Sword Art Online: Hollow Fragment
Il Gioco Tratto dall'Anime Ambientato in un Gioco
E' destino di gran parte dei Manga/Anime, per lo meno tra quelli di successo, quello di subire presto o tardi una trasposizione videoludica. Quando poi la storia narrata é ambientata all'interno di un videogioco, come nel caso di Sword Art Online (ma .hack c'era arrivato prima di lui...), allora una simile trasposizione diviene piuttosto scontata, se non addirittura doverosa. Ci troviamo quindi al cospetto di Hollow Fragment, titolo che con un vero e proprio spirito da “What if” altera il finale della saga ipotizzando qualcosa di diverso al termine del 75 piano - non vi diremo di più di quanto accaduto prima per evitarvi spoiler.
Per chi non conoscesse SAO, diremo che in un futuro non troppo lontano é stato inventato un sistema per sperimentare una realtà virtuale totale, la quale stimola tutti i sensi degli utenti: viene così prodotto un MMORPG (Sword Art Online, appunto) il quale, però, imprigiona i giocatori al suo interno impedendo loro di fare il log-out. In Hollow Fragment, Kirito (il protagonista) si trova teletrasportato in una zona sconosciuta del mondo di gioco denominata Hollow Area in cui incontra una giocatrice di nome Philia. Questa é marchiata con l'indicatore dei Player Killer e per qualche ragione non può abbandonare l'area in questione: Kirito dovrà quindi dividere il suo tempo tra i misteri di questo mondo segreto e la canonica esplorazione di Aincrad nel tentativo di raggiungere coi sui amici il livello 100 e guadagnare così la libertà.
Per quanto l'esperienze di gioco di SAO: HF sia principalmente destinata al giocatore singolo - fatta eccezione per una modalità Multiplayer esclusivamente ad-hoc - l'interfaccia é studiata per ricreare il feedback di un MMORPG, in linea con la filosofia stessa della serie. Questo vuol dire che potrete girovagare per l'area di gioco, in solitario o più spesso accompagnati da un altro personaggio, su cui mostri e nemici vari pascolano liberamente. Avvicinandosi troppo ad un nemico, attaccandolo direttamente o “attirandolo” con un arma da lancio, si passerà istantaneamente all'interfaccia di combattimento.
Di base, Kirito attaccherà autonomamente se posizionato vicino al nemico puntato, ma questa serie di attacchi automatici infliggerà danni decisamente contenuti - posto che contro alcuni mob di basso livello possono rivelarsi comunque efficaci. Le cose cominciano a complicarsi con nemici di livello superiore al 100 (che é il livello iniziare di Kirito), contro i quali dovrete cominciare ad utilizzare le Skill d'attacco: alcune di queste consumano Special Points, altre hanno dei tempi di refresh, altre ancora consumano la barra “Burst”, rendendo meno efficaci gli attacchi di Kirito e più pericolosi quelli dei nemici.
Per poter trionfare negli scontri coi nemici più tosti o i boss sarà dunque necessario gestire le proprie risorse, coordinandosi con il PNG di supporto (il quale non mancherà di darci consigli) ed eventualmente cedendo a lui/lei la prima fila in modo da permettere alla barra Burst di ripristinarsi diminuendo il “Risk”, ossia l'attenzione del nemico. Di fatto, quando gli SP si esauriscono gli scontri più lunghi si tramutano in una sorta di lotta di resistenza in cui si cerca di non farsi troppo male prima di sferrare un attacco che possa causare danni sensibili.
Per quanto il gioco ci fornisca numerose schermate di tutorial in cui i vari elementi vengono illustrati, nella pratica si viene lasciati un po' troppo a sé stessi. Addirittura, quando si seguono delle vicende di trama - ossia quelle legate alla Hollow Area e al personaggio di Philia - non vengono forniti degli indicatori chiari sulle direzioni da prendere, lasciandoci in balia di “mappe” approssimative e con il rischio di sbagliare strada e trovarsi circondati da mostri pericolosi. A rendere la cosa più pepata intervengono le “Hollow Mission”, quest secondarie che si attivano di tanto in tanto raggiungendo determinati punti delle mappe e solitamente consistono nell'abbattimento di un certo numero di nemici entro un tempo limite, o nel raggiungimento di una locazione senza fare nessuno scontro.
