Test Drive Unlimited

di Andrea Casetti
Test Drive Unlimited prende vita nell'assoluta isola hawaiana di Oahu. Il nostro protagonista, con in tasca un discreto gruzzoletto, dovà acquistare i due principali beni di consumo dell'uomo moderno: una casa e, soprattutto, un'auto. Per quest'ultima vi basterà andare in un concessionario, sbirciare dentro l'abitacolo di qualche vettura e quindi deciderne il colore, interni e cerchioni. Il tutto potrà essere accompagnato, eventualmente, da un test drive per poter apprezzare di persona anche le prestazioni.
Una volta munitivi di mezzo di trasporto potrete infine dedicarvi alla ricerca di un tetto sotto cui alloggiare, senza però risparmiare troppo sullo spazio disponibile in garage, decisivo nel determinare quante auto potrete possedere nell'immediato futuro della vostra carriera.
Sbrigate queste commissioni potrete finalmente dedicarvi all'esplorazione dell'isola: a vostra disposizione avrete niente meno che 2500 km quadrati di terra emersa, con una rete stradale di circa 1600 km a disposizione dei cavalli della vostra auto, il tutto esente da ogni forma di caricamento intermedio.


Auto infrangibili
Per evitare al giocatore spiacevoli situazioni di perdita del senso dell'orientamento, una porzione dello schermo è stata dedicata a un validissimo sistema GPS dotato delle funzioni standard, a cui bisogna sommare alcune funzionalità aggiuntive, come l'utilissimo Auto GPS, capace di identificare la più vicina gara a cui non avete ancora partecipato, oppure in mancanza d'altro la più vicina gara in cui non siete ancora riusciti ad aggiudicarvi un trofeo.
Ebbene si: questo Test Drive Unlimited non è un gioco in cui bisogna solo scorrazzare liberamente per le numerose strade dell'isola, bensì potrete (da leggersi "dovrete") partecipare (e vincere) ai circa 240 eventi tra cui gare contro il tempo, contro avversari in circuito chiuso o aperto, passaggi a una velocità al limite dell'infrazione del codice penale davanti ad autovelox e duelli per diventare presidenti di taluni club, senza dimenticare alcune "clausole di gara" tra cui non si può non citare l'obbligo di gareggiare senza finire fuoristrada o arrivare a casa senza aver strapazzato troppo la carrozzeria del veicolo. Purtroppo non potrete sperare che gli effetti della vostra guida eccessivamente aggressiva siano visibili sulla carrozzeria dell'auto: per evitare le annose questioni di perplessità da parte dei costruttori nel vedere le loro auto accartocciate contro un palo, si è deciso di aggirare il problema con il più semplice dei provvedimenti, rendendo carrozzerie e prestazioni infrangibili e immutabili anche di fronte a uno schianto contro un muro a centinaia di km/h.
Non mancano nemmeno le gare estreme, come ad esempio un giro dell'isola (200 km/h da percorrere a tutta birra) oppure riportare al proprietario una Ferrari Enzo (senza limiti di tempo, ma con l'obbligo di non causare un singolo graffio sulla carrozzeria) giusto dopo essere riusciti a padroneggiare i comandi della vostra prima e poco performante auto, e quindi lottando per resistere alla tentazione di sfondare il pedale dell'acceleratore sfrecciando tra il lento traffico urbano.

Tanti cavalli da addomesticare
Padroneggiare i comandi della vostra prima vettura non sarà particolarmente facile in quanto il modello di guida, il Racing Engine (ideato e sviluppato con DethKarz, GP500, LeMans e Grand Prix Challenge), strizza maggiormente l'occhio alla guida impegnativa (alla Juiced, giusto per fare un esempio) piuttosto che all'arcade puro a cui ci hanno abituato i vari Need for Speed. Non vi dovrete stupire, quindi, se alla prima curva finirete allegramente fuori strada a causa di un "dritto", impedendovi così di competere ad armi pari con gli altri concorrenti.


Una volta assorbito lo shock iniziale, comunque, impiegherete poco a prendere le misure alla vostra 4 ruote, riuscendo così a togliervi qualche soddisfazione esibendovi in gare combattute o in numeri ad elevato contenuto di spettacolarità, come lunghissimi salti o interminabili derapate, peraltro ricompensate dall'attribuzione dei punti master (utili per progredire di livello e sbloccare altre gare).
In ogni caso, anche se si è parlato di auto "poco performanti", non dovrete lasciarvi trarre in inganno: non inizierete la vostra carriera con un'utilitaria di seconda mano, bensì dovrete impratichirvi al volante di una Alfa GT V6 oppure un'Audi TT, per poi ambire a veri e propri mostri della strada tra cui non si possono non menzionare Ferrari, Lamborghini, Maserati, Mercedes, Lotus, Aston Martin, Alfa Romeo, Saleen, Shelby, Jaguar, Ford, TVR, Dodge, Audi e così via, per un totale di un centinaio abbondante di supercars appartenenti a 30 Case costruttrici, tra cui purtroppo non figureranno Porsche e Bmw.

Luci e ombre
Tecnicamente il gioco va suddiviso in due: ottimo è il lavoro svolto per la caratterizzazione delle auto, sia per quanto riguarda la carrozzeria, sia per quanto riguarda gli interni (visibili sia nei concessionari sia nella visuale interna in cui potrete apprezzare il cruscotto perfettamente funzionante). Piuttosto belli sono anche gli effetti particellari, derivanti da derapate o scorribande sul fango, che creeranno nuvolette capaci di celare temporaneamente la vostra vettura. Un po' meno elogiabile risulta essere l'ambiente circostante, caratterizzato da un certo livello di fogging, pop-up e anche da una realizzazione poco convincente, senza dimenticare la totale assenza di riflessi sulla vostra auto degli elementi ambientali. Vi capiterà inoltre, di vedere in caso di giornata soleggiata degli strani riflessi sull'asfalto, quasi come fossero illuminati dai vostri fari. Tra gli aspetti poco convincenti vanno inserite anche le collisioni, la cui dinamica risulta essere poco credibile, e che non risparmiano nemmeno compenetrazioni con gli oggetti a bordo della strada, senza dimenticare la scarsa sensazione di velocità che il gioco riesce a trasmettere al giocatore, il tutto accompagnato da qualche segnale di affaticamento del frame rate in talune circostanze. Lasciano un po' di amaro in bocca infine gli "sconti" fatti dalla versione Xbox360 a quella per Ps2, che consistono nell'assenza delle moto (poco convincenti, a dire il vero), l'assenza della tutt'altro che indispensabile customizzazione del vostro personaggio e le gare personalizzate. Il sonoro, infine, se da un lato sa convincere appieno dal punto di vista del rombo dei veicoli, risulta essere deludente per la realizzazione dei rumori degli impatti tra carrozzerie, così come la colonna sonora di accompagnamento, incapace di emergere dal più assoluto anonimato. Chiude il quadro della situazione la positiva presenza dell'esperienza di gioco online, capace di donare maggior linfa alla longevità del titolo. Per il bilancio conclusivo vi rimandiamo al commento finale.