Tales of Hearts R

di Tommaso Alisonno

Il Mondo degli Spiria e dei Soma



In un mondo in cui il cielo notturno é illuminato da una Luna d'Ebano e una d'Avorio, facciamo conoscenza con il giovane Kor Meteor (in originale Shing Meteor), il quale vive con il nonno e si prepara a diventare un Somatico, ossia un portatore di Soma. Un Soma é un'arma magica che si adatta alle abilità e alla natura del proprio padrone, permettendogli inoltre di utilizzare capacità magiche note come Arti Volitive. Per dominare un Soma é necessario però possedere uno Spiria, ossia un nucleo dell'anima, forte e allenato. La nostra vicenda inizia quando Kor termina finalmente l'addestramento ed eredita il Soma del nonno, ma poco dopo si trova coinvolto nella vita di Kohaku Hearts, una ragazza perseguitata dalla strega Incarose perché nel suo cuore si cela la mitica Lithia.

Tales of Hearts é apparso per la prima volta su Nintendo DS in Giappone nel 2008, senza mai lasciare le coste della nazione: Tales of Hearts R ne é la conversione, tecnicamente rifatta, su PS Vita. Come in molti altri capitoli della saga, ci troveremo a rivivere le avventure di un gruppo di eroi - oltre a Kor e Kohaku, infatti, recluteremo altri personaggi, tutti Somatici - esplorando un mondo fantasy che si farà via via più aperto man mano che procederemo nella vicenda. Kor sarà comunque il protagonista indiscusso e non ci capiterà mai di scendere in battaglia senza di lui, pur potendo variare il controllo.



Battle-System Classico e Rinnovato



Per chi conosce la serie Tales Of, il sistema di combattimento di ToHR offre lo scheletro degli ultimi capitoli (non quello dell'originale DS), ma non mancano le peculiarità. Potrete controllare direttamente un singolo personaggio (non obbligatoriamente Kor), anche se sarà sempre possibile switchare tra i 4 membri attivi del Party. Il sistema offre due sistemi di controllo: Manuale e Semi-Auto (il terzo, Auto, lascia tutto in mano all'IA) ma grazie all'utilizzo dei due controlli stick analogico e croce direzionale, i due sistemi quasi si equivalgono. Diciamo pertanto che con l'analogico potrete muovervi liberamente sul campo di battaglia, mentre con il direzionale potrete spostarvi rimanendo “ancorati” al bersaglio scelto, eventualmente saltando, e selezionare le tecniche contestualmente alla pressione del tasto d'attacco.

Uno scheletro classico con le sue peculiarità


Tasti d'attacco che sono sostanzialmente due: quello standard e le “Arts”, ossia le tecniche speciali che consumano punti magia e che possono essere concatenate solo entro un certo limite, che si ricarica in pochi secondi. Un terzo tasto é adibito alla parata, mentre il quarto frontale apre il menù di battaglia (mettendo il gioco in pausa) tramite cui potrete utilizzare oggetti, modificare le strategie dei personaggi IA o cambiare l'eroe controllato. Dei due tasti laterali, uno é deputato alla selezione del nemico puntato, l'altro all'attivazione di alcune tecniche particolari.

in queste, sostanzialmente, che troviamo le novità di ToHR; sferrando numerosi attacchi su un nemico, per esempio, é possibile che su questo compaia un mirino azzurro: questo indica che si é entrati in modalità “caccia” ed é possibile respingere il nemico con un colpo potente (L+attacco), lasciandolo stordito qualche istante e permettendoci di “teletrasportarci istantaneamente” contro di lui col tasto di parata. anche possibile effettuare delle “mosse finali” tenendo premuto il tasto d'attacco, nonché far intervenire un altro lottatore nella combo toccando il suo portrait sul touchscreen se e quando questo lampeggia.

Sempre con il toushscreen, é possibile ordinare a un gregario di eseguire una particolare tecnica (ad esempio, una cura) agendo sul suo ritratto, toccando o scivolandoci sopra col dito. Altre scorciatoie potranno essere impostate sullo stick analogico Destro, dato che in battaglia non é possibile ruotare l'inquadratura - ma é possibile impostare lo zoom. Dopo aver riempito un'apposita barra, inoltre, sarà possibile attivare lo stato di “Impulso Spiria” durante il quale il personaggio controllato potrà utilizzare le tecniche speciali senza preoccuparsi del limite, causerà più danni e ne subirà meno.



