Tekken 6

di Tommaso Alisonno
La realizzazione grafica é al top di quanto visto in un picchiaduro. Ovviamente ci sono delle differenze tra la realizzazione degli scontri uno contro uno e della Campagna a scorrimento, ma anche nel secondo caso, decisamente più spoglia, l'impatto é notevole. Soffermandoci sul primo, diremo che c'é una cura impressionante nella realizzazione dei modelli, delle animazioni e delle textures, sebbene la scelta stilistica strizzi comunque l'occhio al mondo dei manga e ci sia quindi una certa dose di “irrealtà”. Ma quello che, paradossalmente, fa gridare maggiormente al miracolo sono gli ambienti: tutti quanti infatti sono vasti e particolareggiati, ricchi di effetti speciali (in alcuni c'é addirittura il ciclo giorno/notte) e di elementi dinamici; inoltre, in piena tradizione Tekken, molti sono anche alterabili (leggasi: si rompono i pavimenti e si cade nel livello sottostante).



Dal punto di vista del sonoro siamo ugualmente più che soddisfatti: i brani musicali sono tutti accattivanti, coinvolgenti e perfettamente adeguati alle situazioni in cui vengono eseguiti, siano esse arene di battaglia, filmati maestosi o l'esplorazione della Campagna. Ottimi anche tutti gi effetti sonori, mentre per i doppiaggi é stata operata una scelta singolare: circa la metà dei personaggi parla in Giapponese, mentre i restanti in Inglese, più o meno in funzione della propria nazionalità. Questo é sicuramente accettabile fintanto che avviene durante gli scontri, ma appare piuttosto inadeguato durante i filmati e i dialoghi... La qualità degli uni quanto gli altri, comunque, non é in discussione. Ottime le traduzioni dei testi in Italiano.


Il sistema di combattimento di Tekken non é qualcosa che si padroneggia in un paio di scontri: c'é bisogno di pratica per imparare ad utilizzare così-così anche un solo personaggio, anche se di solito a quel punto si é appresa abbastanza la tempistica delle combo di base da permettere di ottenere qualche modesto risultato con tutto il cast. Per ottenere la maestria, però, é necessario vero impegno: le combo sono veramente tante, con concatenamenti di attacchi che possono durare anche diversi secondi e per imparare tutte quelle di un personaggio (oltre che per imparare a contrastare quelle avversarie) ci vuole tempo.




In modalità Campagna le cose sono relativamente più semplici, visto che per affrontare i molteplici nemici minori che scemeranno contro di noi saranno solitamente sufficienti tre-quattro combinazioni chiave, meglio ancora se ad ampio raggio. Anche i Boss, costituiti dai lottatori da sbloccare, tendono ad essere meno aggressivi quando affrontati i questo frangente, e salvo alcuni fastidiosi picchi di difficoltà (come il distretto del sumo) di norma andrete avanti lisci e tranquilli. A variare la situazione intervengono non solo i succitati potenziamenti relativi all'equipaggiamento, ma anche Item raccattabili in giro, come i curativi, i danni extra e le armi ad uso limitato (tubi di piombo, mitragliatrici e lanciafiamme).

Certo, la personalizzazione del lottatore é piuttosto limitata e guidata: gli abiti sono specifici per personaggio, costano un occhio della testa e vanno comprati separatamente per colore. Diciamo che il gioco ci “obbliga” o pompare il modello da Campagna con gli oggetti trovati, e ci lascia spazio per un modello da sfida da realizzare con cura.
Non si discute neppure la longevità: per quanto la modalità Campagna si porti a termine agevolmente in meno di una decina di ore (parliamo della prima volta: in seguito si sblocca la difficoltà superiore), é interessante la possibilità di riogiocarla con altri personaggi, oltre alla ricerca di vari nemici ed aree segrete. Rimangono poi tutte le altre modalità canoniche, e ovviamente non ultimo il MultiPlayer, a garantire a tutti gli appassionati ore su ore di gioco ininterrotto.
Insomma, concludendo: non ci aspettavamo meno di un capolavoro da Tekken 6, e lo abbiamo avuto.

11