Più chiara invece la gestione dell'esplorazione di Aincrad, laddove ci viene richiesto di individuare il boss superando la “Labirinth Area” del piano, ma per poterlo affrontare (accompagnati da numerosi PNG) dovremo prima ottenere alcune informazioni, reperibili tramite quest secondarie o l'uccisione di eventuali mid-boss. Tra le quest secondarie troviamo le classiche “commissioni” come l'uccisione di tot mostri o la raccolta di abbastanza oggetti di qualche tipo, ma anche situazioni più estemporanee: può capitare, per esempio, che un gruppo di PNG chieda a Kirito (il quale é una specie di leggenda vivente/giocante) di aiutarli a salire di livello falcidiando nemici di bassa lega.
La realizzazione tecnica di SAO: HF presenta, come d'altronde la struttura di gameplay citata, luci ed ombre. Sotto il profilo grafico, gli elementi certamente più soddisfacenti sono i portrait bidimensionali dei personaggi e i filmati in CGI, i quali naturalmente ricalcano lo stile dell'Anime con un'altissima qualità. In gioco, la grafica scende indubbiamente a compromessi, ma riesce a mantenersi piuttosto gradevole, anche se PS Vita ci ha già abituati a qualcosa di meglio, soprattutto in termini di ambienti e animazioni - soprattutto i mostri tendono ad essere poco fluidi. Molto buoni, invece gli effetti speciali, anche se rimangono assestati su standard da “vecchia generazione”.
Certamente più soddisfacenti la colonna sonora e i doppiaggi. La prima propone svariati brani dal differente sapore a seconda della zona in cui ci trova, da quelli pacati cittadini, a quelli allegri di alcuni dialoghi con gli altri personaggi, a quelli maestosi o tetri delle zone da esplorare, fino a quelli ritmati delle battaglie e degli scontri boss. I secondi sono interamente in lingua originale - sottotitolati in Inglese - e realizzati dai doppiatori originali dell'anime.
SAO: HF, come s'é detto, cerca di trasporre in un'esperienza JRPG alcuni concetti propri del mondo MMORPG e nel contempo di portare lo spirito e la verve dell'anime in un unico prodotto. Il risultato é, però, piuttosto confuso, e a tratti ci é sembrato di trovarci di fronte agli elementi più “fastidiosi” di ciascuno di questi filoni. Il sistema di combattimento da MMORPG, per esempio, risulta piuttosto fiacco quando si deve vagare in single-player: in un VERO gioco online, la presenza di altri giocatori supplisce a questa ripetitività di fondo, così come le varie strategie al cospetto dei boss hanno un sapore ben differente.
Dall'anime (che in parte ha caratteristiche da “Harem”) arrivano invece siparietti e dialoghi lunghi anche parecchi minuti: probabilmente non siamo ai livelli di quanto capita nelle produzioni di Gust o di Compile Hearts, ma poco ci manca e spesso e volentieri ci siamo trovati a “skippare” delle scene il più rapidamente possibile perché il nostro interesse era nel prosieguo dell'avventura e non, per dire, nella partita di poker in taverna. Dal mondo dei JRPG arriva un sistema di skill e di equipaggiamenti migliorabili piuttosto curato, ma appesantito dai lunghi tempi di level-up del gioco.
vimager2, 3, 4
Bisogna dunque fare uno sforzo particolare per accettare tutte queste discrepanze e riuscire a trovare una direttrice comune da seguire per dare corpo all'esperienza di gioco, e l'unica cosa che rimane a sostegno del tutto é la trama. Trama che, intendiamoci, non é che brilli di luce propria, ma che si accontenta di riflettere la gloria dell'Anime di riferimento: ecco perché si può tranquillamente affermare che i fan di SAO troveranno in questo Hollow Fragment tanti elementi di loro gradimento, a partire dal cast dei personaggi, passando per elementi e definizioni, fino a circostanze particolari, ed in più un interessante capitolo spin-off.
Chi non conoscesse Sword Art Online, però, forse farebbe meglio a rivolgersi da altre parti - oppure guardarsi prima l'Anime, ovvio - perché il gioco in sé, pur garantendo numerose ore di esplorazione, dialoghi e combattimenti con un livello di difficoltà anche da non sottostimare, ha comunque numerose pecche che non gli permettono di emergere nel panorama degli RPG. anche piuttosto rattristante che la modalità MultiPlayer sia limitata alla connessione locale: nel 2014 e con un hardware come quello di PS Vita, queste scelte sono assolutamente anacronistiche...