L'Esplorazione



Se nel battlesystem il gioco sperimenta nuove tecniche e sfrutta il touchscreen, sotto il profilo dell'esplorazione dimostra alcune limitazioni ereditate dall'originale DS. Sia che vi troviate in un ambiente ben delimitato, come una città o un dungeon, sia che stiate girovagando per la mappa del mondo, il vostro gruppo sarà rappresentato da un singolo personaggio a vostra scelta (non necessariamente nel gruppo attivo); l'unica differenza é che nell'esplorazione del mondo potrete ruotare l'inquadratura, mentre negli ambienti specifici sarà prefissata. Gli incontri, a meno di esigenze di trama, saranno casuali: niente mostri che passeggiano per lo schermo, dunque.

Talvolta capiterà di poter instaurare un “Legame Spirico” con una persona affetta da “Despiria”, un morbo magico (sulla cui natura non vi riveliamo nulla per evitare spoiler) che colpisce lo Spiria causando umori estremi (depressione, terrore, ira e così via). Così facendo accederete al “Dedalo Spiriatico” del soggetto in questione, il ché si traduce essenzialmente in un nuovo dungeon composto principalmente da corridoi. Nell'esplorazione potrete ben presto contare anche sull'Anello dello Stregone: una grande classica della serie che vi permetterà di agire a distanza su determinati interruttori. Non mancheranno piastre a pressione, leve, teletrasporti, porte rotanti e altri enigmi a sbarrarvi il passo.



Il Porting Tecnico



Nel passaggio da DS a PS Vita il gioco ha subito un restyle notevole: il comparto grafico é stato rifatto da capo, con l'eccezione delle immagini statiche e dai filmati originali - riconoscibili dal formato 4:3 - che sono comunque riproposti a risoluzione superiore. Il risultato é gradevole, ma anche altalenante: per certi elementi si nota infatti una cura molto buona, come ad esempio le texture dei personaggi (soprattutto nei volti), per altri una sorta di “fretta”, come alcuni ambienti o la mappa del mondo, per altri ancora soluzioni veramente strepitose messe quasi “a caso”. Sembra insomma che si sia cominciato a lavorare puntando alto per poi ridimensionare il tutto e concludere rapidamente ciò che mancava.
Il comparto grafico é stato rifatto da capo


Discorso analogo per il sonoro: tutti gli effetti e i doppiaggi (esclusivamente in Giapponese) sono ottimi, mentre per le musiche si avverte il retaggio di una generazione precedente. I temi proposti non sono brutti, ma la qualità della strumentalizzazione non é delle migliori: avremmo gradito una migliore ri-orchestrazione. Nel complesso, comunque, il giudizio merita la sufficienza. Tutti i testi sono tradotti in Italiano, aiutando quindi il giocatore nella comprensione delle situazione che gli si svilupperanno attorno.

Storia, Feeling e Conclusioni



Negli ultimi anni la serie Tales Of ha indubbiamente subito una progressiva maturazione: se si paragonano i temi e i toni narrativi di Graces con quelli di Vespiria e con quelli di Xillia 1 e 2, infatti, si nota come questi si facciano via via più profondi e adulti. Essendo stato sviluppato originariamente nel 2008, Hearts é dunque ancora antecedente a queste tappe, e si mantiene su standard più giovanili - avvicinandosi, per esempio, a Symphonia. Non stupitevi, dunque, se nelle prime fasi di gioco l'avventura vi sembrerà particolarmente pilotata: di fatto é così, ma é l'impronta che il team di Hideo Baba dava alle sue storie nel decennio scorso.
vimager2, 3, 4

A valle di questa considerazione doverosa c'é comunque da dire che la vicenda narrata in ToHR non é scevra di punti “forti”: sin dall'inizio Kor é chiamato a fare delle scelte importanti e a maturare rapidamente dal ragazzino scapestrato che ci viene presentato al vero eroe della vicenda, un ruolo che rivestirà nel modo più tradizionale e “cavalleresco” possibile. Non mancheranno personaggi dal passato turbolento o con qualche segreto in più, gli alleati apparenti che pugnaleranno il gruppo alle spalle o gli antagonisti destinati a diventare grandi amici. Non mancano neppure le sub-quest opzionali.

C'é dunque un po' di tutto: il mondo e i protagonisti crescono con il proseguo della vicenda, così come la curiosità e l'attaccamento del giocatore alla storia. In conclusione, dunque, Tales of Hearts R é un bel gioco: l'avventura é gradevole, il battle system funziona e sfrutta in maniera interessante (e non invasiva) le potenzialità del touchscreen, il restyle tecnico, pur senza essere strabiliante, é adeguato alla bisogna. I fan dei JRPG in generale e della saga Tales Of in particolare non potranno che apprezzarlo, ed anche i neofiti non faticheranno a trovarlo piacevole.