Tales of Monkey Island: Launch of the Screaming Narwhal

di Davide Ottagono
Monkey Island? Quel Monkey Island? Per quanto possa sembrare strano, avete capito bene. Riascoltare quel nome, quando ormai si era data la saga per conclusa e archiviata, ha fatto uno strano effetto un po' a tutti. Chi si strappava i capelli per la gioia, chi cercava un nascondiglio in attesa della fine del mondo. É dell'isola delle scimmie che parliamo, dopotutto, non di un gioco qualsiasi. E' il padre delle avventure grafiche così come le conosciamo oggi, l'idolo di quei prodotti che accantonano l'abilità con i polpastrelli in favore di una sceneggiatura da Oscar, l'esempio massimo che ha riportato in auge le tanto amate battaglie navali sui grandi schermi, Pirati dei Caraibi in primis. Insomma, Monkey Island é stato il fautore del miglioramento, il metro di paragone che ha permesso a vari settori - e non solo quello videoludico - di evolversi.

Evoluzione, certo. Proprio l'arma a doppio taglio che ha fatto scomparire dalla scena il nostro Guybrush dalla bella giacca in pelle. Vuoi il mancato svecchiamento, vuoi l'inesorabile scorrere delle epoche, Monkey Island fu costretto a dare spazio ai suoi figli, a vedersi sostituito dalla prole che egli stesso aveva creato. Niente più incantesimi vudù, niente più scimmie a tre teste, niente più polli di gomma con una carrucola in mezzo, niente più carte d'identità dimenticate negli altri pantaloni. Arrendendosi alla tristezza più totale, ogni fan si mise il cuore in pace. Anno dopo anno, speranza dopo speranza, la produzione LucasArts si trasformava sempre più in un ricordo lontano, labile.



Almeno fino ad oggi. Sorpresa delle sorprese, niente poco di meno che Telltale Games (famosa, tra le tante cose, di aver “resuscitato” il duo comico di Sam & Max) fa esplodere la sua bomba in faccia al pubblico. Così come accaduto per i due poliziotti free-lance, infatti, anche il Temibile Pirata sarebbe stato riesumato per un ritorno in grande stile. Trascorsi i primi attimi di spaesamento, la realizzazione della notizia. Cuori fermi tornano a battere, antiche speranze riemergono dalle ceneri. Inutile negare la paura di un'ennesima delusione, ma perché essere tanto pessimisti? É di Telltale che si parla, in fin dei conti; una Telltale che si é meritata interamente la nostra fiducia grazie a tutto quello che ci ha regalato in passato. Euforia in una mano, curiosità nell'altra, siamo riusciti a reperire (come potrete fare anche voi, del resto, a patto di masticare un inglese non sempre elementare) il primo capitolo di Tales of, mini-serie già prevista in cinque puntate totali. Abbiamo giocato, finito e digerito Launch of Screaming Narwhal in men che non si dica. Vale il putiferio che ha scatenato? Scopriamolo assieme.

Dopo le disavventure con Ozzie Mandrill, i Caraibi sembrano essere tornati alla normalità. Per quanto zombie/pirati/fantasmi/non-morti che solcano gli oceani possano essere definiti normali, ovvio. LeChuck rapisce Elaine Marley, governatrice di Melee Island e consorte di Guybrush, nell'ennesimo tentativo di conquistare il suo amore, mentre allo stesso tempo continua ad attuare i suoi piani di conquista dei sette mari: un classico. Un classico che, per uno scherzo del destino, diventa ben presto catastrofe. L'arma che avrebbe dovuto sconfiggere definitivamente il malefico pirata, a causa del cambiamento imprevisto di un ingrediente, non ha l'effetto desiderato e LeChuck si ritrova così umano, libero della sua essenza demoniaca. E non é finita qui. Come la fisica scolastica ci ha insegnato, in natura nulla si crea o si distrugge, ma tutto si trasforma. Quindi, l'immenso potere infernale dell'ex-cadavere dovrà pur essere finito da qualche parte. E, visto lo stretto contatto tra i due durante la colluttazione, il nuovo ospite si rivelerà ben presto essere proprio il nostro beniamino. Stordito e insignito di una forza sconosciuta che fino ad oggi aveva solo combattuto, Guybrush si risveglia sulle sabbiose coste di Flotsam Island. Quella che doveva essere una banale resa dei conti si é ora trasformata in una disperata corsa contro il tempo. Obbiettivo: cancellare la maledizione che grava sulla nostra testa, strappare l'adorata Elaine dalle grinfie di LeChuck e, prima di tutto, reperire un'imbarcazione per abbandonare l'isola.

Dare un giudizio globale sulla sceneggiatura é ancora difficile, oltre che inutile, in questo primo stadio delle vicende. Dopotutto, stiamo parlando di una manciata d'ore di gioco, e per di più del capostipite di un nuovo filone. Tutto é abbozzato, appena accennato, come é giusto che sia. Launch of Screaming Narwhal non vuole far altro che aprire le danze, lasciando palesemente il meglio (e le rivelazioni più scioccanti) per il futuro. Peccato solo che gli svariati comprimari non riescano a tenere il passo con il leggendario carisma del protagonista. Impossibile capire quanto il cast secondario possa evolversi, ma la puzza dello stereotipo del pirata goffo e incapace la si annusa ad un chilometro da ogni nuova apparizione. Apparizioni dimenticabili nel giro di pochi minuti, fortunatamente controbilanciate da star principali (molte delle quali già conosciute) di maggior ispirazione. Vecchie conoscenze come Voodoo Lady, LeChuck, Elaine e - dulcis in fundo - il temibile Guybrush Threepwood risultano essere perfettamente nella parte, nonostante il cambio di scrittori.