Taito Legends
di
Stefano Guzzetti
Se oramai non siete più dei giovincelli ma appartenete a quella fascia d'età che oscilla tra i 30 e gli 80 anni allora avrete senz'altro vissuto in prima persona il periodo in cui i videogiochi cominciarono a fioccare nelle sale dei bar in tutta la loro imponenza. Cabinati mastodontici e coloratissimi andavano a colmare quella che era un'esperienza di gioco ripetitiva e limitata ma, stranamente, additiva all'inverosimile. I gestori dei bar diventavano ricchi a furia di elargire monetine ai drogati di pixels e le software houses si ingegnavano a creare nuovi mondi in cui catapultare il 'popolo del joystick'. Questa fu infatti una tappa chiave del media videoludico dove ci si rese conto delle sue effettive potenzialità; e fu proprio in quegli anni che le case più importanti come Konami, Taito, Capcom e altre sfornarono alcune tra le più belle pagine della storia dei videogiochi. Lasciare che tutto questo venga perduto sarebbe davvero un peccato e, vuoi per comodità (vendere un emulatore e farlo passare per novità non è che sia un grosso sforzo), vuoi per pura operazione di recupero, spesso e volentieri ogni software house che si rispetti si impegna a rimettere in circolazione i propri titoli più rappresentativi di quell'epoca. Dopo Capcom (Capcom Generations per Saturn e PSOne), Konami (Konami Arcade Gallery per PSOne e GBA), Midway (Midway's Arcade Treasures per SNES, PSOne, ecc.), Namco (Namco Museum per PSOne, N64, GBA ecc.) e altri, stavolta tocca a Taito ricordarci qualche pagina entusiasmante della nostra giovinezza.
La compilation in questione presenta la bellezza di 29 titoli che, per l'esattezza, sono: Battle Shark, Bubble Bobble, Colony 7, Continental Circus, Electric Yo-Yo, Elevator Action, Exzisus, Gladiator, Great Swordsman, Jungle Hunt, New Zealand Story, Ninja Kids, Operation Thunderbolt, Operation Wolf, Phoenix, Plotting, Plump Pop, Rainbow Islands, Rastan, Return of the Invaders, Space Gun, Space Invaders, Space Invaders part II, Super Qix, Thunderfox, Tokio, Tube It, Volfied, Zoo Keeper. Si può quindi affermare che questo disco presenti molte pietre miliari della storia dei videogiochi e infatti è d'obbligo ricordarne almeno una manciata.
BUBBLE BOBBLE (1986): Questo platform che aveva come protagonisti i due draghetti Bub e Bob spopolò letteralmente nelle sale giochi degli anni '80. Il vostro compito era quello di racchiudere nelle bolle da voi sparate i vari mostri che infestavano il centinaio di livelli da superare. Una droga per tanti, una fonte di ricchezza per i vari gestori delle macchinette. Da menzionare il fatto che successivamente negli anni i due draghetti divennero protagonisti dell'altrettanto fortunata serie Puzzle Bobble (o anche Bust-A-Move).
RAINBOW ISLANDS (1987): Seguito del titolo precedente (ma nel 1990 ne venne prodotto anche un terzo dal titolo Parasol Stars ma dalla fortuna minore) e anche esso un platform, uscì anche per Amiga, Commodore 64 e Atari ed ebbe parecchio riscontro di vendite. Il vostro compito, similmente a Bubble Bobble, era quello di superare un centinaio di livelli ma stavolta impersonando un ragazzino il cui potere era quello di generare dei piccoli arcobaleni su cui poter camminare e con cui potere ammazzare i vari nemici.
THE NEW ZEALAND STORY (1988): Ennesimo platform coloratissimo e pacioccoso, anche questo titolo furoreggiò per tutta la seconda metà degli anni '80 e anch'esso subì innumerevoli conversioni. In quest'ennesima gallina dalle uova d'oro della Taito sarete calati nei panni di Kiwi, un pulcino che dovrà attraversare una marea di livelli altrettanto impegnativi. Un titolo dai toni decisamente ';marieschi' ma in maniera originale e intelligente, e che giustamente ottenne il successo meritato.
OPERATION WOLF (1987): Chi non si ricorda il cabinato di questo titolo? E' praticamente impossibile. Era fin troppo bello imbracciare quel dannato fucile e radere al suolo quella marea di malviventi che ci veniva incontro e ci lanciava bombe e un arsenale intero. Operation Wolf può senza dubbio ritenersi come uno dei migliori shooters degli anni '80, ed è da molti considerato il vero papà di titoli come Virtua Cop, House of the Dead ecc.
QIX (1981): Indubbiamente uno dei primi videogiochi ad essere mai comparsi nelle sale da giochi ma non per questo uno dei più noiosi, anzi... In uno schermo dove si agitava un mostro, il vostro compito era quello di racchiudere più aree possibili e, una volta raggiunta una certa percentuale di copertura dello schermo, passare al livello successivo. Cosa facile a dirsi ma non altrettanto a farsi. Inutile dire che anche questo titolo, per quanto basilare nella realizzazione tecnica, fu una vera droga nei primi anni '80.
SPACE INVADERS (1978): Non ha bisogno di presentazioni e sicuramente è il titolo più importante di tutta questa raccolta; è un gioco il cui valore storico pesa più di tutte le montagne di questo pianeta. Insieme a PacMan e Donkey Kong, Space Invaders definì il concetto di ';videogioco' e lo allargò a media di largo consumo. Milioni di persone in tutto il mondo (compreso il sottoscritto) passarono ore e ore a cercare di far fuori tutte quelle maledette navicelle spaziali e invece rimasero poi ';fregati' in anni e anni di continua passione videoludica.
