Teenage Mutant Ninja Turtles 2: Battlenexus
Mentre su New York calano le prime luci dell'alba, quattro tartarughe alte un metro e mezzo e armate come nei peggiori film cinoamericani di arti marziali si calano dal grattacielo dove hanno sconfitto, forse definitivamente, il loro eterno rivale Shredder. Ma con loro grande rammarico scoprono che il loro maestro Splinter, un topo di un metro e venti che certo non ha l'aspetto gradevole di quello uscito dalla mina di Walt Disney, è scomparso misteriosamente dal luogo dove l'avevano lasciato a riposare, ferito. Questo secondo capitolo delle avventure delle TMNT (che è più corto da scrivere che non la nomenclatura classica "Turtles") inizia in pratica dove finiva il precedente, con tanto di due livelli di tutorial che ricordano vagamente, se non nei contenuti perlomeno nell'ambientazione, le ultime fasi del predecessore.
Il gioco alla base rimane un picchiaduro a scorrimento, vale a dire uno di quei giochi in cui verrete chiamati a bastonare, pugnale, affettare o... nunchakare eserciti di nemici fino a giungere all'onnipresente boss di fine livello.
I protagonisti saranno ovviamente i quattro tartarugoni recentemente riportati alla ribalta dalla nuova serie di cartoni animati a loro dedicati (quando si suol dire "a volte ritornano", complice la riscoperta culturale degli anni '80, discorso che vale anche per serie come Transformers o Masters of the Universe), ma mai come in questo caso la scelta sarà rilevante. Ciascun personaggio, infatti, avrà alcune abilità speciali esclusive che lo faranno preferire ai fratelli a seconda delle situazioni: Leonardo può affettare alcuni ostacoli ed è l'unico a poter effettuare un attacco durante lo "spostamento ninja", Donatello preferisce un lanciaraggi laser ai tradizionali shuriken ed è l'unico a poter operare delle consolle elettroniche, Raffaello (il più robusto) è in grado di spostare enormi casse e Michelangelo può prolungare la distanza dei suoi salti roteando i Nunchaku come elicotteri.
Per valorizzare al meglio questa differenziazione sarà permesso al giocatore di cambiare il personaggio controllato nel bel mezzo dell'azione, a patto che nessuno degli altri giocatori lo stia controllando in caso di MultiPlayer, che grazie al MultiTap può coinvolgere fino a quattro giocatori simultaneamente (ed ovviamente in questo caso la scelta del personaggio diviene irreversibile). Per il resto i comandi sono i classici di salto (eseguibile doppio e rimbalzando sulle pareti), attacco veloce, attacco potente (che può essere caricato), lancio degli shuriken (o del laser nel caso di Donatello), spostamento rapido da ninja e parata, quest'ultima di cui si sentiva ferocemente la mancanza nel predecessore.
Cominciamo subito col dire che le combo scarseggiano, dato che ai colpi veloci (che spesso sono massimo due di seguito) non si può concatenare un colpo potente: l'unica combo realizzabile è quella in cui Leonardo fa seguire ai due canonici attacchi veloci un attacco in dash, cosa che lo rende il personaggio preferibile nel 90% delle situazioni di combattimento. Indubbiamente le combinazioni di 4-5 attacchi del predecessore erano tutt'un'altra cosa, come è vero che in questo Battlenexus è stato maggior spazio a situazioni più da platform, con salti delicati (e conseguente caduta nel vuoto) e molto meno ai combattimenti, il più dei quali contro nemici rognosi. Se vogliamo, questa è una profonda snaturalizzazione del gioco, visto che le TMNT si sono fatte strada negli anni a suon di pugni e calci. Tecnicamente parlando niente di nuovo sotto il sole se non un leggero ma evidente miglioramento della grafica dei modelli, che non si nascondono più dietro l'essenzialità dei primi cell shading ma mostrano un aspetto gradevole in generale. I livelli sono sicuramente più articolati del predecessore, che era fondamentalmente a scorrimento bidirezionale, ma anche per questo mostrano una carenza notevole in materia di sfondi e textures d'ambiente. Carina la realizzazione degli effetti di urto ancora in stile fumetto (crash, bang, boom, eccetera). Discreto il sonoro, considerando doppiaggi buoni ma piuttosto ripetitivi, effetti sonori nella norma e musiche di compagnia.
Ma è nella giocabilità che il gioco si dimostra più carente: l'aver differenziato i personaggi e l'aver reso i livelli indipendenti e rigiocabili non riescono a distoglierci dal fatto che le tartarughe si trovano male nel ruolo di saltatori di piattaforme che impiegano poi dieci minuti ad abbattere anche il nemico più infimo. È comprensibile che dopo il precedente semplicistico, seppur divertente, capitolo la Konami abbia voluto cercare di variare, ma se questo significa la perdita di gran parte del divertimento allora non si può certo dire che l'operazione sia felicemente riuscita. A peggiorare la situazione troviamo una trama bucherellata che in parte si appoggia alla serie TV ed in altra parte al primo capitolo, cosa che rende la se non ostica (dopotutto ci viene detto esplicitamente l'obiettivo all'inizio di ogni livello) perlomeno non godibile da chi non avesse esperienza in merito. Diciamo che se siete dei fanatici delle TMNT, specie dell'ultima serie, e se magari avete altri due o tre amici con cui giocare in MultiPlayer, allora potreste trovare in questo gioco diverse ore di intrattenimento, ma in caso contrario provatelo attentamente prima di decidere per l'acquisto.
