Tekken Tag Tournament

di Redazione Gamesurf
Questo nome altisonante non rappresenta altro che un sistema di combattimento a coppie che permette un cambio tattico con il lottatore in panchina con cui é possibile eseguire anche mosse combinate. Il funzionamento del Tag System é del tutto identico a quello introdotto per la prima volta in X-Men vs Street Fighter dalla Capcom quindi, mentre il compagno sarà a menare cartoni con l'avversario, il personaggi in panchina recupererà lentamente energia entro un certo margine

La rosa di combattenti selezionabili é piuttosto ampia e comprende praticamente tutti i combattenti visti nella saga di Tekken, persino quelli "morti" come Kazuya. Per il resto non sono presenti altre aggiunte di rilievo, quindi le strategie e l'approccio generale sono identici a Tekken 3 nella modalità normale mentre il Tag System presenta alcuni punti oscuri. L'impressione generale é che, in maniera del tutto simile alla versione da sala, non sia stata prestata sufficientemente attenzione alla ridefinizione del bilanciamento dei personaggi con il risultato che alcune coppie risultano troppo forti e altre eccessivamente deboli. E qui veniamo al vero problema di Tekken Tag Tournament, ovvero quello di essere semplicemente un divertissement della serie trasformato praticamente all'ultimo minuto in un titolo di richiamo mancando un vero e proprio sequel da convertire
Tecnicamente parlando il gioco é veramente notevole e il refit dei personaggi é decisamente di buon livello e gli sfondi, pur presentandosi come una serie di strutture parallattiche in bitmap per dare il senso di profondità, si presentano molto bene anche grazie ad alcune micro animazioni e al pubblico poligonale. Abbastanza fastidioso invece é lo stacco tra il piano di combattimento e lo sfondo, logica conseguenza della mancanza di un ring delimitato che rende impossibile una sincronia con gli elementi in secondo piano. A differenza della maggior parte dei giochi attualmente disponibili su PlayStation 2, la risoluzione grafica é più che accettabile anche se per ottenere una maggiore qualità i programmatori della Namco hanno dovuto ridurre la palette di colori, soluzione che, comunque, non va a influire più di tanto sulla qualità grafica globale