Terracon
di
Redazione Gamesurf
AL DI LA' DI DOOM
E' proprio vero che la produzione di Sony Computer Entertainment incontra degli alti e bassi, se dopo il deludente Chase The Express questo mese ci troviamo a recensire due titoli della caratura di Grind Session e Terracon. Ma se Grind Session é un gioco al top della sua categoria che trae ispirazione da altri titoli simili, Terracon é un videogame atipico, uno sparatutto in terza persona con elementi strategici, dallo stile grafico e la giocabilità innovativi. Apprezzabile lo sforzo dei designer di costruire una trama vera e propria intorno al nocciolo arcade di Terracon. Le sequenze animate, calcolate in tempo reale dalla PlayStation, fanno rimpiangere ben poco i filmati in computer grafica grazie a modelli 3D molto espressivi, nei gesti e nelle espressioni del volto (senza contare che la visuale si può spostare con il pad!). I protagonisti sono particolarmente simpatici. Molti millenni prima che la razza umana si manifestasse nel nostro sistema solare stazionava la civiltà aliena dei Grigi. Simili agli alieni del famigerato incidente di Rooswelt, erano alla ricerca di nuovi pianeti da colonizzare per ovviare alla sovrappopolazione del proprio mondo
Per alterare la natura dei pianeti del nostro sistema, ancora instabili e senza vita, questa civiltà aveva sviluppato una tecnica chiamata "terraforming", in grado di convogliare l'energia pura in reticolati predefiniti per costruire istantaneamente strutture di ogni tipo. Ma il controllo di questa tecnica richiedeva una quantità immane di calcoli che solo un enorme cervello artificiale connesso al network delle navi spaziali dei Grigi poteva svolgere. Questo cervello si chiamava Terracon, e proprio alla fine del suo compito, dopo aver compiuto un carico di lavoro inaudito e aver ricevuto l'ordine di disattivarsi, prese coscienza di sé e si ribellò ai Grigi dando inizio al loro sterminio. I primi a fare le spese dell'ira del Terracon furono i coloni mandati in avanscoperta nel sistema solare. Le loro navi vennero annientate dal Terracon, i loro corpi dispersi nello spazio. Gli unici a salvarsi da questo sterminio gli alieni Xed e Doc, un simpatico duo alla Ritorno al Futuro. Ora Xed deve vendicare la sua gente e, con l'aiuto dei saggi consigli di Doc, distruggere il Terracon, che nel frattempo ha cominciato a terraformare i pianeti del sistema solare per trasformarli nel suo dominio
E' proprio vero che la produzione di Sony Computer Entertainment incontra degli alti e bassi, se dopo il deludente Chase The Express questo mese ci troviamo a recensire due titoli della caratura di Grind Session e Terracon. Ma se Grind Session é un gioco al top della sua categoria che trae ispirazione da altri titoli simili, Terracon é un videogame atipico, uno sparatutto in terza persona con elementi strategici, dallo stile grafico e la giocabilità innovativi. Apprezzabile lo sforzo dei designer di costruire una trama vera e propria intorno al nocciolo arcade di Terracon. Le sequenze animate, calcolate in tempo reale dalla PlayStation, fanno rimpiangere ben poco i filmati in computer grafica grazie a modelli 3D molto espressivi, nei gesti e nelle espressioni del volto (senza contare che la visuale si può spostare con il pad!). I protagonisti sono particolarmente simpatici. Molti millenni prima che la razza umana si manifestasse nel nostro sistema solare stazionava la civiltà aliena dei Grigi. Simili agli alieni del famigerato incidente di Rooswelt, erano alla ricerca di nuovi pianeti da colonizzare per ovviare alla sovrappopolazione del proprio mondo
Per alterare la natura dei pianeti del nostro sistema, ancora instabili e senza vita, questa civiltà aveva sviluppato una tecnica chiamata "terraforming", in grado di convogliare l'energia pura in reticolati predefiniti per costruire istantaneamente strutture di ogni tipo. Ma il controllo di questa tecnica richiedeva una quantità immane di calcoli che solo un enorme cervello artificiale connesso al network delle navi spaziali dei Grigi poteva svolgere. Questo cervello si chiamava Terracon, e proprio alla fine del suo compito, dopo aver compiuto un carico di lavoro inaudito e aver ricevuto l'ordine di disattivarsi, prese coscienza di sé e si ribellò ai Grigi dando inizio al loro sterminio. I primi a fare le spese dell'ira del Terracon furono i coloni mandati in avanscoperta nel sistema solare. Le loro navi vennero annientate dal Terracon, i loro corpi dispersi nello spazio. Gli unici a salvarsi da questo sterminio gli alieni Xed e Doc, un simpatico duo alla Ritorno al Futuro. Ora Xed deve vendicare la sua gente e, con l'aiuto dei saggi consigli di Doc, distruggere il Terracon, che nel frattempo ha cominciato a terraformare i pianeti del sistema solare per trasformarli nel suo dominio
Terracon
8
Voto
Redazione
Terracon
Terracon è lo sparatutto alieno, sotto tutti i punti di vista. Alieno per l'originale ambientazione, alieno per lo stile grafico inedito di nemici ed eroi. Alieno per l'innovativa commistione tra elementi strategici ed azione pura che ci spingerà a riflettere prima di agire. La bontà di molti degli effetti grafici del gioco, la complessità della missione nella sua globalità e l'innegabile simpatia di Xed e Doc sono i pregi migliori del gioco. Sull'altro piatto della bilancia abbiamo un livello di difficoltà tarato leggermente verso l'alto, per via della limitata disponibilità di munizioni, e il solito aggiornamento dello schermo a soli 30 fotogrammi al secondo. Si poteva fare di più? Tecnicamente non credo, non allo stadio attuale della vita della PlayStation, quanto al modello di gioco, Terracon è un titolo estremamente interessante, un piccolo gioiello, da giocare a fondo e a lungo.