Tekken Tag Tournament

di Redazione Gamesurf
La meccanica di gioco sfortunatamente risulta datata rispetto a titoli come Dead or Alive 2 e Soul Calibur. Il primo presenta alcune interessanti varianti strategiche originate dalla conformazione del fondale 3D mentre il secondo ha come cuore la logica evoluzione dello stesso sistema di gioco usato da Tekken Tag Tournament. Un sistema di spostamento funzionale nell'ambiente 3D e una migliore gestione dei salti sono solo alcuni degli elementi che probabilmente vedremo in un ipotetico Tekken 4, ma di cui Tekken Tag Tournament é del tutto sprovvisto. Per riassumere é come rigiocare a Street Fighter 2 subito dopo aver giocato ad uno degli ultimi capitoli della serie: piacevole ma non del tutto soddisfacente

Molti potrebbero trovare il paragone azzardato considerando il lasso di tempo che divide i giochi presi a paragone, tuttavia occorre notare come il settore dei picchiaduro 3D si stia evolvendo rapidamente e, dai timidi esperimenti fatti con Tobal e Bushido Blade, siamo quasi arrivati ad uno sfruttamento efficiente dell'ambiente tridimensionale. Tekken Tag Tournament invece é ancora troppo legato alla generazione di titoli di cui faceva parte Tekken 3, facente parte ancora della fase in cui il genere stava affinando le caratteristiche tecniche ponendo come elemento di demarcazione il combattimento ravvicinato e la predilezione delle combo rispetto alle canoniche mosse speciali dei picchiaduro 2D
La Namco ha comunque fatto un buon lavoro di conversione producendo un titolo che finalmente lascia intravedere le potenzialità tecniche della PlayStation 2. Quello che é stato fatto, per quanto buono sia, é stato comunque costruito su materiale preesistente (basta vedere le animazioni per accorgersene) e adesso quello che occorre alla macchina Sony é un gioco nato specificamente per girarvi sopra e, soprattutto, che non sia Driving Emotion Type S...