Tactical Ops: Assault on Terror
di
Redazione Gamesurf
Il denaro per procurarsi l'equipaggiamento arriva uccidendo avversari o completando gli obiettivi. Le armi a disposizione sono quasi una trentina, tante da permettere ad ognuno di trovare la sua preferita. Purtroppo non portano i nomi delle loro controparti reali e benché, riconoscibili mancano di una personalità ben definita.
Sempre parlando di equipaggiamento bisogna muovere qualche appunto. Il primo riguarda il bilanciamento delle armi.
Capita che un colpo diretto alla testa con un fucile da cecchino non riesca ad uccidere l'avversario mentre un colpo di pistola all'addome invece sì. Questo sembra persino più bizzarro quando si affronta il nemico con un potente mitragliatore e questi, piazzando un solo colpo, anche fortuito, riesca non solo a sopravvivere ma anche ad eliminarci con un'arma leggera. Dall'altro lato la quantità di proiettili emessa dalle armi automatiche è tale che, colti alla sprovvista, non c'è nessuna speranza di ripiegare. Insomma o si esce dai guai con la fortuna o non se ne parla proprio. Anche le granate sono troppo potenti, in grado di assicurare a chi le lancia una messe di frag eccessivamente abbondante.
Tutte queste considerazioni lasciano intuire come morire in TO sia fin troppo facile o meglio, frequente, non a causa del realismo ma della sua impostazione non impeccabile.
Questo porta a parlare della giocabilità.
Si tratta di un titolo basato sulla cooperazione tra squadre e quindi su una certa dose di tattica: questa dovrebbe essere l'idea di fondo. In realtà le cose vanno diversamente.
A causa del facile guadagno di denaro ottenuto fraggando un nemico, è molto più conveniente procedere da soli tentando la sorte che fare gioco di squadra. Non è nemmeno remunerativo completare gli obiettivi che spesso sono lasciati da parte. Lo stesso design dei livelli favorisce purtroppo un'evoluzione di questo tipo. Troppi passaggi obbligati e stretti, troppi luoghi allo scoperto il cui accesso è unico fanno sfociare le partite in rabbiosi e rapidi scontri in cui si cerca solo di sopravvivere fino alla prossima schermaglia.
Tutto questo è accettabile e perfino divertente in un deathmatch in singolo dove si insegue il maggior bottino con il minimo sforzo ma in un titolo che dovrebbe basarsi sul realismo e sul gioco di squadra sembra davvero controproducente.
A tutto questo si aggiunga che ogni mappa prevede una sola missione e solo quella: nella mappa X si gioca con gli obiettivi A e non si possono scambiare con gli obiettivi B, per fare un esempio. Almeno la possibilità di giocare lo stesso livello con obiettivi differenti doveva essere presa in considerazione. Poi gli scopi sono sempre quelli: o salvare ostaggi o disinnescare esplosivi. La noia fa presto ad arrivare.
Per finire qualche parola sulla modalità single player che, come si diceva all'inizio, è solo un banco di prova per lo scontro vero, quello on line. I bot non dimostrano particolare acume, anzi tendono a muoversi ciascuno per proprio conto, a restare fermi senza motivo, a incastrarsi negli angoli (nonostante siano dotati talvolta di una mira sorprendente). Cose che possono succedere in tutti i titoli e qui, dove il single player è quasi un aggiunta pro forma, il fatto non è molto grave.
Tactical Ops: Assault on Terror
5
Voto
Redazione
Tactical Ops: Assault on Terror
Tactical Ops assault on terror forse doveva restare quello che era in origine: un buon mod. Messo così non è in grado di competere con nessuno dei suoi diretti avversari sotto alcun punto di vista se non per la fluidità assicurata da un motore grafico datato sì ma ancora splendido. Consigliato a chi ha già provato tutto.