SWAT: Global Strike Team
di
Giuseppe 'Sovrano' Schirru
In un film di Mary Mc Gukian, Best, si proferiva tale frase: "Il talento è un dono di natura, è una cosa che non puoi comprare". Talento, proprio quello che non traspare da quest'ultima fatica degli Argonauts, incatenata nel limbo dei giochi potenzialmente belli, ma che poi, una volta testati a dovere, lasciano intravedere numerose lacune, numerosi spiragli da cui riaffacciarsi nel panorama videoludico e guardare altrove, magari un prodotto migliore e più innovativo. Eppure Vivendi, reduce da prodotti altalenanti, ha mostrato in questo campo di saperci fare: è infatti lei il produttore di Swat 3: Close Quarters Battle sviluppato dai Sierra Studios, una sorta di Gorge Best del mondo videoludico che non ha ricevuto la consacrazione che meritava. Gran gioco, ma sconosciuto ai più. Quel gioco però, intriso di talento, innovativo, divertente, ben realizzato, era una buona motivazione per aspettarci qualcosa di memorabile da questo Global Strike Team. Alla fine però verrà ricordato più Swat 3, quel gioco sconosciuto ai più
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SWAT: Global Strike Team, un po' inconsapevolmente, si porta dietro una grossa eredità che non riesce a sfruttare. Snobba la forte componente tattica di cui era intriso il vecchio parente, tenta la strada "commerciale" inserendosi prepotentemente nella corsia arcade, e sminuisce di significato il termine cooperazione, a cui attribuisce la minima importanza. Di quel gioco tattico, difficile, profondo e strategico rimane ben poco, quello forgiato stavolta è un prodotto indirizzato a un'utenza più ampia, un prodotto dal gameplay semplice e immediato che non può quindi contare sulla complessità delle operazioni fattibili durante le varie missioni, vero punto di forza di quel prodotto del 1999 che ora, nostalgicamente, ricordiamo. Nostalgicamente, perché i risultati di questo seguito non sono dei più soddisfacenti, perché se in SWAT 3 si parlava di infiltrazione, arresto e operazioni varie, qua al confronto quasi si emula una situation comedy, tanto è il livello in termini di realisticità che li separa.
Difatti SWAT: GST snobba tanto le caratteristiche salienti del predecessore da apparire un gioco totalmente diverso, a prima vista un fps classico, vecchia scuola. La componente tattica e il gioco di squadra, che effettivamente tranne sporadiche occasioni vengono a mancare, lo identificano come un fps veloce e frenetico, dove prima di usare la testa è bene premere il grilletto, dove gettarsi nella mischia col coltello tra i denti si rileva più sbrigativo dell'adottare una buona strategia. Non vi inganni il suffisso team del titolo, qua si parla di gioco di squadra in senso lato. Coordinare strategie, comandare vari uomini, dare direttive per la buona riuscita della missione sono doti non richieste in un prodotto dove l'unica componente necessaria è quella di portare a termine sezioni di gioco divise in reparti stagni, ognuna al comando di un membro della squadra e affiancati più o meno direttamente da un compagno. L'aspetto principale non è la gestione della squadra ma quella del singolo individuo, variabile a seconda della situazione: in giochi quali Ghost Recon, proprio come ingranaggi di un unico meccanismo, ognuno dei soldati a disposizione renderà forte, vario e assortito il gruppo fino a farlo diventare una macchina semiperfetta, qua sarà l'unico personaggio (dei tre) che utilizzeremo a fare la differenza.
SWAT: Global Strike Team
6.5
Voto
Redazione
SWAT: Global Strike Team
La serie SWAT continua, ma quello sfornato stavolta è un ibrido tra un tactical shooter e un fps veloce e frenetico, con alcune trovate carine e altre decisamente meno. La differenza che intercorre tra l'ottimo SWAT 3 e il suo successore è la stessa che intercorre tra un film di indiscusso successo e il suo seguito, girato da un altro regista e magari affidato alla sola distribuzione home video. La superficialità nella realizzazione, la linearità e la poca profondità del gameplay nonchè un comparto grafico non certo degno di lode compromettono inesorabilmente questo titolo. Su X-Box la concorrenza è tanta e spietata e in giro è possibile trovare una buona quantità di fps di livello superiore (a parte Halo, che indubbiamente sta su un altro pianeta).