TARZAN

di Redazione Gamesurf
Se ciò si aggiunge alla brevità di gioco che affligge il prodotto (per terminarlo basta addirittura una giornata), ne esce fuori una scarsa longevità, sorretta a stento solo dalla continua ricerca di bonus o quadri segreti, oltretutto inseriti in numero relativamente limitato. Sul versante estetico Tarzan non mostra caratteristiche di vanto da esporre in un eventuale confronto con i rivali, considerata la sua veste alquanto "poligonosa" e poco volta alla valorizzazione del particolare grafico

Non in linea quindi con la moderna evoluzione delle schede grafiche attuali, affamate di bump-mupping ed effetti di trasparenza che in Tarzan sono presenti, seppur in versione molto soft, solamente nello stage acquatico. Manca oltretutto la possibilità di configurare la veste grafica, relegando la risoluzione video a quella di default. Pecca che oserei definire madornale. Scuse da accampare a tali errori non ce ne sono, vista la costante e continua evoluzione in fatto di gusti, sempre più esigenti, dei giovani videogiocatori alle prime armi e vista anche, discorso meramente tecnico, la relativa semplicità del carico di lavoro che affronta il motore grafico, qui messo dal redattore alla gogna. Sul piano del sonoro al contario, lodi e lodi al magnifico Phill Collins, padre della colonna sonora, che ha unito ritmi tribali carichi di percussioni africane a suoni impeccabili degni del mestro, il tutto in un risultato eccellente e a tratti commovente. Traendo le dovute somme, il prodotto sembra in grado di competere, con beneficio d'inventario, con prodotti di ben altra levatura, grazie alla trama che tutti, da generazioni ormai, ha appassionato, collocandosi come prodotto complementare al film, grazie alle frequenti sequenze animate e ai video clip sbloccabili nel corso dell'avventura
Un prodotto quindi destinato a soddisfare le esigenze dell'intera famiglia, casomai un giorno si riunisse di fronte ad un PC come con una TV...speranze vane di un redattore semplice.