Test Drive Ferrari
di
Andrea Ranaldo
Ci accingiamo alla stesura di questa recensione con ancora negli occhi la splendida vittoria di Alonso sul circuito di Hockenheim. Una vittoria che si é rivelata fondamentale non solo in chiave Mondiale, ma anche per una curiosità politica: una macchina italiana, progettata da un greco e guidata da uno spagnolo, ha trionfato nella terra dello Spread. Soddisfazione misera, ma pur sempre accolta con giubilo dalla Scuderia di Maranello, a cui é dedicata questa produzione targata Test Drive. Il titolo, affidato ai ragazzi di Slightly Mad Studios (già autori dell'acclamato Shift), é un vero e proprio tributo agli ultimi 65 anni dello storico marchio italiano, e ci permetterà di mettere le mani su oltre 50 gioielli griffati Ferrari.
A cavallino donato non si guarda in bocca
Il menu che si paleserà dopo i titoli iniziali di rito é tutt'altro che nutrito, ma in linea con il genere: abbiamo la modalità Carriera, la Gara Veloce e il Time Attack, oltre all'immancabile multiplayer online.
Il vero fulcro dell'esperienza sarà ovviamente la Campagna, da cui dipenderanno in toto le nostre sorti. Per una scelta inspiegabile, infatti, gli sviluppatori hanno deciso di sbloccare inizialmente soltanto cinque auto e tre circuiti, obbligandovi a progredire nella carriera per poter disporre dell'intero parco macchine e dei numerosi tracciati disponibili. Tale decisione lascia parecchio l'amaro in bocca, considerando che la campagna presenta oltre 200 eventi, e necessita di sessioni di gioco molto prolungate per essere portata a termine. Avremmo sicuramente gradito la presenza di tutte le auto per la modalità Gara Veloce, in modo da poter “staccare il cervello” e poterci divertire in assoluta libertà senza doverci per forza sorbire la sequela infinita di eventi.
Con estremo rammarico, annotiamo che le cose non cambiano nemmeno nel multiplayer: anche in questo caso potremo selezionare esclusivamente le vetture e i tracciati sbloccati nel single player, anche se una prova su strada più approfondita non é stata possibile per via della moria di giocatori presenti in rete. Dopo oltre mezz'ora é entrato nella nostra stanza soltanto un ragazzo tedesco, salvo disconnettersi alla prima curva dopo che un suo arrogante tentativo di sportellarmi é finito in un tragicomico suicidio sull'erba. Sarà per la prossima volta, mio caro crucco! In linea teorica, comunque, il gioco supporta fino a 8 giocatori.
La Campagna é stata suddivisa in tre tronconi: abbiamo l'epoca d' ”Oro”, che prende in considerazione gli anni dal 1947 al 1973; quella d' "Argento", dal 1974 al 1990; e infine quella "Moderna", dal 1990 al 2011. Ogni periodo storico é caratterizzato da una serie di scenari in cui avremo un obiettivo primario ed uno secondario, per un totale di oltre 200 sfide. Tale raggiungimento sarà indispensabile per proseguire nella Storia, anche se constatiamo con rammarico l'assoluta irrilevanza dell'obiettivo secondario: soddisfarlo o meno non garantirà alcun bonus aggiuntivo. Senza troppi giri di parole, ci troviamo di fronte ad una delle modalità Carriera più amorfe ed insignificanti di sempre: non solo mancano filmati in computer grafica che aiutino il giocatore nel coinvolgimento emotivo, ma gli sviluppatori hanno ignorato il potenziale incredibile che avrebbe avuto l'introduzione di eventi storicamente accaduti e di campioni che hanno reso così vincente il marchio Ferrari. Il tutto si riduce invece ad una striscia infinita di gare e qualifiche introdotte, con estrema semplicità ed economia, da un paio freddissime righe in cui ci viene presentato il nostro prossimo obiettivo.
Poco, troppo poco per tenere il giocatore incollato allo schermo, anche considerando l'eccessiva ripetitività dei target richiesti. L'unica nota lieta é il grado di sfida: presa dimestichezza con il sistema di guida con i primi, abbordabili eventi, il gioco diventerà via via sempre più ostico, obbligandovi a riprovare il medesimo obiettivo innumerevoli volte. Questo perché raggiungere il target richiesto, sia esso completare le qualifiche in un tempo prestabilito piuttosto che superare tutte le auto in un numero limitato di giri, si rivelerà una vera e propria impresa, esaltando i giocatori hardcore (era da tanto che non assistevamo ad un gioco di guida così complesso), ma allo stesso tempo snervando quelli meno dotati.
