SUZUKI ALSTARE EXTREME RACING
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La storia di Suzuki Alstare Extreme Racing é abbastanza particolare: nata come titolo di lancio della lineup giapponese del Dreamcast sotto le spoglie di Redline Racer, la produzione Ubisoft ha poi guadagnato una licenza ufficiale (Suzuki) e si é presentata nell'ottobre 1999 sugli scaffali dei negozi con il nome attuale, nella sua nuova incarnazione per la versione europea della console Sega. A distanza di una decina di mesi, é ora il turno delle macchine Windows, che vedono il debutto (o, per meglio dire, il ritorno) del gioco di guida arcade dei Criterion Studios, aggiornato agli ultimi effetti grafici e alle nuovissime chicche offerte delle schede grafiche dell'ultima generazione
DUE RUOTE IN COMPAGNIA
Rispetto al predecessore, sono stati operati alcuni necessari aggiornamenti sul fronte della struttura di gioco, che é stata arricchita da una indispensabile modalità campionato (la mancanza più grave del vecchio Redline Racer) e dall'ormai necessario supporto al multiplayer, che permette sfide incrociate per un massimo di otto giocatori contemporaneamente, oppure split screen per sole due persone. Appena caricato il gioco, ci troveremo di fronte ad un menu, di chiaro stampo "consolaro", che permette di operare le classiche regolazioni all'engine del gioco e scegliere quale tipo di competizione farà al caso nostro, tra la semplice gara singola o il campionato. Quest'ultimo é organizzato in puro stile arcade, con un numero prefissato di gare che hanno luogo su circuiti on e off road forniti degli immancabili checkpoint e, naturalmente, di avversari pronti a darci del filo da torcere. La licenza ufficiale Suzuki ci mette a disposizione un garage limitato ma attraente, come quello costituito dalle varianti della GSX 600R, potente moto da strada che partecipa da anni nel campionato Superbike
La riproduzione delle moto é abbastanza fedele sul lato estetico, ma assolutamente "libera" su quello del modello fisico, visto che il gioco mantiene l'impronta totalmente arcade del vecchio Redline Racer. A conferma di quest'ultimo punto, c'é la presenza di un tasto specifico per il turbo (chiamato "miscela" sul manuale, grazie ad una divertente typo) che darà alla nostra moto quella spinta in più per superare l'avversario diretto o, nel caso in cui non si presti particolare attenzione, per spalmarci contro il paesaggio. Le competizioni presenti permettono al giocatore di sbloccare altri veicoli e segreti inseriti dal team di sviluppo per prolungare la longevità del titolo, altrimenti compromessa da uno schema di gioco in sé abbastanza limitato. Fortunatamente, i circuiti si presentano, dal lato estetico, con ottime credenziali sin dai primi giri, presentando un ottimo design delle piste e frequenti variazioni di pendenza nel tracciato, arricchite da una distanza visiva sempre all'altezza della situazione (seppur rovinata da un leggero bad clipping)
DUE RUOTE IN COMPAGNIA
Rispetto al predecessore, sono stati operati alcuni necessari aggiornamenti sul fronte della struttura di gioco, che é stata arricchita da una indispensabile modalità campionato (la mancanza più grave del vecchio Redline Racer) e dall'ormai necessario supporto al multiplayer, che permette sfide incrociate per un massimo di otto giocatori contemporaneamente, oppure split screen per sole due persone. Appena caricato il gioco, ci troveremo di fronte ad un menu, di chiaro stampo "consolaro", che permette di operare le classiche regolazioni all'engine del gioco e scegliere quale tipo di competizione farà al caso nostro, tra la semplice gara singola o il campionato. Quest'ultimo é organizzato in puro stile arcade, con un numero prefissato di gare che hanno luogo su circuiti on e off road forniti degli immancabili checkpoint e, naturalmente, di avversari pronti a darci del filo da torcere. La licenza ufficiale Suzuki ci mette a disposizione un garage limitato ma attraente, come quello costituito dalle varianti della GSX 600R, potente moto da strada che partecipa da anni nel campionato Superbike
La riproduzione delle moto é abbastanza fedele sul lato estetico, ma assolutamente "libera" su quello del modello fisico, visto che il gioco mantiene l'impronta totalmente arcade del vecchio Redline Racer. A conferma di quest'ultimo punto, c'é la presenza di un tasto specifico per il turbo (chiamato "miscela" sul manuale, grazie ad una divertente typo) che darà alla nostra moto quella spinta in più per superare l'avversario diretto o, nel caso in cui non si presti particolare attenzione, per spalmarci contro il paesaggio. Le competizioni presenti permettono al giocatore di sbloccare altri veicoli e segreti inseriti dal team di sviluppo per prolungare la longevità del titolo, altrimenti compromessa da uno schema di gioco in sé abbastanza limitato. Fortunatamente, i circuiti si presentano, dal lato estetico, con ottime credenziali sin dai primi giri, presentando un ottimo design delle piste e frequenti variazioni di pendenza nel tracciato, arricchite da una distanza visiva sempre all'altezza della situazione (seppur rovinata da un leggero bad clipping)