Superpower 2
di
Dreamcatcher e GolemLabs ci riprovano con Superpower. La prima uscita di questo titolo, risalente a tre anni fa, non ebbe un grande successo e deluse più che altro la critica che dalle parole "simulazione geopolitica" si aspettava forse di avere tra le mani non un videogioco, ma un complesso simulatore di relazioni internazionali, basato su dati CIA e formule matematiche degne dei laboratori NASA. Per quanto riguarda i dati in archivio non si allontanarono molto dalla verità anzi! e anche in questa seconda versione di Superpower i dati utilizzati su forme di governo di ogni Paese, tipo di economia, percentuali di produzione e quant'altro, sono effettivamente presi dagli archivi CIA.
I soldi: l'economia
Dopo due tutorial che sono più che altro presentazioni di alcuni aspetti del gioco, potrete scegliere tra degli scenari predefiniti, o partite single player di cui deciderete ogni aspetto della vostra strategia socio-politica. Gli scenari proposti sono nove e fondamentalmente divisi in tre tipi: sfera economica, politica e militare. La difficoltà dipende solo dall'obbiettivo che bisogna portare a compimento, ad esempio nel primo scenario dei tre a sfondo economico, bisogna gestire la Turchia e fare in modo che soddisfi i criteri imposti dalla comunità Europea e possa quindi entrarne a far parte. Tuttavia queste partite predefinite non sono molto difficili da completare, e più che altro risultano essere scenari di "iniziazione" al gioco. Infatti le partite vere e proprie sono quelle che potrete crearvi nei menu del single-player, in cui non deciderete solo che la nazione da gestire ma anche le condizioni di vittoria dello scenario, tra le varie combinazioni possibili. Una volta scelto "da che parte stare" inizia il gioco vero e proprio, ossia la gestione economica-politica-militare del Paese. Con tutte le varie opzioni della gestione economica avrete sottomano davvero ogni suo aspetto, dalla produzione di cosa e in quale quantità, ai fondi che desiderate stanziare per ogni campo di produzione o anche il tasso di interesse ecc ecc. Nel manuale comunque è tutto spiegato in modo completo e chiaro, ma quello che non è chiaro e che non ci convince sono le conseguenze nel gioco di quello che decidiamo. Mentre nel campo economico possiamo renderci subito conto di questo per via dei numeri, ci accorgiamo subito se i nostri provvedimenti stanno aumentando il deficit o se lo stanno risanando, la stessa chiarezza non è apprezzabile nella Politica.
Ancora soldi: la politica
Anche nella sfera politica sono sotto il nostro controllo numerosissime opzioni, dalla forma di governo, al decidere di bandire il matrimonio omosessuale o l'aborto, o anche dichiarare non-tollerate altre lingue e altre religioni. Il fatto è che non solo le conseguenze di queste scelte sono apprezzabili solo nel breve periodo (il proibire lingue straniere porta ad esempio al calo dell'immigrazione), ma spesso sono ininfluenti in termini di compimento degli obbiettivi preposti. Sempre nelle finestre di questa sezione potrete vedere il favore o meno della popolazione nei vostri confronti e nella vostra gestione del Paese, e come già detto, se siete dei buoni giocatori, riuscirete a farvi amare e rispettare indipendentemente dalle decisioni più o meno liberali che prenderete. Così come nei rapporti con i vostri cittadini, anche i rapporti con le altre Nazioni sembrano poco determinati dalle vostre decisioni. A lungo andare, se ci sapete fare, sarete comunque uno Stato di successo e amato anche dai Paesi di cui avete dichiarato fuorilegge il credo e che una grande dittatura razzista si proponga di conquistare il pianeta, o che questo obbiettivo se lo prefigga una grande democrazia, non fa differenza nello scenario delle relazioni internazionali, questo va certo contro la "realtà" ma di certo favorisce il "divertimento" e crea numerosi variazioni al gioco, anche durante la stessa partita, aumentandone senza dubbio la longevità.
La guerra
Quando invece ogni vostra azione non può che portare ad una evidente (e prevedibile) reazione è nel momento in cui dichiarate guerra e invadete il territorio di un'altra Nazione. La gestione degli spostamenti delle truppe sul mappamondo è automatica, e una volta scelto l'obbiettivo si tratta solo di aspettare che le truppe si mobilitino. Questo tempo "morto" dipende non solo dalla grandezza dell'unità che intendete muovere, ma anche dalla vostra organizzazione militare, ossia dai fondi che avete deciso di stanziare nel campo bellico. Anche qui però ci sono alcune situazioni che danneggiano sicuramente la verosimiglianza del titolo favoreggiando però le possibilità di gioco. Supponiamo infatti di voler attaccare Cuba, ebbene, per quanto le sue acque territoriali siano difese con una flotta navale invidiata dall'intero pianeta, il nostro carrarmato riuscirà comunque a scontrarsi con le truppe terrestri cubane. Come quel carrarmato sia riuscito a giungere sul territorio nemico non è dato saperlo, di certo il fatto non è "credibile" ma tant'è che ci viene data la possibilità di farlo. Gli scontri possono essere gestiti sia automaticamente che manualmente, tuttavia le opzioni che ci vengono fornite nella gestione dello scontro sono davvero poche, non possiamo nemmeno posizionare le nostre truppe sul terreno di battaglia, quindi tanto vale lasciare la gestione degli scontri alla AI, che comunque anche se in modo "bizzarro" (la Repubblica Senegalese dopo un periodo di sviluppo approva il nucleare e si prepara ad un attacco atomico contro la Namibia?...altra indiscussa potenza nucleare dello scenario mondiale?) riesce ottimamente a gestire l'immensa mole di dati che ha a disposizione. L'aspetto militare del gioco è forse quello con i menu più curati, tanto da avere un piccolo editor delle truppe al suo interno, così, dopo una dovuta ricerca, sarete in grado di costruire carriarmati o aerei con le caratteristiche che più preferite.
