Terrorist Takedown

Terrorist Takedown
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Tempi duri, per i terroristici ludici. Negli ultimi mesi, abbiamo assistito ad una vera e propria escalation di titoli che, in un modo o nell'altro, mettono il giocatore nei panni del castigamatti del terrore socio-politico. In questa epopea di terrore, miseria e morte parafrasando, ovviamente! anche Microids, patrocinando i signori della City Interactive, tenta di dire la sua nell'affollato settore degli FPS anti-terrorismo, con il suo nuovo Terrorist Takedown. Anticipiamo fin da subito che TT non ci ha convinto minimamente e andiamo a scoprirne i motivi...
Il gioco in esame si presenta nella classica confezione, colorata e ben realizzata, corredata da un manuale al limite dello scarno. La brevissima installazione ci catapulterà nel menù iniziale, dove settare i consueti parametri prima di gettarci nella bagarre. Fin da subito, appare evidente che la trama pressoché inconsistente è solo un pretesto per mietere vite virtuali; ci troviamo nei panni di un non meglio specificato soldatino, la cui specialità, anzi, il cui ruolo è : addetto alle postazioni fisse. Quest'ultime, che sono ormai diventate un ammennicolo onnipresente in ogni sparatutto (sia esso in prima o in terza persona) diventano, in TT, ben più che un gingillo con cui divertirsi, ma anzi sono e restano il perno attorno al quale ruotano le diciotto missioni di gioco.

Questo convoglio sta per avere un brutto quarto d'ora!
Questo convoglio sta per avere un brutto quarto d'ora!
Sparano da tutte le parti, aiuto!
Sparano da tutte le parti, aiuto!
Nebbia fitta sulla manica...
Nebbia fitta sulla manica...

In una allegra scampagnata in Medio Oriente, saremo chiamati a combattere contro "le più agguerrite organizzazioni terroristiche" (citando quanto riportato sulla confezione). Da mitragliere a bordo di elicotteri stile Apache (per essere precisi, si tratta del modello AH-64), passando per torrette fisse e jeep, (in questo caso, viaggeremo su un Hummer, oppure su di un Bell 212 Huey), in Terrorist Takedown non dovremo fare altro che puntare e sparare, cercando di eliminare quanti più cattivi sia possibile prima che facciano saltare in aria il nostro mezzo o la nostra postazione e, nel contempo, spesso dovremo difendere dei convogli o altri importanti mezzi amici...ovviamente, se l'eventuale convoglio viene abbattuto perché non saremo sufficientemente solerti nell'abbattere gli avversari o se il nostro mezzo salta in aria, la partita termina e noi saremo costretti a mangiarci le mani e ricominciare da capo, perché mancherà qualsivoglia metodo per salvare i nostri progressi, se non un "autosave" alla fine di ogni missione. Tecnicamente, siamo di fronte ad un FPS selvaggio sullo stile di Serious Sam o i primi due Doom, pur mancando completamente o quasi il carisma o il divertimento dei due titoli citati. Sparare a terroristi minuscoli, che mostrano l'intelligenza e la mira di un bradipo ubriaco non è esattamente il massimo che possa chiedersi ad un videogame.

Ci sei carogna!
Ci sei carogna!
Fatevi sotto, codardi!
Fatevi sotto, codardi!
TT non brilla quanto a varietà...
TT non brilla quanto a varietà...

Ad aggravare la situazione della giocabilità, interviene un sistema di comando a dir poco ostico e di scarsa personalizzazione. Sia il connubio mouse & tastiera, sia un Joystick (in fase di test, abbiamo scelto il SideWinder), hanno dovuto fare i conti con un sistema di controlli tremendamente impreciso e questo, in un titolo che fa della mira il suo punto chiave, diventa un peso enorme da sopportare. La mancanza di una vera e propria customizzazione dei comandi delinea un quadro generale a dir poco desolante. Sul fronte audio, si segnalano sound-fx qualche gradino sotto la media anche se, a onore del vero, non c'e' nulla che faccia gridare allo scandalo; il doppiaggio in fase di briefing, pur rimanendo in lingua Inglese, risulta sufficientemente ispirato, ed è coadiuvato da un buon sistema di sottotitoli nella lingua del BelPaese. Nota di demerito per le musiche, invasive e decisamente poco appropriate, con un timbro rockeggiante che mal si sposa col titolo proposto.

Discorso leggermente diverso per la grafica. L'engine, scalabile ed estremamente duttile, mostra, se spinto al massimo delle sue possibilità, un buon quadro generale, con ottimi effetti lens flare e texture forse un pò ripetitive ma complessivamente ben realizzate. Un discreto numero di poligoni e qualche accenno di bump mapping ottimizzano un quadro tutto sommato soddisfacente. Unica sbavatura, qualche scatto di troppo nelle situazioni più concitate, dovute a una non perfetta struttura del motore stesso e non ai requisiti hardware richiesti, invero piuttosto accessibili. Tirando le somme, TT è un titolo che avrebbe potuto risultare divertente, se non fosse stato afflitto da una realizzazione forse troppo sollecita e da tante, piccole sbavature tecniche, le quali lo rendono un FPS mediocre, che non può aspirare a niente di più che una occhiata e un tentativo di "andare avanti" per vedere cosa accade dopo. Se consideriamo poi che le missioni sono relativamente brevi e che manca la modalità multigiocatore, il quadro può dirsi completo. Prima di assaltare il commento finale, si ricorda a tutti che Terrorist Takedown è già disponibile mentre leggete queste righe e che, a causa di qualche sessione vagamente violenta, se ne consiglia la fruizione ai maggiori di sedici anni (come è scritto sulla copertina!).

La smettete di spararmi in duecento?!
La smettete di spararmi in duecento?!
Non me la passo molto bene...
Non me la passo molto bene...
Ma che bel cielo...
Ma che bel cielo...

Terrorist Takedown
5

Voto

Redazione

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Terrorist Takedown

A volte, una buona idea non basta. TT è l'epitome ultima di questo dogma, esempio di come frenesia & immediatezza non bastano più a soddisfare la "fame di frame & violenza" che attanaglia il fanatico degli sparatutto. Una realizzazione tecnica non proprio esemplare, unita ad una certa ripetitività dell'azione, decretano il parziale insuccesso di questo titolo, che troverà spazio, probabilmente, solo nel pubblico che adora l'azione immediata e con una pazienza degna di un bramino, anche e soprattutto per le vistosissime imprecisioni nel sistema di controllo.

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