Tetris Worlds
di
TO THE LAST GOODBYES
Rendere inaccessibili alcune caratteristiche multiplayer ai giocatori in possesso di una sola cartuccia, sembra divenuta una costante molto cara alle software house: se per alcuni prodotti tale sceltà é dettata da necessità logistiche e da impedimenti strutturali (il cavo link dispone di capacità limitate per il trasferimento dati), in altre circostanze ha assunto i toni di un'odiosa strategia commerciale, nel caso specifico rivelatasi addirittura ingenua e pretestuosa. Le modalità soppresse nel "single pak mode" non offrono una maggiore complessità tecnica rispetto a quella effettivamente implementata e non giustificano sul piano teorico l'impiego contemporaneo di due giochi. A tale lacuna si aggiunge anche l'ìmpossibilità di affrontare sfide con quattro Game Boy Advance collegati, praticamente il cuore di qualsiasi puzzle game. Imperdonabile é inoltre la ripetitività di alcuni temi sonori, di qualità discontinua e arrangiati senza brio, che innervosiscono per monotonia dopo poche partite, impedendo il raggiungimento di una concentrazione ottimale. Incidono negativamente, per la verità, anche gli effetti grafici che caratterizzano i fondali, per la loro fastidiosa tendenza a confondersi con i blocchi e per le colorazioni troppo vivide utilizzate dagli sviluppatori. In generale, l'aspetto estetico segue il trend minimale tipico del genere, arricchito da una certa eleganza nel design del background ma incapace di sfruttare le enormi potenzialità della console Nintendo; a questo proposito é emblematico che l'estetica di gioco non si differenzi sostanzialmente da quella osservata in Tetris Dx, disponibile già da anni per Game Boy Color. Per finire, un plauso alla funzionale localizzazione in italiano che si aggiunge per una volta ai testi in inglese e spagnolo: nonostante le spiegazioni delle varie modalità risultino a volte piuttosto farraginose, le traduzioni nella nostra lingua costituiscono un vantaggio enorme soprattutto per i giocatori meno giovani.
Rendere inaccessibili alcune caratteristiche multiplayer ai giocatori in possesso di una sola cartuccia, sembra divenuta una costante molto cara alle software house: se per alcuni prodotti tale sceltà é dettata da necessità logistiche e da impedimenti strutturali (il cavo link dispone di capacità limitate per il trasferimento dati), in altre circostanze ha assunto i toni di un'odiosa strategia commerciale, nel caso specifico rivelatasi addirittura ingenua e pretestuosa. Le modalità soppresse nel "single pak mode" non offrono una maggiore complessità tecnica rispetto a quella effettivamente implementata e non giustificano sul piano teorico l'impiego contemporaneo di due giochi. A tale lacuna si aggiunge anche l'ìmpossibilità di affrontare sfide con quattro Game Boy Advance collegati, praticamente il cuore di qualsiasi puzzle game. Imperdonabile é inoltre la ripetitività di alcuni temi sonori, di qualità discontinua e arrangiati senza brio, che innervosiscono per monotonia dopo poche partite, impedendo il raggiungimento di una concentrazione ottimale. Incidono negativamente, per la verità, anche gli effetti grafici che caratterizzano i fondali, per la loro fastidiosa tendenza a confondersi con i blocchi e per le colorazioni troppo vivide utilizzate dagli sviluppatori. In generale, l'aspetto estetico segue il trend minimale tipico del genere, arricchito da una certa eleganza nel design del background ma incapace di sfruttare le enormi potenzialità della console Nintendo; a questo proposito é emblematico che l'estetica di gioco non si differenzi sostanzialmente da quella osservata in Tetris Dx, disponibile già da anni per Game Boy Color. Per finire, un plauso alla funzionale localizzazione in italiano che si aggiunge per una volta ai testi in inglese e spagnolo: nonostante le spiegazioni delle varie modalità risultino a volte piuttosto farraginose, le traduzioni nella nostra lingua costituiscono un vantaggio enorme soprattutto per i giocatori meno giovani.