L'affascinante roteare delle...sfere, ovvero grafica e bug
Ovviamente in un titolo come questo, che fonda principalmente l'azione di gioco nell'attenza pianificazione delle strategia socio-politiche da adottare per la propria nazione, quello della grafica è un orpello giustamente lasciato in secondo piano, risultando più una funzionalità dovuta che un vero abbellimento estetico. Il tutto, infatti, si riduce ad una decorosa rappresentazione planetaria con la corretta suddivisione delle nazioni e un qualche movimento di mezzi corazzati che giustifichi le conquiste belliche degli stati in gioco, ma il tutto si ferma praticamente qui. Niente per cui storcere il naso, intendiamoci, anche perché quello che c'è è fatto anche con una discreta realizzazione, così come potranno testimoniare gli screenshots a corredo. Sono purtroppo da segnalare alcuni bugs di natura tecnica (dal freeze del monitor fino al ritorno incondizionato sul desktop), che ci hanno costretto ad una precipitosa ricerca su Internet della patch 1.03, il che ci costringe a pensare che le sessioni di debugging e ottimizzazione di Superpower 2 siano state veramente ridotte all'osso.
In soldoni, Superpower 2 il gioco è molto vasto, con numerose opzioni sotto il nostro controllo fin dalla creazione della partita, purtroppo molte di esse non sono chiare nelle loro conseguenze. Non è sicuramente adatto a chi cerca in Superpower qualcosa di "scientifico" o credibile, perché col passare del tempo e allontanandosi dalle condizioni iniziali (basate sugli archivi della CIA) si arriva a situazioni davvero curiose. Tuttavia ci sentiamo di consigliarlo come "da provare" (se avete la possibilità di prendere la patch!) a tutti coloro che cercano un paio d'ore di divertimento con un titolo che si affaccia in un campo tanto poco trattato quanto difficile e ambizioso: la geo-politica.
I soldi: l'economia
Dopo due tutorial che sono più che altro presentazioni di alcuni aspetti del gioco, potrete scegliere tra degli scenari predefiniti, o partite single player di cui deciderete ogni aspetto della vostra strategia socio-politica. Gli scenari proposti sono nove e fondamentalmente divisi in tre tipi: sfera economica, politica e militare. La difficoltà dipende solo dall'obbiettivo che bisogna portare a compimento, ad esempio nel primo scenario dei tre a sfondo economico, bisogna gestire la Turchia e fare in modo che soddisfi i criteri imposti dalla comunità Europea e possa quindi entrarne a far parte. Tuttavia queste partite predefinite non sono molto difficili da completare, e più che altro risultano essere scenari di "iniziazione" al gioco. Infatti le partite vere e proprie sono quelle che potrete crearvi nei menu del single-player, in cui non deciderete solo che la nazione da gestire ma anche le condizioni di vittoria dello scenario, tra le varie combinazioni possibili. Una volta scelto "da che parte stare" inizia il gioco vero e proprio, ossia la gestione economica-politica-militare del Paese. Con tutte le varie opzioni della gestione economica avrete sottomano davvero ogni suo aspetto, dalla produzione di cosa e in quale quantità, ai fondi che desiderate stanziare per ogni campo di produzione o anche il tasso di interesse ecc ecc. Nel manuale comunque è tutto spiegato in modo completo e chiaro, ma quello che non è chiaro e che non ci convince sono le conseguenze nel gioco di quello che decidiamo. Mentre nel campo economico possiamo renderci subito conto di questo per via dei numeri, ci accorgiamo subito se i nostri provvedimenti stanno aumentando il deficit o se lo stanno risanando, la stessa chiarezza non è apprezzabile nella Politica.