In definitiva possiamo dire che Taito Legends ha un immenso valore storico; se siete degli appassionati retrogamers, o comunque amate i videogiochi anche in senso filologico, allora questo disco sarà come un bellissimo libro di storia da custodire gelosamente. Se siete dei casual gamers e tutto sommato ciò che conta per voi è la grafica o una colonna sonora da urlo, beh, allora state pure alla larga da questo titolo che potrebbe risultare noioso a dismisura.
La compilation in questione presenta la bellezza di 29 titoli che, per l'esattezza, sono: Battle Shark, Bubble Bobble, Colony 7, Continental Circus, Electric Yo-Yo, Elevator Action, Exzisus, Gladiator, Great Swordsman, Jungle Hunt, New Zealand Story, Ninja Kids, Operation Thunderbolt, Operation Wolf, Phoenix, Plotting, Plump Pop, Rainbow Islands, Rastan, Return of the Invaders, Space Gun, Space Invaders, Space Invaders part II, Super Qix, Thunderfox, Tokio, Tube It, Volfied, Zoo Keeper. Si può quindi affermare che questo disco presenti molte pietre miliari della storia dei videogiochi e infatti è d'obbligo ricordarne almeno una manciata.
BUBBLE BOBBLE (1986): Questo platform che aveva come protagonisti i due draghetti Bub e Bob spopolò letteralmente nelle sale giochi degli anni '80. Il vostro compito era quello di racchiudere nelle bolle da voi sparate i vari mostri che infestavano il centinaio di livelli da superare. Una droga per tanti, una fonte di ricchezza per i vari gestori delle macchinette. Da menzionare il fatto che successivamente negli anni i due draghetti divennero protagonisti dell'altrettanto fortunata serie Puzzle Bobble (o anche Bust-A-Move).
RAINBOW ISLANDS (1987): Seguito del titolo precedente (ma nel 1990 ne venne prodotto anche un terzo dal titolo Parasol Stars ma dalla fortuna minore) e anche esso un platform, uscì anche per Amiga, Commodore 64 e Atari ed ebbe parecchio riscontro di vendite. Il vostro compito, similmente a Bubble Bobble, era quello di superare un centinaio di livelli ma stavolta impersonando un ragazzino il cui potere era quello di generare dei piccoli arcobaleni su cui poter camminare e con cui potere ammazzare i vari nemici.
THE NEW ZEALAND STORY (1988): Ennesimo platform coloratissimo e pacioccoso, anche questo titolo furoreggiò per tutta la seconda metà degli anni '80 e anch'esso subì innumerevoli conversioni. In quest'ennesima gallina dalle uova d'oro della Taito sarete calati nei panni di Kiwi, un pulcino che dovrà attraversare una marea di livelli altrettanto impegnativi. Un titolo dai toni decisamente ';marieschi' ma in maniera originale e intelligente, e che giustamente ottenne il successo meritato.
OPERATION WOLF (1987): Chi non si ricorda il cabinato di questo titolo? E' praticamente impossibile. Era fin troppo bello imbracciare quel dannato fucile e radere al suolo quella marea di malviventi che ci veniva incontro e ci lanciava bombe e un arsenale intero. Operation Wolf può senza dubbio ritenersi come uno dei migliori shooters degli anni '80, ed è da molti considerato il vero papà di titoli come Virtua Cop, House of the Dead ecc.
QIX (1981): Indubbiamente uno dei primi videogiochi ad essere mai comparsi nelle sale da giochi ma non per questo uno dei più noiosi, anzi... In uno schermo dove si agitava un mostro, il vostro compito era quello di racchiudere più aree possibili e, una volta raggiunta una certa percentuale di copertura dello schermo, passare al livello successivo. Cosa facile a dirsi ma non altrettanto a farsi. Inutile dire che anche questo titolo, per quanto basilare nella realizzazione tecnica, fu una vera droga nei primi anni '80.
SPACE INVADERS (1978): Non ha bisogno di presentazioni e sicuramente è il titolo più importante di tutta questa raccolta; è un gioco il cui valore storico pesa più di tutte le montagne di questo pianeta. Insieme a PacMan e Donkey Kong, Space Invaders definì il concetto di ';videogioco' e lo allargò a media di largo consumo. Milioni di persone in tutto il mondo (compreso il sottoscritto) passarono ore e ore a cercare di far fuori tutte quelle maledette navicelle spaziali e invece rimasero poi ';fregati' in anni e anni di continua passione videoludica.
In definitiva possiamo dire che Taito Legends ha un immenso valore storico; se siete degli appassionati retrogamers, o comunque amate i videogiochi anche in senso filologico, allora questo disco sarà come un bellissimo libro di storia da custodire gelosamente. Se siete dei casual gamers e tutto sommato ciò che conta per voi è la grafica o una colonna sonora da urlo, beh, allora state pure alla larga da questo titolo che potrebbe risultare noioso a dismisura.
Taito Legends
7
Voto
Redazione
Taito Legends
La mania del retrogaming è sempre più dilagante: vuoi per stanca e poca fantasia delle software houses, vuoi per vera e propria opera di recupero filologico in ambito videoludico, il fatto è che gli scaffali dei negozi spesso e volentieri si riempiono di compilations a prezzo budget con i classici di quando eravamo bambini. Riuscirà la Taito a farci emozionare ancora con i suoi primi entusiasmanti titoli?