Syphon Filter 3
di
Particolarmente riuscita é invece la sezione a Kabul, in grado di armonizzare col giusto equilibrio tutte le dinamiche pensate dai game designer. Proprio questo particolare svela una caratteristica esclusiva di Syphon Filter 3, che é l'assoluta verosimiglianza dei contenuti trattati e che allontana il titolo dai toni più fumettistici di Metal Gear Solid. L'approccio di Eidetic diverge infatti profondamente dall'impostazione dei colleghi giapponesi, non solo in riferimento alla narrazione, ma in tutto l'impianto generale. Laddove il titolo Konami può fregiarsi di grande compattezza e organicità, Syphon Filter 3 é un mix non perfettamente calibrato di tanti giochi diversi, un ibrido senza troppo carattere, privo di innovazioni tali da muovere all'acquisto chi é già in possesso dei predecedenti episodi, eccezion fatta per le nuove, divertenti missioni singole e per un'intelligenza artificiale dei nemici sostanzialmente migliorata
THE WORLD IS NOT ENOUGH
Il tono cinematografico di Syphon Filter 3 incombe già dal menù iniziale, dove i volti dei protagonisti si succedono in dissolvenza, al pari di quanto accade nelle sigle di tante fiction televisive. Le diciannove missioni andranno vissute principalmente nelle vesti di Gabriel Logan, sostituito progressivamente da Lian Xing, Lawrence Mujari e Theresa Lipan. Questa sorta di "schizofrenia videoludica" si rende necessaria per seguire le svolte dell'intreccio, non per finalità pratiche: i nostri avatar virtuali mantengono infatti tra loro identiche caratteristiche e l'abilità nel condurre a termine i diversi incarichi é la medesima. Indifferentemente, i quattro colleghi si troveranno impegnati in azioni disparate di cecchinaggio, esplorazione di roccaforti nemiche, furto di campioni segreti; e ancora, raccolta di materiale fotografico, liberazione di ostaggi, pedinamenti del narcotrafficante Eric Rohmer
L'azione é sistematicamente spezzata da filmati in full motion video, che - come già accennato - ne minano la continuità, giustificando tuttavia i continui cambiamenti di setting e obiettivi. Solo di rado, poi, gli incarichi si aggiorneranno nel corso della stessa missione, in relazione a particolari circostanze. Le aree di gioco sono costruite a modo tale da illudere, dando l'impressione d'essere vaste e sterminate; in realtà, l'effettiva possibilità di spostamento é limitata, la componente esplorativa assai ridotta, e l'azione é piuttosto guidata
THE WORLD IS NOT ENOUGH
Il tono cinematografico di Syphon Filter 3 incombe già dal menù iniziale, dove i volti dei protagonisti si succedono in dissolvenza, al pari di quanto accade nelle sigle di tante fiction televisive. Le diciannove missioni andranno vissute principalmente nelle vesti di Gabriel Logan, sostituito progressivamente da Lian Xing, Lawrence Mujari e Theresa Lipan. Questa sorta di "schizofrenia videoludica" si rende necessaria per seguire le svolte dell'intreccio, non per finalità pratiche: i nostri avatar virtuali mantengono infatti tra loro identiche caratteristiche e l'abilità nel condurre a termine i diversi incarichi é la medesima. Indifferentemente, i quattro colleghi si troveranno impegnati in azioni disparate di cecchinaggio, esplorazione di roccaforti nemiche, furto di campioni segreti; e ancora, raccolta di materiale fotografico, liberazione di ostaggi, pedinamenti del narcotrafficante Eric Rohmer
L'azione é sistematicamente spezzata da filmati in full motion video, che - come già accennato - ne minano la continuità, giustificando tuttavia i continui cambiamenti di setting e obiettivi. Solo di rado, poi, gli incarichi si aggiorneranno nel corso della stessa missione, in relazione a particolari circostanze. Le aree di gioco sono costruite a modo tale da illudere, dando l'impressione d'essere vaste e sterminate; in realtà, l'effettiva possibilità di spostamento é limitata, la componente esplorativa assai ridotta, e l'azione é piuttosto guidata