Tekken 4
Nata ai tempi in cui la Sony e la SEGA (dapprima con il Megadrive e poi con la Dreamcast) si contendevano la supremazia del mercato dell'Home Entertainment, ecco che si rinnova la sfida tra la serie "Virtua Fighter" del team AM2 e quella "Tekken" della Namco: a pochi giorni dall'uscita del nuovo capolavoro di Yu Suzuky e del team AM2, infatti, arriva "Tekken 4", che dopo aver ricevuto consensi nelle sale giochi di tutto il mondo approda finalmente anche su console. In questo quarto capitolo della serie Namco in cui Kazuya torna vent'anni dopo la sua presunta morte per vendicarsi del padre Heihachi sono state introdotte molte varianti, a cominciare dal ridotto numero di personaggi (dai 34 di "Tekken Tag Tournament" si è passati agli attuali 19, di cui 10 subito selezionabili) e dalla presenza, tra questi, di Steve (un pugile che come sua caratteristica principale non usa le gambe per offendere gli avversari) e di Combot, interessanti new entries.
Appaiono inoltre assolutamente innovativi gli stages di combattimento (che sono stati portati a 19); come accadeva in "Virtua Fighter 3 Team Battle" e in maniera ben più incisiva in "Dead Or Alive 3", infatti, le classiche arene 10x10 hanno lasciato il posto a delle vere e proprie aree di gioco, dove tutti gli elementi potranno essere sfruttati dai protagonisti in fase di combattimento nell'ottica di un'azione in 3D a 360°: pilastri, dislivelli e vetrate potranno quindi fungere da riparo o da arma, data la possibilità di sollevare e lanciare l'avversario e di distruggere ogni elemento presente. Se a ciò si aggiunge il fatto che la strategia di gioco potrà essere diversificata a piacimento (nel senso che non potrete più gettare fuori dal ring il vostro avversario ma avrete comunque la possibilità, ad esempio, di chiuderlo in un angolo e di limitarne così i movimenti) e che ogni proiezione sulle varie strutture farà perdere energia al nemico, si capisce come in "Tekken 4" sia assolutamente cambiato il modo di affrontare il combattimento.
Va infine aggiunta un'annotazione sulle varie opzioni di gioco disponibili, tra cui va segnalato il ritorno del Tekken Force (una sorta di versione a scorrimento orizzontale del gioco, già presente nel terzo capitolo della saga) e l'inserimento di una nuova modalità Training (atta a permettere all'utente di familiarizzare con il sistema di controllo e di memorizzare le combinazioni più lunghe e difficili).
Una grafica mozzafiato ha caratterizzato tutti gli episodi della serie di "Tekken" il team Namco ha infatti riservato sempre molta cura alla realizzazione sia dei personaggi che delle arene di combattimento e questo "Tekken 4" non fa certo eccezione. I personaggi ereditati dalle precedenti versioni sono stati sottoposti ad un restiling completo, diventando così decisamente credibili: a vent'anni dall'ultimo scontro i lottatori risultano infatti più vecchi (ben visibili i segni del tempo sui volti di Heihachi e di Law), ed i loro movimenti appaiono davvero naturali (lo sguardo, ad esempio, tende sempre a seguire l'avversario, ed il capo accompagna gli spostamenti dello sguardo).
A ciò si aggiunge la straordinaria realizzazione tecnica delle arene di gioco, con un'interattività pressoché totale: notevoli, ad esempio, l'effetto del gas che fuoriesce dalle tubature danneggiate nel corso del combattimento nello stage 'Laboratory' o quello degli spettatori che cadono a terra se colpiti o che tentano di ributtare nella mischia il lottatore che piomba su di essi nello stage 'Shinsuku'. La solita fluidità generale che ha caratterizzato tutti gli episodi della serie di "Tekken" è presente anche in quest'ultima versione, dove l'azione viaggia sempre a 60 fps costanti.
Tekken 4
7.5
Voto
Redazione
Tekken 4
Ancora una volta possiamo affermare di trovarci di fronte all'ennesimo capolavoro della Namco, che con "Tekken 4" segna il ritorno ai massimi livelli per un beat-em-up: mantenendo infatti un sistema di gioco a lungo collaudato e migliorando invece alcuni aspetti grafici, soprattutto in termini di interattività degli sfondi, la casa nipponica è stata ancora una volta in grado di realizzare un connubio grafica-giocabilità di assoluta qualità; pertanto non abbiamo timore di smentita nell'affermare che "Tekken 4", con la sua semplicità di apprendimento (anche se, ad onor del vero, non esente da piccoli difetti) e con una grafica ed una giocabilità al di sopra degli standard qualitativi a cui siamo abituati, finirà certamente col rappresentare una delle prossime Killer Application per la console di casa Sony. Forse gli affezionati della serie potranno inizialmente storcere un po' il naso per l'assenza di molti dei lottatori della precedente versione e per la mancanza del ';Tag', ma questi elementi non possono certo scalfire minimamente il valore di un gioco che può definirsi straordinario in molti suoi aspetti.
A noi europei rimane la speranza che il processo di conversione del gioco non crei problemi alla sua velocità complessiva (spesso, purtroppo, la versione PAL non è veloce come quella NTSC) e che questo periodo di attesa venga opportunamente sfruttato dalla casa madre (come già fatto dalla Konami con "MGS2") per aggiungere ulteriori interessanti innovazioni.
A noi europei rimane la speranza che il processo di conversione del gioco non crei problemi alla sua velocità complessiva (spesso, purtroppo, la versione PAL non è veloce come quella NTSC) e che questo periodo di attesa venga opportunamente sfruttato dalla casa madre (come già fatto dalla Konami con "MGS2") per aggiungere ulteriori interessanti innovazioni.