Terracon
di
E questo é veramente un bene, perché le munizioni limitate sono il più grosso problema da affrontare in Terracon. I nemici sono robot di vario genere, da scorpioni meccanici a dischi volanti, dall'aspetto esoterico e dalla resistenza non indifferente. Non hanno, tranne in rari casi, il così detto istinto assassino, ma sono una presenza perenne ed inquietante, che ci impedisce di svolgere i compiti di ricerca e terraformazione senza patemi d'animo. Barriere energetiche, proiettili esplosi dagli automi del Terracon e mine di vario genere riducono l'energia vitale di Xed, che può rifornirsi trovando appositi globi luminosi verdi sulla superficie del pianeta. Xed può anche aumentare il suo potere offensivo, distruggendo, esattamente come faceva la nostra vecchia conoscenza Strider, dei silos contenenti dei pod, piccoli automi capaci di aumentare il potere di fuoco del nostro personaggio
GRAFICA ALIENA
Graficamente ciò che più colpisce di Terracon é l'originale stile grafico che contraddistingue i Grigi, nemici e strutture terraformabili. Si respira una marcata atmosfera aliena in tutto il gioco, nulla di ciò che si vede risponde agli stereotipi più diffusi sulla tecnologia futuristica. I modelli 3D sono molto dettagliati, in particolare quello di Xed, ma anche la superficie dei vari pianeti di distingue grazie a una conformazione mai banale del territorio, con colline, picchi montuosi, abbozzi di costruzioni, ponti e laghi resi con un eccellente struttura poligonale texturizzata in perenne movimento, che ricorda nientemeno che il mare in Shen Mue. Forse Terracon non vincerà il premio dell'anno come titolo della PlayStation col più alto numero di poligoni su schermo, ma certamente non ha uno stile grafico banale, né scontato. Gli stessi effetti di luce e le esplosioni, sebbene non siano ormai una novità, in Terracon sono particolarmente curati e... Straripanti. Una speciale menzione la meritano poi le sequenze animate in realtime del gioco, veramente teatrali e ben coreografate, con effetti inediti come una sorta di motion blur artificiale (ricordiamo che la Psx non ha questo effetto di serie). L'aggiornamento dello schermo é di nuovo fissato a 30 fotogrammi al secondo: sembra quasi che dai giochi più recenti per Psx non si possa ottenere di più
GRAFICA ALIENA
Graficamente ciò che più colpisce di Terracon é l'originale stile grafico che contraddistingue i Grigi, nemici e strutture terraformabili. Si respira una marcata atmosfera aliena in tutto il gioco, nulla di ciò che si vede risponde agli stereotipi più diffusi sulla tecnologia futuristica. I modelli 3D sono molto dettagliati, in particolare quello di Xed, ma anche la superficie dei vari pianeti di distingue grazie a una conformazione mai banale del territorio, con colline, picchi montuosi, abbozzi di costruzioni, ponti e laghi resi con un eccellente struttura poligonale texturizzata in perenne movimento, che ricorda nientemeno che il mare in Shen Mue. Forse Terracon non vincerà il premio dell'anno come titolo della PlayStation col più alto numero di poligoni su schermo, ma certamente non ha uno stile grafico banale, né scontato. Gli stessi effetti di luce e le esplosioni, sebbene non siano ormai una novità, in Terracon sono particolarmente curati e... Straripanti. Una speciale menzione la meritano poi le sequenze animate in realtime del gioco, veramente teatrali e ben coreografate, con effetti inediti come una sorta di motion blur artificiale (ricordiamo che la Psx non ha questo effetto di serie). L'aggiornamento dello schermo é di nuovo fissato a 30 fotogrammi al secondo: sembra quasi che dai giochi più recenti per Psx non si possa ottenere di più