Il gioco alla base rimane un picchiaduro a scorrimento, vale a dire uno di quei giochi in cui verrete chiamati a bastonare, pugnale, affettare o... nunchakare eserciti di nemici fino a giungere all'onnipresente boss di fine livello.
I protagonisti saranno ovviamente i quattro tartarugoni recentemente riportati alla ribalta dalla nuova serie di cartoni animati a loro dedicati (quando si suol dire "a volte ritornano", complice la riscoperta culturale degli anni '80, discorso che vale anche per serie come Transformers o Masters of the Universe), ma mai come in questo caso la scelta sarà rilevante. Ciascun personaggio, infatti, avrà alcune abilità speciali esclusive che lo faranno preferire ai fratelli a seconda delle situazioni: Leonardo può affettare alcuni ostacoli ed è l'unico a poter effettuare un attacco durante lo "spostamento ninja", Donatello preferisce un lanciaraggi laser ai tradizionali shuriken ed è l'unico a poter operare delle consolle elettroniche, Raffaello (il più robusto) è in grado di spostare enormi casse e Michelangelo può prolungare la distanza dei suoi salti roteando i Nunchaku come elicotteri.
Per valorizzare al meglio questa differenziazione sarà permesso al giocatore di cambiare il personaggio controllato nel bel mezzo dell'azione, a patto che nessuno degli altri giocatori lo stia controllando in caso di MultiPlayer, che grazie al MultiTap può coinvolgere fino a quattro giocatori simultaneamente (ed ovviamente in questo caso la scelta del personaggio diviene irreversibile). Per il resto i comandi sono i classici di salto (eseguibile doppio e rimbalzando sulle pareti), attacco veloce, attacco potente (che può essere caricato), lancio degli shuriken (o del laser nel caso di Donatello), spostamento rapido da ninja e parata, quest'ultima di cui si sentiva ferocemente la mancanza nel predecessore.
Cominciamo subito col dire che le combo scarseggiano, dato che ai colpi veloci (che spesso sono massimo due di seguito) non si può concatenare un colpo potente: l'unica combo realizzabile è quella in cui Leonardo fa seguire ai due canonici attacchi veloci un attacco in dash, cosa che lo rende il personaggio preferibile nel 90% delle situazioni di combattimento. Indubbiamente le combinazioni di 4-5 attacchi del predecessore erano tutt'un'altra cosa, come è vero che in questo Battlenexus è stato maggior spazio a situazioni più da platform, con salti delicati (e conseguente caduta nel vuoto) e molto meno ai combattimenti, il più dei quali contro nemici rognosi. Se vogliamo, questa è una profonda snaturalizzazione del gioco, visto che le TMNT si sono fatte strada negli anni a suon di pugni e calci. Tecnicamente parlando niente di nuovo sotto il sole se non un leggero ma evidente miglioramento della grafica dei modelli, che non si nascondono più dietro l'essenzialità dei primi cell shading ma mostrano un aspetto gradevole in generale. I livelli sono sicuramente più articolati del predecessore, che era fondamentalmente a scorrimento bidirezionale, ma anche per questo mostrano una carenza notevole in materia di sfondi e textures d'ambiente. Carina la realizzazione degli effetti di urto ancora in stile fumetto (crash, bang, boom, eccetera). Discreto il sonoro, considerando doppiaggi buoni ma piuttosto ripetitivi, effetti sonori nella norma e musiche di compagnia.
Ma è nella giocabilità che il gioco si dimostra più carente: l'aver differenziato i personaggi e l'aver reso i livelli indipendenti e rigiocabili non riescono a distoglierci dal fatto che le tartarughe si trovano male nel ruolo di saltatori di piattaforme che impiegano poi dieci minuti ad abbattere anche il nemico più infimo. È comprensibile che dopo il precedente semplicistico, seppur divertente, capitolo la Konami abbia voluto cercare di variare, ma se questo significa la perdita di gran parte del divertimento allora non si può certo dire che l'operazione sia felicemente riuscita. A peggiorare la situazione troviamo una trama bucherellata che in parte si appoggia alla serie TV ed in altra parte al primo capitolo, cosa che rende la se non ostica (dopotutto ci viene detto esplicitamente l'obiettivo all'inizio di ogni livello) perlomeno non godibile da chi non avesse esperienza in merito. Diciamo che se siete dei fanatici delle TMNT, specie dell'ultima serie, e se magari avete altri due o tre amici con cui giocare in MultiPlayer, allora potreste trovare in questo gioco diverse ore di intrattenimento, ma in caso contrario provatelo attentamente prima di decidere per l'acquisto.
Teenage Mutant Ninja Turtles 2: Battlenexus
5
Voto
Redazione
Teenage Mutant Ninja Turtles 2: Battlenexus
Passo falso, Konami! Le migliorie tecniche e tutte le innovazioni apportate al concept originale delle TMNT non bastano a mascherare il fatto che questo secondo capitolo su PS2 sia un gioco essenzialmente vuoto e che non raggiunge neanche lontanamente i livelli di divertimento e gameplaying del primo, essendo le tartarughe state private della loro caratteristica principale: quelle di picchiare come pazze contro torme di nemici. Tante buone idee applicate ad uno scheletro instabile danno come risultato una torta di cartone con tante ciliegine sopra: appetitosa ma immangiabile. Solo per fanatici.