Terracon
di
NON SOLO AZIONE
La valida trama di Terracon é l'irrinunciabile premessa per un gioco d'azione tutt'altro che elementare. Terracon é soprattutto arcade, soprattutto spari, soprattutto esplosioni, ma anche altro e più del tipico clone di Doom. Il gioco si divide in missioni da solgere sulla superficie dei pianeti del sistema solare. Ogni pianeta possiede un suo specifico pattern ambientale e le missioni da svolgere sulla sua superficie sono molteplici e spesso divise in più sezioni. Controlliamo l'alieno Xed e la missione tipo può consistere nel ritrovare tutti i pezzi di un determinato meccanismo (fase 1), distruggere i difensori di barriere energetiche poste sulla superficie del pianeta (fase 2) e, infine, terraformare delle nuove strutture, da porre a baluardo dei Grigi contro il Terracon (tipica fase 3). Nell'attuazione di queste missioni siamo fortunatamente aiutati da una dettagliata mappa dall'alto, nonché da istruzioni dettagliate sul da farsi richiamabili in ogni momento. La visuale é quella in terza persona tipica di giochi alla Tomb Raider e il nostro Xed si può muovere molto rapidamente in ogni direzione, può saltare, spostarsi rapidamente di lato ed usare una particolare "modalità cecchino" che, in quanto aliena, tende a deformare vagamente lo spazio (molto bello l'effetto di bump mapping)
Per difendersi Xed usa un fucile laser, che può essere usato sia per eliminare i nemici, sia per terraformare le strutture già preparate dai Grigi. Ma come funziona esattamente questa tecnica del terraforming? In realtà é molto semplice da attuare, ma esaltante da vedere all'azione. Sui pianeti troviamo infatti dei piedistalli con dei sottili fasci energetici che descrivono la struttura scheletrica delle costruzioni terraformabili. Sparando su questa specie di ologrammi rinforziamo la coesione atomica della struttura trasformando l'energia in materia e creando, così, palazzi ed impianti vari dal nulla. L'effetto di terraforming é molto bello da osservare, poiché ogni volta che spariamo sulle strutture lo scheletro dell'edificio si arricchisce di particolari e diventa più opaco, fino a consolidarsi definitivamente come materia vera e propria. Ma attenzione, la terraformazione é un arma a doppio taglio. Le munizioni del nostro fucile laser, infatti, sono limitate e sparare alle strutture terraformabili richiede energia che inevitabilmente non potrà più essere usata per distruggere i nemici. Le stesse strutture terraformabili, inoltre, tendono a disperdere l'energia convogliata al loro interno se non é sufficiente alla creazione della materia, in altre parole, per creare un edificio dovremo avere un determinato numero di salve laser a disposizione, altrimenti la struttura terraformabile si decomporrà prima di diventare materia. É interessante, comunque, notare come, in caso di terraformazione fallita, l'energia utilizzata viaggi dalla struttura al fucile del nostro Xed
La valida trama di Terracon é l'irrinunciabile premessa per un gioco d'azione tutt'altro che elementare. Terracon é soprattutto arcade, soprattutto spari, soprattutto esplosioni, ma anche altro e più del tipico clone di Doom. Il gioco si divide in missioni da solgere sulla superficie dei pianeti del sistema solare. Ogni pianeta possiede un suo specifico pattern ambientale e le missioni da svolgere sulla sua superficie sono molteplici e spesso divise in più sezioni. Controlliamo l'alieno Xed e la missione tipo può consistere nel ritrovare tutti i pezzi di un determinato meccanismo (fase 1), distruggere i difensori di barriere energetiche poste sulla superficie del pianeta (fase 2) e, infine, terraformare delle nuove strutture, da porre a baluardo dei Grigi contro il Terracon (tipica fase 3). Nell'attuazione di queste missioni siamo fortunatamente aiutati da una dettagliata mappa dall'alto, nonché da istruzioni dettagliate sul da farsi richiamabili in ogni momento. La visuale é quella in terza persona tipica di giochi alla Tomb Raider e il nostro Xed si può muovere molto rapidamente in ogni direzione, può saltare, spostarsi rapidamente di lato ed usare una particolare "modalità cecchino" che, in quanto aliena, tende a deformare vagamente lo spazio (molto bello l'effetto di bump mapping)
Per difendersi Xed usa un fucile laser, che può essere usato sia per eliminare i nemici, sia per terraformare le strutture già preparate dai Grigi. Ma come funziona esattamente questa tecnica del terraforming? In realtà é molto semplice da attuare, ma esaltante da vedere all'azione. Sui pianeti troviamo infatti dei piedistalli con dei sottili fasci energetici che descrivono la struttura scheletrica delle costruzioni terraformabili. Sparando su questa specie di ologrammi rinforziamo la coesione atomica della struttura trasformando l'energia in materia e creando, così, palazzi ed impianti vari dal nulla. L'effetto di terraforming é molto bello da osservare, poiché ogni volta che spariamo sulle strutture lo scheletro dell'edificio si arricchisce di particolari e diventa più opaco, fino a consolidarsi definitivamente come materia vera e propria. Ma attenzione, la terraformazione é un arma a doppio taglio. Le munizioni del nostro fucile laser, infatti, sono limitate e sparare alle strutture terraformabili richiede energia che inevitabilmente non potrà più essere usata per distruggere i nemici. Le stesse strutture terraformabili, inoltre, tendono a disperdere l'energia convogliata al loro interno se non é sufficiente alla creazione della materia, in altre parole, per creare un edificio dovremo avere un determinato numero di salve laser a disposizione, altrimenti la struttura terraformabile si decomporrà prima di diventare materia. É interessante, comunque, notare come, in caso di terraformazione fallita, l'energia utilizzata viaggi dalla struttura al fucile del nostro Xed