Tech Romancer

di Redazione Gamesurf
Tra la stragrande maggioranza dei lettori di Freegames appassionati di cartoni animati giapponesi e che abbiano già passato la ventina, nomi come Daitarn, Mazinga e Vultus non potranno che far scorrere una lacrimuccia di commozione in ricordo dei bei tempi della propria fanciullezza quando, magari in compagnia degli amici, l'appuntamento quotidiano con le avventure dei robottoni era un avvenimento importante per lo meno quanto mangiare, dormire e fare i compiti. E sicuramente il sogno di pilotare uno di quei giganti di metallo, per affrontare magari interi stuoli di nemici a colpi di laser e missili, era al centro delle loro fantasie e dei loro giochi. Per tutti queste persone, ma anche semplicemente per chi sia alla ricerca di un picchiaduro a incontri diverso dal solito, Tech Romancer é il sogno che si fa realtà

SPADA LASER!!
Pur non potendo vantare licenze delle famose serie appena citate, Tech Romancer riesce a riproporre appieno la frenesia e la spettacolarità dei combattimenti tra i robottoni, questo grazie a una cura decisamente sopra la media, riposta in ogni aspetto del gioco. Solamente il comparto grafico potrebbe dare adito a qualche dubbio riguardo all'effettivo utilizzo dei chip grafici del Dreamcast; in effetti, Tech Romancer é un porting piuttosto diretto dalla controparte a gettoni, sviluppata su un hardware di poco superiore a quello di PlayStation. I poligoni su schermo sono quindi in numero decisamente minore rispetto alle orge visive alle quali avevamo assistito con titoli del calibro di Soul Calibur o Dead or Alive 2; ciò nonostante, pur dovendo sottolineare scenari piuttosto poveri di dettagli e costruzioni, l'ottimo charachter design si rivela assolutamente ben riproposto anche all'interno del gioco vero e proprio ed in grado di donare carattere e personalità ai personaggi presenti
Durante i combattimenti, rigorosamente in puro 3D e quindi ricchi di spostamenti nelle otto direzioni, la telecamera virtuale segue l'azione con discrezione e funzionalità, limitandosi a zoom e contro-zoom in base alla distanza tra i 2 avversari. Solo durante le mosse finali, si produce in spettacolari inquadrature, ora dal basso ora da altre posizioni, per enfatizzare al massimo le movenze dei robottoni. E' proprio in occasione delle suddette mosse finali che la distanza tra il videogioco e le serie degli Anime citati si fa sottilissima, tanto quasi da scomparire del tutto: durante queste sequenze infatti, interamente gestite dalla CPU, i giganti metallici si producono in vere e proprie evoluzioni spettacolari, dando all'avversario oramai sconfitto il colpo di grazia. Di fronte a tutto ciò, passa quindi decisamente in secondo piano lo scarso numero di poligoni rispetto a quelli effettivamente gestibili dalla console Sega. La giocabilità si attesta infatti sempre su ottimi livelli, e gli scontri "fisici" sono alternati da attacchi con armi più o meno convenzionali come laser, spade, bombe e quant'altro. Tutto ciò associato a effetti grafici più che apprezzabili, in grado di porre ancora maggiore enfasi e spettacolarità ai combattimenti. Un'ultima menzione va alla completa interagibilità con gli elementi presenti nelle arene, che possono essere distrutti e rilasciare power up utilissimi