Tetris Worlds
di
Redazione Gamesurf
TRY TO LEAVE IT ALL BEHIND
Ciascuna modalità di gioco introdotta in Tetris Worlds paga un pegno di fedeltà all'originale in termini di innovazione e qualità: niente rischi, nessuna modifica sostanziale, con un concetto di base lungi dall'essere stravolto. Nelle sue molteplici incarnazioni, il cuore del titolo é rimasto sempre ossequiosamente identico a sé stesso e i pochi tentativi di contravvenire a questa tendenza si sono rivelati fallimentari. Le nuove opzioni presenti nel sequel si pongono ambiguamente su una linea di confine, pensate per giustificare l'acquisto della cartuccia e ringiovanire una meccanica ormai datata, senza tuttavia snaturarne i contenuti o mortificare quegli ingredienti che ne hanno decretato il successo
Come già accaduto in Tetris Dx, gli svilupattori hanno capitalizzato l'uso del colore per garantire nuovo appeal, inserendo caratteristiche appositamente strutturate sulla cromaticità; questo elemento mette a nudo i pesanti debiti del prodotto nei confronti di alcune versioni precedenti e riduce il margine d'operetività del team 3d6 Games, impegnato in una sorta di riscrittura del codice, piuttosto che sul versante originalità. Al contrario, il titolo si propone come una summa di esperienze videoludiche differenti, legate dalla matrice tipicamente puzzle e da un'architettura centrale molto forte: se l'opzione "Unione" ricorda da vicino Columns, "Fusione" sembra invece la rilettura di un altro classico, Dr Mario, mentre "Hotline" ricalca palesemente il popolarissimo Puzzle Bobble
Il mito di Tetris é tanto ostico da intaccare quanto arduo da arricchire, a giudicare dall'affannosa ricerca compiuta dagli svilupattori per escogitare formule di gioco avvincenti, o dal peso che il vecchio "mode" continua ad esercitare sui nuovi innesti: trascorre appena una manciata d'ore e si torna inevitabilmente a scegliere la modalità tradizionale, magari associata agli storici temi musicali. Dopotutto, se un utente decide di acquistare Tetris Worlds, lo fa inevitabilmente per il nome che porta, non per gli "accessori" di cui é dotato: i diretti concorrenti sul mercato rappresentano varianti ben più convincenti rispetto alle opzioni alternative inserite, dimostratesi poco più che semplici ibridi privi di mordente e impatto
Ciascuna modalità di gioco introdotta in Tetris Worlds paga un pegno di fedeltà all'originale in termini di innovazione e qualità: niente rischi, nessuna modifica sostanziale, con un concetto di base lungi dall'essere stravolto. Nelle sue molteplici incarnazioni, il cuore del titolo é rimasto sempre ossequiosamente identico a sé stesso e i pochi tentativi di contravvenire a questa tendenza si sono rivelati fallimentari. Le nuove opzioni presenti nel sequel si pongono ambiguamente su una linea di confine, pensate per giustificare l'acquisto della cartuccia e ringiovanire una meccanica ormai datata, senza tuttavia snaturarne i contenuti o mortificare quegli ingredienti che ne hanno decretato il successo
Come già accaduto in Tetris Dx, gli svilupattori hanno capitalizzato l'uso del colore per garantire nuovo appeal, inserendo caratteristiche appositamente strutturate sulla cromaticità; questo elemento mette a nudo i pesanti debiti del prodotto nei confronti di alcune versioni precedenti e riduce il margine d'operetività del team 3d6 Games, impegnato in una sorta di riscrittura del codice, piuttosto che sul versante originalità. Al contrario, il titolo si propone come una summa di esperienze videoludiche differenti, legate dalla matrice tipicamente puzzle e da un'architettura centrale molto forte: se l'opzione "Unione" ricorda da vicino Columns, "Fusione" sembra invece la rilettura di un altro classico, Dr Mario, mentre "Hotline" ricalca palesemente il popolarissimo Puzzle Bobble
Il mito di Tetris é tanto ostico da intaccare quanto arduo da arricchire, a giudicare dall'affannosa ricerca compiuta dagli svilupattori per escogitare formule di gioco avvincenti, o dal peso che il vecchio "mode" continua ad esercitare sui nuovi innesti: trascorre appena una manciata d'ore e si torna inevitabilmente a scegliere la modalità tradizionale, magari associata agli storici temi musicali. Dopotutto, se un utente decide di acquistare Tetris Worlds, lo fa inevitabilmente per il nome che porta, non per gli "accessori" di cui é dotato: i diretti concorrenti sul mercato rappresentano varianti ben più convincenti rispetto alle opzioni alternative inserite, dimostratesi poco più che semplici ibridi privi di mordente e impatto
Tetris Worlds
Tetris Worlds
Tetris rappresenta un mito troppe volte profanato da versioni successive prive di elementi coinvolgenti, stimolanti ed innovativi: il titolo firmato 3d6 Games si sforza di rivisitare il concept originale senza mortificare quegli aspetti che ne hanno decretato il successo, ma le nuove modalità impallidiscono di fronte al carisma delle vecchie.
La realizzazione tecnica spartana, a tratti approssimativa, i temi musicali stanchi e ripetitivi, il supporto multiplayer limitato a due giocatori, costituiscono seri deterrenti all'acquisto, ma non scalfiscono il fascino di un gioco ormai leggendario, forse non abbastanza apprezzato dalle nuove generazioni. Il connubio Tetris-Game Boy ha fatto la storia di questa console; la nuova edizione non verrà forse ricordata a lungo ma rappresenta un titolo imperdibile per nostaglici e profani, con un'unica postilla: in commercio è ancora disponibile il più gradevole Tetris Dx per Game Boy Color.
La realizzazione tecnica spartana, a tratti approssimativa, i temi musicali stanchi e ripetitivi, il supporto multiplayer limitato a due giocatori, costituiscono seri deterrenti all'acquisto, ma non scalfiscono il fascino di un gioco ormai leggendario, forse non abbastanza apprezzato dalle nuove generazioni. Il connubio Tetris-Game Boy ha fatto la storia di questa console; la nuova edizione non verrà forse ricordata a lungo ma rappresenta un titolo imperdibile per nostaglici e profani, con un'unica postilla: in commercio è ancora disponibile il più gradevole Tetris Dx per Game Boy Color.