E' destino di gran parte dei Manga/Anime, per lo meno tra quelli di successo, quello di subire presto o tardi una trasposizione videoludica. Quando poi la storia narrata é ambientata all'interno di un videogioco, come nel caso di Sword Art Online (ma .hack c'era arrivato prima di lui...), allora una simile trasposizione diviene piuttosto scontata, se non addirittura doverosa. Ci troviamo quindi al cospetto di Hollow Fragment, titolo che con un vero e proprio spirito da “What if” altera il finale della saga ipotizzando qualcosa di diverso al termine del 75 piano - non vi diremo di più di quanto accaduto prima per evitarvi spoiler.
Per chi non conoscesse SAO, diremo che in un futuro non troppo lontano é stato inventato un sistema per sperimentare una realtà virtuale totale, la quale stimola tutti i sensi degli utenti: viene così prodotto un MMORPG (Sword Art Online, appunto) il quale, però, imprigiona i giocatori al suo interno impedendo loro di fare il log-out. In Hollow Fragment, Kirito (il protagonista) si trova teletrasportato in una zona sconosciuta del mondo di gioco denominata Hollow Area in cui incontra una giocatrice di nome Philia. Questa é marchiata con l'indicatore dei Player Killer e per qualche ragione non può abbandonare l'area in questione: Kirito dovrà quindi dividere il suo tempo tra i misteri di questo mondo segreto e la canonica esplorazione di Aincrad nel tentativo di raggiungere coi sui amici il livello 100 e guadagnare così la libertà.
Un MMORPG per SinglePlayer
Per quanto l'esperienze di gioco di SAO: HF sia principalmente destinata al giocatore singolo - fatta eccezione per una modalità Multiplayer esclusivamente ad-hoc - l'interfaccia é studiata per ricreare il feedback di un MMORPG, in linea con la filosofia stessa della serie. Questo vuol dire che potrete girovagare per l'area di gioco, in solitario o più spesso accompagnati da un altro personaggio, su cui mostri e nemici vari pascolano liberamente. Avvicinandosi troppo ad un nemico, attaccandolo direttamente o “attirandolo” con un arma da lancio, si passerà istantaneamente all'interfaccia di combattimento.
Di base, Kirito attaccherà autonomamente se posizionato vicino al nemico puntato, ma questa serie di attacchi automatici infliggerà danni decisamente contenuti - posto che contro alcuni mob di basso livello possono rivelarsi comunque efficaci. Le cose cominciano a complicarsi con nemici di livello superiore al 100 (che é il livello iniziare di Kirito), contro i quali dovrete cominciare ad utilizzare le Skill d'attacco: alcune di queste consumano Special Points, altre hanno dei tempi di refresh, altre ancora consumano la barra “Burst”, rendendo meno efficaci gli attacchi di Kirito e più pericolosi quelli dei nemici.
Per poter trionfare negli scontri coi nemici più tosti o i boss sarà dunque necessario gestire le proprie risorse, coordinandosi con il PNG di supporto (il quale non mancherà di darci consigli) ed eventualmente cedendo a lui/lei la prima fila in modo da permettere alla barra Burst di ripristinarsi diminuendo il “Risk”, ossia l'attenzione del nemico. Di fatto, quando gli SP si esauriscono gli scontri più lunghi si tramutano in una sorta di lotta di resistenza in cui si cerca di non farsi troppo male prima di sferrare un attacco che possa causare danni sensibili.
Un Supporto Insoddisfacente
Per quanto il gioco ci fornisca numerose schermate di tutorial in cui i vari elementi vengono illustrati, nella pratica si viene lasciati un po' troppo a sé stessi. Addirittura, quando si seguono delle vicende di trama - ossia quelle legate alla Hollow Area e al personaggio di Philia - non vengono forniti degli indicatori chiari sulle direzioni da prendere, lasciandoci in balia di “mappe” approssimative e con il rischio di sbagliare strada e trovarsi circondati da mostri pericolosi. A rendere la cosa più pepata intervengono le “Hollow Mission”, quest secondarie che si attivano di tanto in tanto raggiungendo determinati punti delle mappe e solitamente consistono nell'abbattimento di un certo numero di nemici entro un tempo limite, o nel raggiungimento di una locazione senza fare nessuno scontro.
Più chiara invece la gestione dell'esplorazione di Aincrad, laddove ci viene richiesto di individuare il boss superando la “Labirinth Area” del piano, ma per poterlo affrontare (accompagnati da numerosi PNG) dovremo prima ottenere alcune informazioni, reperibili tramite quest secondarie o l'uccisione di eventuali mid-boss. Tra le quest secondarie troviamo le classiche “commissioni” come l'uccisione di tot mostri o la raccolta di abbastanza oggetti di qualche tipo, ma anche situazioni più estemporanee: può capitare, per esempio, che un gruppo di PNG chieda a Kirito (il quale é una specie di leggenda vivente/giocante) di aiutarli a salire di livello falcidiando nemici di bassa lega.
