Terra Memoria, la costanza di un buon JRPG – Recensione PC
La recensione del JRPG vecchia scuola di La Moutarde, un piacevole tuffo nel passato che farà la felicità degli amanti del genere e non solo
Ispirato ai classici JRPG di una volta sia nell’estetica che nelle meccaniche, Grandia in particolar modo, Terra Memoria è un’opera sviluppata da appassionati per gli appassionati. Il team di La Moutarde conosce bene il genere, i suoi pregi, i suoi limiti e i suoi difetti, molti dei quali figli dell’epoca, e hanno imbastito un’avventura che attinge agli elementi più distintivi e stimolanti dei giochi di ruolo di stampo nipponico senza cascare nell’operazione nostalgia. Il titolo fa tesoro dei decenni di esperienza accumulata, proponendo una formula che rende omaggio ai classici e lima dove può gli spigoli. Il risultato è un’esperienza fruibile e scorrevole, ma che non tradisce le sue origini, e soprattutto non la snatura.
Facile da approcciare, difficile da mettere giù una volta preso piede, Terra Memoria è un ottimo esempio di come ammodernare una filosofia “vecchia”, nonché un’altra gemma dal mercato indipendente dedicata ad un genere da cui le grandi case hanno ormai virato da tempo, in favore di un approccio più action (escluse produzioni di nicchia come Bravely Default e Octopath Traveler). Lo abbiamo giocato in anteprima e ci siamo inoltrati a fondo nella sua storia; ecco la nostra recensione.
Terra Memoria, la storia: scanzonata costanza
Il mondo di Terra Memoria è alimentato da cristalli, che provvedono al fabbisogno quotidiano della popolazione, poiché usati per alimentare praticamente di tutto, dai trasporti all’illuminazione. Un giorno la regolare fornitura dei suddetti però cessa, mandando la popolazione di Constance e la sua proverbiale “costanza” nel panico; inoltre, delle macchine misteriose si sono improvvisamente riattivate in tutto il regno e stanno seminando il caos. Al giocatore e la sua sgangherata combriccola il compito di indagare i bizzarri fenomeni e di risalire alla loro fonte.
Terra Memoria prende piede in una landa dove convivono umani e animali antropomorfi, bestie magiche e robot, creando così un cast estremamente variegato. Città e borghi sono pieni di NPC con cui interagire e sono densi di abitazioni, che raccontano di un mondo interconnesso pieno di vita e ricco di dettagli. L’adorabile cast di protagonisti non è da meno, con sei beniamini carismatici tanto nell’aspetto quanto nella personalità, ognuno con una propria storia, dei trascorsi e degli obiettivi che pian piano verranno a galla. Il tono della narrazione è perlopiù allegro, con conversazioni buffe e battibecchi votati all’ironia secca, tuttavia il filo conduttore degli eventi cela una vicenda piuttosto intrigante e con diverse chiavi di lettura. Diciamo che il copione non è di quelli da prendere sul serio, ma non disdegnatelo: ha tante carte da giocare.
La formula di gioco prevede combattimenti a turni con “timeline” incorporata. Per farla breve, l’ordine dei turni è dettato dalla loro posizione sulla barra in basso allo schermo; agirà il personaggio all’estrema sinistra, dopodiché il successivo, e così via. Usare un’abilità farà indietreggiare il turno di un determinato numero di caselle; maggiore la potenza della mossa, maggiore il salto all’indietro, e viceversa. C’è quindi un pizzico di strategia nel decidere quale tecnica utilizzare, a cui sommare le debolezze elementali del bersaglio. Gli attacchi del gruppo apparteranno a uno dei sei elementi, e colpire la debolezza di un nemico ne accelererà il conto alla rovescia dello stagger, al cui raggiungimento la vittima sprofonderà nell’ordine e diventerà vulnerabile a tutti gli attributi.
Tutta l’esperienza accumulata verrà acquisita automaticamente una volta raggiunto uno dei tanti falò, in vece di punti di salvataggio e di ristoro. Un aspetto importante di Terra Memoria è infatti il cibo, che cucinato con gli ingredienti acquistati o raccolti in giro aumenterà permanentemente i punti salute della squadra (e a tal proposito, i disegni che raffigurano i piatti sembrano davvero appetitosi).
In alternativa, è possibile creare oggetti e forgiare spille in funzione di equipaggiamento, per potenziamenti alle statistiche o ai valori degli attacchi. Tra le altre attività, c’è inoltre la possibilità di contribuire alla costruzione di una piccola cittadina, piazzando strutture, decorazioni, recinti, mura e vegetazione assortita, cercando di adempire alle richieste dei paesani in cambio di ricompense (in stile Dark Cloud per intenderci).
Terra Memoria, QoL e lato tecnico: impara l'arte e dagli una lucidata
Tornando al discorso iniziale, in cui vi abbiamo parlato di come Terra Memoria si ispiri al passato ma con un occhio di riguardo alla sensibilità contemporanea, dobbiamo lodare la nutrita schiera di quality of life che La Moutarde ha ben pensato di implementare. La possibilità di velocizzare le battaglie, l’assenza di incontri casuali, frequenti checkpoint, scorciatoie, nessuna penalità in caso di game over (oltre a doversi rifare un po’ di strada), la salute che si ricarica dopo ogni scontro, l’elenco delle missioni attive con tanto di dialoghi correlati sempre a portata di mano... L’impressione è quella di avere tra le mani un JRPG d’annata, ma senza le seccature tipiche del genere. E tutto questo mantenendo un livello di difficoltà piuttosto bilanciato, scevro dal solito grinding, a patto di apprendere le poche, semplici e immediate meccaniche di gioco; un piccolo miracolo di game design.
Chiude il cerchio una magnifica veste grafica in stile PS1 che combina modelli poligonali disegnati a mano per gli ambienti con generosi sprite per i personaggi, ricchi di dettagli e ben animati, accompagnati da una colonna sonora ricca di fascino e molto orecchiabile, tra archi e strumenti a fiato che sanno sempre delineare la situazione. Il gioco non sarebbe lo stesso senza.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Terra Memoria
Una gradevole e appagante avventura per tutti i palati, Terra Memoria è un gioiellino tra i JRPG moderni. Fatelo vostro se amate il genere, oppure se non lo avete mai approcciato e volete cominciare da qualcosa di fresco. La Moutarde ha confezionato un’opera che trasuda carattere e nostalgia, un’ode ai tempi che furono, ma senza chiudere un occhio all’anno in cui ci troviamo, per un pacchetto sì vecchio stile ma facilmente apprezzabile anche se non si è ferrati in materia. A meno che proprio non odiate a morte fetch quest e battaglie a turni, ma in quel caso vi trovate nel posto sbagliato. Siate costanti.