Tekken Tag Tournament 2
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Sin dal 1994, la serie di Tekken si é distinta per la sua qualità nel panorama dei picchiaduro a incontri, stabilendo le basi che hanno portato, insieme ai concorrenti Virtua Fighter e Dead or Alive (e seppur un po' diversamente Soul Calibur), agli standard moderni. Dopo il terzo episodio della serie “cronologica”, Namco realizzò quel Tekken Tag Tournament che funse da episodio di passaggio per la serie da PS1 a PS2: niente di più naturale, pertanto, che dopo altri tre episodi Namco Bandai ci proponga il secondo Tekken Tag Tournament.
Come il primo TTT, questo secondo si inserisce nella serie come uno spin-off: questo significa che in esso trovano posto personaggi tratti da tutti gli episodi, compresi quelli teoricamente morti e sepolti, senza che ci sia necessariamente una motivazione per il loro ritorno. La storia non é un elemento fondamentale di TTT2, per quanto ciascun partecipante abbia il suo “filmato finale” al termine della modalità Arcade, e il gioco si basa fondamentalmente sul concetto di “più gente c'é, e più la scelta é varia”, sebbene alcuni personaggi siano giocoforza simili tra loro (come i due Law, o Asuka e Jun).
Qualsiasi modalità di gioco può essere affrontata in due modi: con un lottatore singolo o con una coppia, generando il Tag (scambio) che in effetti da origine al nome. Per quanto apparentemente avere a disposizione due lottatori piuttosto che uno costituirebbe un vantaggio, in pratica una meccanica di gioco fa si che la scelta sia meno squilibrata che non in apparenza. Quando si gioca con due lottatori, normalmente ce ne sarà in campo uno solo (salvo mosse speciali) mentre quello “in panchina” potrà recuperare gradualmente parte dell'energia persa; viceversa, quando si utilizza un solo lottatore sarà lui stesso a godere di un certo grado di rigenerazione pur essendo impegnato nello scontro.
Inoltre, quando si ricevono molti attacchi si entra in uno status di “danno aumentato”: col lottatore singolo, questo si attiva su di lui, mentre nella coppia viene trasmesso al partner obbligando al Tag se lo si vuole sfruttare. Considerando che per vincere un round é sufficiente mettere KO uno degli avversari, può capitare talvolta che, in seguito a una serie di attacchi concatenati, un lottatore venga atterrato senza riuscire a chiamare in soccorso il compagno o senza poter usufruire dello status. Ad ogni modo, sarebbe menzognero negare che una coppia ben utilizzata é certamente più interessante e versatile di un singolo lottatore, ma stiamo d'altronde parlando della caratteristica chiave del gioco.
Il set di comandi a disposizione é quello canonico della serie Tekken che prevede due tasti per i pugni e due per i calci, più uno per il Tag: l'intero controller é personalizzabile, procedura che si rivela particolarmente utile nel configurare i trigger con la combinazioni di due tasti più utilizzate, per esempio per le prese o per mosse specifiche dei lottatori preferiti. Va da sé che il corretto tempismo nella pressione dei tasti in connubio con l'uso della croce direzionale (o dello stick analogico sinistro) porta alle innumerevoli mosse speciali e combo di cui sono capaci i lottatori; presente la parata (pressione verso il retro del personaggio) e lo spostamento laterale (doppia pressione prolungata in alto o in basso), sebbene quest'ultimo sia meno sfruttato rispetto alla serie consorella Soul Calibur.
Come il primo TTT, questo secondo si inserisce nella serie come uno spin-off: questo significa che in esso trovano posto personaggi tratti da tutti gli episodi, compresi quelli teoricamente morti e sepolti, senza che ci sia necessariamente una motivazione per il loro ritorno. La storia non é un elemento fondamentale di TTT2, per quanto ciascun partecipante abbia il suo “filmato finale” al termine della modalità Arcade, e il gioco si basa fondamentalmente sul concetto di “più gente c'é, e più la scelta é varia”, sebbene alcuni personaggi siano giocoforza simili tra loro (come i due Law, o Asuka e Jun).
Qualsiasi modalità di gioco può essere affrontata in due modi: con un lottatore singolo o con una coppia, generando il Tag (scambio) che in effetti da origine al nome. Per quanto apparentemente avere a disposizione due lottatori piuttosto che uno costituirebbe un vantaggio, in pratica una meccanica di gioco fa si che la scelta sia meno squilibrata che non in apparenza. Quando si gioca con due lottatori, normalmente ce ne sarà in campo uno solo (salvo mosse speciali) mentre quello “in panchina” potrà recuperare gradualmente parte dell'energia persa; viceversa, quando si utilizza un solo lottatore sarà lui stesso a godere di un certo grado di rigenerazione pur essendo impegnato nello scontro.
Inoltre, quando si ricevono molti attacchi si entra in uno status di “danno aumentato”: col lottatore singolo, questo si attiva su di lui, mentre nella coppia viene trasmesso al partner obbligando al Tag se lo si vuole sfruttare. Considerando che per vincere un round é sufficiente mettere KO uno degli avversari, può capitare talvolta che, in seguito a una serie di attacchi concatenati, un lottatore venga atterrato senza riuscire a chiamare in soccorso il compagno o senza poter usufruire dello status. Ad ogni modo, sarebbe menzognero negare che una coppia ben utilizzata é certamente più interessante e versatile di un singolo lottatore, ma stiamo d'altronde parlando della caratteristica chiave del gioco.
Il set di comandi a disposizione é quello canonico della serie Tekken che prevede due tasti per i pugni e due per i calci, più uno per il Tag: l'intero controller é personalizzabile, procedura che si rivela particolarmente utile nel configurare i trigger con la combinazioni di due tasti più utilizzate, per esempio per le prese o per mosse specifiche dei lottatori preferiti. Va da sé che il corretto tempismo nella pressione dei tasti in connubio con l'uso della croce direzionale (o dello stick analogico sinistro) porta alle innumerevoli mosse speciali e combo di cui sono capaci i lottatori; presente la parata (pressione verso il retro del personaggio) e lo spostamento laterale (doppia pressione prolungata in alto o in basso), sebbene quest'ultimo sia meno sfruttato rispetto alla serie consorella Soul Calibur.