronic Arts, che contribuiscono al tentativo di rendere Supercross 2000 il quanto più vicino possibile alla realtà. Tutta questa abbondanza, oltre che risultare francamente disorientante perlomeno in un primo momento, ha in realtà la funzione di mascherare quello che si può tranquillamente definire come il peggior titolo della line up sportiva 2000 di Electronic Arts

EXCITEBIKE NON ABITA QUI
Tutti gli aspetti positivi del gioco si esauriscono infatti nella realizzazione grafica che, pur non vantando un elevato numero di poligoni su schermo, fa buon uso dell'espansione di memoria con un'alta definizione priva di rallentamenti degni di nota e di bad clipping. I modelli dei vari atleti e dei bolidi sono piuttosto credibili nelle animazioni e le texture, pur peccando di scarsa varietà, godono d'altra parte di una definizione più che discreta. Non si riscontrano fastidiose compenetrazioni di poligoni durante le collisioni, e il buon numero di visuali disponibili si distinguono per essere tutte piuttosto funzionali ed utilizzabili. I tracciati sono ben ricostruiti e presentano tutti i vari dossi e cunette che giocano un ruolo fondamentale nella spettacolarità del motocross; per forza di cose le ambientazioni non si distinguono per varietà, ma questo non costituisce un problema a conti fatti. Ovviamente una tecnica discreta non basta a fare un buon gioco, e purtroppo tutto il resto é veramente ben al di sotto della sufficienza, tanto da rendere Supercross 2000 sconsigliabile anche ai fan più accaniti di questo spettacolare sport, i quali potrebbero a maggior ragione rimanere delusi dalla mole di errori e incertezze prodotte dai programmatori. I controlli della moto sono piuttosto problematici e dispersivi, tanto che far eseguire all'alter ego digitale anche i movimenti più semplici risulta tutt'altro che intuitivo anche dopo numerose sessioni di gioco, ammesso di riuscire a sopportare la fatica; di riflesso effettuare le varie evoluzioni presenti si rivela assolutamente proibitivo e frustrante. La fisica da parte sua é stata implementata in modo assolutamente elementare, insufficiente ed approssimativo, e nel corso di una gara capita di vederne davvero di tutti i colori: affrontare a tutta velocità una curva a gomito pare essere incredibilmente la cosa più naturale del mondo, e la forza centrifuga sembra appartenere ad altre galassie. In una situazione del genere, l'utilizzo del freno risulta assolutamente
accessorio per non dire deleterio. Anche gli urti, sia col fondale che con gli avversari, sono ricreati in maniera a dir poco incomprensibile ed esilarante in alcune occasioni; le famose ammucchiate al momento della partenza con relative cadute di gruppo che caratterizzano le "vere" competizioni non trovano un valido corrispettivo in questo Supercross 2000, tanto che adottare una filosofia da "autoscontro" speronando gli altri concorrenti non genera ripercussioni di alcun tipo nella stabilità della moto e si rivela anzi un ottimo modo per vincere agevolmente tutte le gare; non esistono infatti sanzioni disciplinari di alcun tipo per gli atleti che adottano tattiche antisportive. A completare un quadro tanto desolante contribuisce il sonoro, che a brani rockettari che puzzano di già sentito lontano un miglio affianca effetti sonori degni della miglior edizione di paperissima: quando hanno cambiato il mio bolide con un'ape cross? Pur tenendo conto della scarsa predisposizione del supporto siliceo, sotto questo aspetto gli ultimi titoli della Rare, potendo contare addirittura su di un ottimo Dolby Surround, hanno ampiamente dimostrato che il fattore cartuccia non sia in grado di giustificare affatto un pessimo sonoro