A cavallino donato non si guarda in bocca
Il menu che si paleserà dopo i titoli iniziali di rito é tutt'altro che nutrito, ma in linea con il genere: abbiamo la modalità Carriera, la Gara Veloce e il Time Attack, oltre all'immancabile multiplayer online.
Il vero fulcro dell'esperienza sarà ovviamente la Campagna, da cui dipenderanno in toto le nostre sorti. Per una scelta inspiegabile, infatti, gli sviluppatori hanno deciso di sbloccare inizialmente soltanto cinque auto e tre circuiti, obbligandovi a progredire nella carriera per poter disporre dell'intero parco macchine e dei numerosi tracciati disponibili. Tale decisione lascia parecchio l'amaro in bocca, considerando che la campagna presenta oltre 200 eventi, e necessita di sessioni di gioco molto prolungate per essere portata a termine. Avremmo sicuramente gradito la presenza di tutte le auto per la modalità Gara Veloce, in modo da poter “staccare il cervello” e poterci divertire in assoluta libertà senza doverci per forza sorbire la sequela infinita di eventi.
Con estremo rammarico, annotiamo che le cose non cambiano nemmeno nel multiplayer: anche in questo caso potremo selezionare esclusivamente le vetture e i tracciati sbloccati nel single player, anche se una prova su strada più approfondita non é stata possibile per via della moria di giocatori presenti in rete. Dopo oltre mezz'ora é entrato nella nostra stanza soltanto un ragazzo tedesco, salvo disconnettersi alla prima curva dopo che un suo arrogante tentativo di sportellarmi é finito in un tragicomico suicidio sull'erba. Sarà per la prossima volta, mio caro crucco! In linea teorica, comunque, il gioco supporta fino a 8 giocatori.
La Campagna é stata suddivisa in tre tronconi: abbiamo l'epoca d' ”Oro”, che prende in considerazione gli anni dal 1947 al 1973; quella d' "Argento", dal 1974 al 1990; e infine quella "Moderna", dal 1990 al 2011. Ogni periodo storico é caratterizzato da una serie di scenari in cui avremo un obiettivo primario ed uno secondario, per un totale di oltre 200 sfide. Tale raggiungimento sarà indispensabile per proseguire nella Storia, anche se constatiamo con rammarico l'assoluta irrilevanza dell'obiettivo secondario: soddisfarlo o meno non garantirà alcun bonus aggiuntivo. Senza troppi giri di parole, ci troviamo di fronte ad una delle modalità Carriera più amorfe ed insignificanti di sempre: non solo mancano filmati in computer grafica che aiutino il giocatore nel coinvolgimento emotivo, ma gli sviluppatori hanno ignorato il potenziale incredibile che avrebbe avuto l'introduzione di eventi storicamente accaduti e di campioni che hanno reso così vincente il marchio Ferrari. Il tutto si riduce invece ad una striscia infinita di gare e qualifiche introdotte, con estrema semplicità ed economia, da un paio freddissime righe in cui ci viene presentato il nostro prossimo obiettivo.
Poco, troppo poco per tenere il giocatore incollato allo schermo, anche considerando l'eccessiva ripetitività dei target richiesti. L'unica nota lieta é il grado di sfida: presa dimestichezza con il sistema di guida con i primi, abbordabili eventi, il gioco diventerà via via sempre più ostico, obbligandovi a riprovare il medesimo obiettivo innumerevoli volte. Questo perché raggiungere il target richiesto, sia esso completare le qualifiche in un tempo prestabilito piuttosto che superare tutte le auto in un numero limitato di giri, si rivelerà una vera e propria impresa, esaltando i giocatori hardcore (era da tanto che non assistevamo ad un gioco di guida così complesso), ma allo stesso tempo snervando quelli meno dotati.
Test Drive Ferrari
6.5
Voto
Redazione
Test Drive Ferrari
Test Drive: Ferrari Racing Legends poteva rivelarsi un gioco da Pole Position, ma purtroppo qualcosa é andato storto nel pit stop. I numeri sono da campione del mondo: oltre 51 bolidi griffati Ferrari, uniti a 39 circuiti e oltre 200 eventi, regalano un'esperienza sì lunga, ma desolatamente priva di mordente. Questo nonostante una buona IA, e un grado di sfida degno del miglior pilota che é in voi. Il risultato é un prodotto ibrido che non accontenterà gli amanti del realismo estremo, e nemmeno i patiti delle corse Arcade, diventando un titolo imprescindibile esclusivamente per tutti coloro che non vanno a letto prima di avere recitato la propria preghierina a sua maestà Enzo Ferrari.