Ancora soldi: la politica
Anche nella sfera politica sono sotto il nostro controllo numerosissime opzioni, dalla forma di governo, al decidere di bandire il matrimonio omosessuale o l'aborto, o anche dichiarare non-tollerate altre lingue e altre religioni. Il fatto è che non solo le conseguenze di queste scelte sono apprezzabili solo nel breve periodo (il proibire lingue straniere porta ad esempio al calo dell'immigrazione), ma spesso sono ininfluenti in termini di compimento degli obbiettivi preposti. Sempre nelle finestre di questa sezione potrete vedere il favore o meno della popolazione nei vostri confronti e nella vostra gestione del Paese, e come già detto, se siete dei buoni giocatori, riuscirete a farvi amare e rispettare indipendentemente dalle decisioni più o meno liberali che prenderete. Così come nei rapporti con i vostri cittadini, anche i rapporti con le altre Nazioni sembrano poco determinati dalle vostre decisioni. A lungo andare, se ci sapete fare, sarete comunque uno Stato di successo e amato anche dai Paesi di cui avete dichiarato fuorilegge il credo e che una grande dittatura razzista si proponga di conquistare il pianeta, o che questo obbiettivo se lo prefigga una grande democrazia, non fa differenza nello scenario delle relazioni internazionali, questo va certo contro la "realtà" ma di certo favorisce il "divertimento" e crea numerosi variazioni al gioco, anche durante la stessa partita, aumentandone senza dubbio la longevità.
La guerra
Quando invece ogni vostra azione non può che portare ad una evidente (e prevedibile) reazione è nel momento in cui dichiarate guerra e invadete il territorio di un'altra Nazione. La gestione degli spostamenti delle truppe sul mappamondo è automatica, e una volta scelto l'obbiettivo si tratta solo di aspettare che le truppe si mobilitino. Questo tempo "morto" dipende non solo dalla grandezza dell'unità che intendete muovere, ma anche dalla vostra organizzazione militare, ossia dai fondi che avete deciso di stanziare nel campo bellico. Anche qui però ci sono alcune situazioni che danneggiano sicuramente la verosimiglianza del titolo favoreggiando però le possibilità di gioco. Supponiamo infatti di voler attaccare Cuba, ebbene, per quanto le sue acque territoriali siano difese con una flotta navale invidiata dall'intero pianeta, il nostro carrarmato riuscirà comunque a scontrarsi con le truppe terrestri cubane. Come quel carrarmato sia riuscito a giungere sul territorio nemico non è dato saperlo, di certo il fatto non è "credibile" ma tant'è che ci viene data la possibilità di farlo. Gli scontri possono essere gestiti sia automaticamente che manualmente, tuttavia le opzioni che ci vengono fornite nella gestione dello scontro sono davvero poche, non possiamo nemmeno posizionare le nostre truppe sul terreno di battaglia, quindi tanto vale lasciare la gestione degli scontri alla AI, che comunque anche se in modo "bizzarro" (la Repubblica Senegalese dopo un periodo di sviluppo approva il nucleare e si prepara ad un attacco atomico contro la Namibia?...altra indiscussa potenza nucleare dello scenario mondiale?) riesce ottimamente a gestire l'immensa mole di dati che ha a disposizione. L'aspetto militare del gioco è forse quello con i menu più curati, tanto da avere un piccolo editor delle truppe al suo interno, così, dopo una dovuta ricerca, sarete in grado di costruire carriarmati o aerei con le caratteristiche che più preferite.
L'affascinante roteare delle...sfere, ovvero grafica e bug
Ovviamente in un titolo come questo, che fonda principalmente l'azione di gioco nell'attenza pianificazione delle strategia socio-politiche da adottare per la propria nazione, quello della grafica è un orpello giustamente lasciato in secondo piano, risultando più una funzionalità dovuta che un vero abbellimento estetico. Il tutto, infatti, si riduce ad una decorosa rappresentazione planetaria con la corretta suddivisione delle nazioni e un qualche movimento di mezzi corazzati che giustifichi le conquiste belliche degli stati in gioco, ma il tutto si ferma praticamente qui. Niente per cui storcere il naso, intendiamoci, anche perché quello che c'è è fatto anche con una discreta realizzazione, così come potranno testimoniare gli screenshots a corredo. Sono purtroppo da segnalare alcuni bugs di natura tecnica (dal freeze del monitor fino al ritorno incondizionato sul desktop), che ci hanno costretto ad una precipitosa ricerca su Internet della patch 1.03, il che ci costringe a pensare che le sessioni di debugging e ottimizzazione di Superpower 2 siano state veramente ridotte all'osso.
In soldoni, Superpower 2 il gioco è molto vasto, con numerose opzioni sotto il nostro controllo fin dalla creazione della partita, purtroppo molte di esse non sono chiare nelle loro conseguenze. Non è sicuramente adatto a chi cerca in Superpower qualcosa di "scientifico" o credibile, perché col passare del tempo e allontanandosi dalle condizioni iniziali (basate sugli archivi della CIA) si arriva a situazioni davvero curiose. Tuttavia ci sentiamo di consigliarlo come "da provare" (se avete la possibilità di prendere la patch!) a tutti coloro che cercano un paio d'ore di divertimento con un titolo che si affaccia in un campo tanto poco trattato quanto difficile e ambizioso: la geo-politica.