Grafica e Sonoro
La realizzazione tecnica di SAO: HF presenta, come d'altronde la struttura di gameplay citata, luci ed ombre. Sotto il profilo grafico, gli elementi certamente più soddisfacenti sono i portrait bidimensionali dei personaggi e i filmati in CGI, i quali naturalmente ricalcano lo stile dell'Anime con un'altissima qualità. In gioco, la grafica scende indubbiamente a compromessi, ma riesce a mantenersi piuttosto gradevole, anche se PS Vita ci ha già abituati a qualcosa di meglio, soprattutto in termini di ambienti e animazioni - soprattutto i mostri tendono ad essere poco fluidi. Molto buoni, invece gli effetti speciali, anche se rimangono assestati su standard da “vecchia generazione”.
Certamente più soddisfacenti la colonna sonora e i doppiaggi. La prima propone svariati brani dal differente sapore a seconda della zona in cui ci trova, da quelli pacati cittadini, a quelli allegri di alcuni dialoghi con gli altri personaggi, a quelli maestosi o tetri delle zone da esplorare, fino a quelli ritmati delle battaglie e degli scontri boss. I secondi sono interamente in lingua originale - sottotitolati in Inglese - e realizzati dai doppiatori originali dell'anime.
Una Commistione Opinabile
SAO: HF, come s'é detto, cerca di trasporre in un'esperienza JRPG alcuni concetti propri del mondo MMORPG e nel contempo di portare lo spirito e la verve dell'anime in un unico prodotto. Il risultato é, però, piuttosto confuso, e a tratti ci é sembrato di trovarci di fronte agli elementi più “fastidiosi” di ciascuno di questi filoni. Il sistema di combattimento da MMORPG, per esempio, risulta piuttosto fiacco quando si deve vagare in single-player: in un VERO gioco online, la presenza di altri giocatori supplisce a questa ripetitività di fondo, così come le varie strategie al cospetto dei boss hanno un sapore ben differente.
Dall'anime (che in parte ha caratteristiche da “Harem”) arrivano invece siparietti e dialoghi lunghi anche parecchi minuti: probabilmente non siamo ai livelli di quanto capita nelle produzioni di Gust o di Compile Hearts, ma poco ci manca e spesso e volentieri ci siamo trovati a “skippare” delle scene il più rapidamente possibile perché il nostro interesse era nel prosieguo dell'avventura e non, per dire, nella partita di poker in taverna. Dal mondo dei JRPG arriva un sistema di skill e di equipaggiamenti migliorabili piuttosto curato, ma appesantito dai lunghi tempi di level-up del gioco.
vimager2, 3, 4
Bisogna dunque fare uno sforzo particolare per accettare tutte queste discrepanze e riuscire a trovare una direttrice comune da seguire per dare corpo all'esperienza di gioco, e l'unica cosa che rimane a sostegno del tutto é la trama. Trama che, intendiamoci, non é che brilli di luce propria, ma che si accontenta di riflettere la gloria dell'Anime di riferimento: ecco perché si può tranquillamente affermare che i fan di SAO troveranno in questo Hollow Fragment tanti elementi di loro gradimento, a partire dal cast dei personaggi, passando per elementi e definizioni, fino a circostanze particolari, ed in più un interessante capitolo spin-off.
Chi non conoscesse Sword Art Online, però, forse farebbe meglio a rivolgersi da altre parti - oppure guardarsi prima l'Anime, ovvio - perché il gioco in sé, pur garantendo numerose ore di esplorazione, dialoghi e combattimenti con un livello di difficoltà anche da non sottostimare, ha comunque numerose pecche che non gli permettono di emergere nel panorama degli RPG. anche piuttosto rattristante che la modalità MultiPlayer sia limitata alla connessione locale: nel 2014 e con un hardware come quello di PS Vita, queste scelte sono assolutamente anacronistiche...
Sword Art Online: Hollow Fragment
6.5
Voto
Redazione
Sword Art Online: Hollow Fragment
Per i fan, ma quasi solo per i fan. Sword Art Online: Hollow Fragment cavalca l'onda del successo dell'Anime e presenta un interessante capitolo Spin-Off, ma nelle meccaniche di gioco si lascia andare a troppe commistioni e troppe leggerezze per rappresentare un prodotto veramente di qualità. Propone però un'esperienza di gioco lunga e non troppo facile, così da riuscire a soddisfare pienamente i fan - e, ripetiamo, praticamente solo quelli.