Tekken 7
A distanza di quasi due anni dall’uscita nelle sale giochi Tekken 7 arriva finalmente sul mercato console. Un picchiaduro che da sempre vive sul dualismo con Capcom, anche se in realtà c’è un grande rispetto di fondo, che ha portato le due realtà a scambiarsi diversi personaggi.
Dopo la prova effettuata qualche settimana fa, siamo finalmente entrati in possesso del codice finale e siamo pronti a raccontarvi come è andata la nostra partecipazione alla nuova edizione del torneo del pugno di acciaio.
Segreti svelati
L’esperienza di Tekken 7 è legata indubbiamente a due realtà differenti ma che coesistono tra loro in perfetta simbiosi, e stiamo parlando della componente single player e multiplayer del titolo. Per quanto riguarda la prima, la parte del leone, la fa sicuramente la modalità storia. Ve ne avevamo già parlato nella nostra anteprima, ma quello che possiamo adesso confermarvi è che ci troviamo davanti ad una componente narrativa tutt’altro che accessoria. La storia è ambientata esattamente dopo i fatti narrati nel sesto capitolo e vedranno un focus interamente incentrato sulla famiglia Mishima, e sul dualismo tra Kazuya e il padre Heihachi.
Tre ore (che variano in base alla difficoltà scelta) che porteranno a galla e metteranno in luce svariati segreti della famiglia più famosa nel mondo dei picchiaduro. Segreti, che faranno sicuramente piacere ai fan della serie. Tutto sarà raccontato attraverso gli occhi di un giornalista che per colpa della rivalità tra la Mishima Zaibatsu e la G Corporation ha perso la sua famiglia. Una scelta davvero interessante, fatta dal team capitanato da Harada-San, riguarda l’utilizzo di cut scene dei precedenti capitoli che diventano interattive; avrete così la possibilità di giocare il combattimento tra un piccolo Kazuya ed Heihachi (visto nel primo capitolo della saga), e molto altro ancora che ovviamente non vi sveliamo in questa sede.
Alla storia principale sono poi affiancate le "side" di alcuni personaggi che serviranno per portare avanti delle trame secondarie ma utili al contesto narrativo. Tutto questo per circa quattro ore di divertimento e segreti svelati di un certo peso.
Una volta completata la campagna, il single player offre una serie di opzioni decisamente più classiche come la variante arcade (la stessa della versione da sala giochi e chiamata Fate Retribution ) e una modalità denominata "battaglia tesoro" in cui potremo guadagnare dei soldi virtuali attraverso una serie di combattimenti.
Soldi, che potranno essere spesi per recuperare oggetti per personalizzare i nostri personaggi, o per modificare gamertag, immagini di sfondo e stile della nostra barra della vita, ma anche all'interno della galleria per sbloccare filmati provenienti dal primo fino al sesto capitolo della saga, e relative immagini.
Il fattore personalizzazione, soprattutto in ottica online, è di vitale importanza all’interno di questo settimo capitolo, tanto da avere una voce dedicata all’interno del menù e moltissime opzioni tra cui sbizzarrirsi.
A chiudere la girandola di opzioni dedicate all’esperienza in singolo, ci pensa la necessaria - e attesa - modalità practice, in cui potremo metterci con tutta calma nel nostro dojo personale e insieme ad uno sparring, che potrà essere settato come preferiamo, impratichirci con il personaggio che preferiamo.
Dedizione e perseveranza
Sul versante del gameplay, ci troviamo davanti ad un Tekken che non muta praticamente nulla nella sostanza: due tasti per i pugni, due per i calci (salvo rare eccezioni date dallo stile di alcuni personaggi). Le due grosse novità riguardano l’introduzione della rage art e del power crush. La prima è una mossa speciale che si attiva quando stiamo esaurendo la barra della vita. Se messa a segna infligge un danno di circa il 30% all’avversario. Una mossa ottima per uscire da situazioni scomode; la secondo invece permettere di infliggere danni anche nel momento in cui il nostro personaggio li sta subendo.
Questa è sicuramente una tecnica molto interessante, e che siamo curiosi di vedere come verrà gestita da professionisti nei vari tornei online. Unica eccezione la fanno infine il personaggio di Akuma e di Eliza, che hanno una barra EX che si può caricare.
In linea di massima, comunque, la presenza di ben due anni all’interno delle sale giochi, e l'implementazione di diverse migliorie arrivate con Tekken 7: Fated Retribution hanno portato ad un bilanciamento già molto importante e, per quello che abbiamo potuto provare, lontano da qualsiasi forma di sbilanciamenti esagerati.
Quel che è certo è che dietro una parvenza molto user friendly, si nasconde un titolo estremamente tecnico in cui lo studio di entrata di una combo, il timing di una schivata o l’utilizzo perfetto di un juggling, possono davvero creare un abisso tra i giocatori. Tekken 7 è un gioco che va studiato, ma soprattutto assimilato.
Unreal e online
Altro elemento che ci piace sottolineare è quello dedicato al comparto tecnico. L’introduzione dell’Unreal Engine come motore di gioco, è stata una vera e propria manna per il titolo.
I personaggio sono estremamente dettagliati, e nel roster di 36 personaggi (senza contare i pre order e qualcosa da sbloccare) è davvero difficile trovare difetti evidenti e palesi nella modellazione ma soprattutto nelle animazioni. Stesso discorso per gli stage, dettagliati e interattivi il giusto, se paragonati ad un gioco che fa della tecnica il suo fiore all’occhiello.
L'unica magagna tecnica, almeno su Xbox One, è relativa alla durata dei caricamenti non proprio rapidissima, anche se non siamo davanti a nulla di tragico.
Buonissimo anche il comparto sonoro, con l’ottima scelta di affidare ad ogni singolo personaggio la voce originale del suo paese, e una serie di musichette non particolarmente ispirate, ma comunque funzionali al gioco.
Qualche nuvola minacciosa si fa largo all’orizzonte mentre ci accingiamo a parlare dell’online. Dopo un periodo tutto sommato tranquillo che ha preceduto il lancio del gioco, abbiamo notato che man mano che i server si popolavano, il net code iniziava a soffrire - soprattutto in fase di matchmaking - con attese anche piuttosto lunghe. Nel momento in cui scriviamo, la situazione sembra decisamente migliorata (parliamo di Xbox One) ma rimane sicuramente un problema non da poco, e che speriamo venga risolto in maniera totale al più presto.
In termini di modalità, invece, siamo rimasti particolarmente soddisfatti. Oltre alle classiche partite classificate, il gioco offre una interessante modalità torneo in cui vengono messi in sfida i vari partecipanti seguendo la logica dell'eliminazione diretta. Inoltre, nei tempi morti tra un match e l’altro, è possibile giocare all’interno di una sorta di arena virtuale per allenarsi mentre aspettiamo il nostro momento.