The Adventures of Shuggy

di Massimiliano Pacchiano
A volte capita che le eredità nascondano grosse fregature, dal cugino nullafacente mai-visto-prima che si becca tutto il malloppo a lasciti che inizialmente sembrano consistenti per poi rivelarsi decisamente miseri o addirittura portatori di sventure a cascata. Quest'ultimo caso ci interessa in particolar modo, perché il protagonista della nostra storia, chiamato Shuggy, é un piccolo pipistrello-vampirozzo che in seguito ad un'incredibile botta di fortuna (eufemismo per non dire “cu...”) eredita l'enorme maniero del padre, il quale però si rivelerà più un problema che altro.

Così il nostro emofago amico si ritroverà con un'ingombrante e fatiscente catapecchia, piena di ogni sorta di trappole e nemici più o meno ultraterreni con cui avere a che fare. Il gioco é in sostanza un platform 2D molto basilare nella presentazione, con una veste grafica fumettosa e simpatica ma sin troppo essenziale. Il bello però viene una volta preso il pad in mano: all'immediatezza dei controlli e della giocabilità si uniscono infatti numerose varianti e stili di gioco, che elevano questo Shuggy da semplice platform di poche pretese a una piacevole sorpresa meritevole di attenzione.



Lo scopo base di ognuno degli oltre 100 livelli di gioco é quello di raccogliere tutte le gemme verdi presenti sullo schermo, ma le modalità e le meccaniche con cui questo avviene variano di volta in volta offrendo una sfida sempre nuova ed interessante. Se infatti negli stage più semplici dovremo solo andare in giro saltando di piattaforma in piattaforma per raccogliere tali gemme, magari nel frattempo evitando nemici e trappole, in molti livelli ci verrà chiesto di fare altre cose, o verranno aggiunte regole inedite. Ad esempio in certi livelli dovremo ruotare il fondale (grazie al grilletto destro), azione che di volta in volta potrà essere utile sia per agevolarci nella raccolta delle gemme che per far cadere le stesse attraverso percorsi labirintici grazie alla forza di gravità, similmente ad un rompicapo meccanico dei tempi che furono.

Tra le altre varianti abbiamo la presenza di interruttori, gravità alterata, creature da condurre in gabbia, cloni e amici di Shuggy, pozioni che rimpiccioliscono e ingigantiscono, corde da sfruttare o addirittura delle anomalie spaziotemporali: in alcuni livelli verranno generati dei nostri cloni allo scadere di un certo tempo, i quali replicheranno i nostri esatti movimenti compiuti fino a quel momento. Un po' come un Winterbottom al contrario quindi, dove dovremo accuratamente evitare il contatto con i nostri cloni (pena l'implosione dell'universo, come diceva Doc Brown in Ritorno al Futuro) e nel frattempo sfruttare i nostri stessi movimenti per agevolare l'apertura di passaggi o la pressione di interruttori a tempo. Tutte le diverse meccaniche dei vari livelli a volte potranno anche esserci proposte mischiate assieme dai diabolici game designer, generando altre varianti sempre più complesse ed impegnative. Sono presenti anche alcuni boss, che ovviamente non prevedono combattimenti ma applicano in maniera singolare alcune delle meccaniche platform/puzzle proposte nel corso del gioco.



Il platforming é di stampo molto vecchio, spesso a schermata singola e con enfasi sulla precisione: per intenderci sullo stile di Johnny Platform o Super Meat Boy; ma a differenza di quest'ultimo il nostro protagonista non ha né la possibilità di scivolare lungo le pareti, né altre abilità particolari. Solo verso la fine del gioco, troveremo alcuni livelli che ci doneranno l'abilità di planare tipica del vecchio Bombjack, la quale invero torna piuttosto utile nella deambulazione piattaformica e si rivela anche piuttosto azzeccata, visto che Shuggy indossa un grande mantello. Le meccaniche platform quindi mancano di particolare tecnicismo e raffinatezza ludica, ma questa lacuna é colmata dall'estrema varietà di livelli e di meccaniche che rendono il gioco sempre fresco, impegnativo e stimolante.

Tecnicamente parlando, Shuggy é realizzato in un 2D molto basilare, che addirittura ricorda i vecchi platform per Amiga. Ovviamente abbiamo rotazioni, trasparenze ed altri effetti grafici, ma nulla che non si sia già visto in un qualsiasi gioco flash. Lo stile grafico é estremamente fumettoso e simpatico, ma gli sprites ed i blocchi di cui sono costituiti i fondali sono sin troppo piccoli, col risultato che l'impatto visivo non é certamente dei migliori e risulta piuttosto datato. Le musiche forniscono un accompagnamento adeguato, ma sono molto derivative e piuttosto anonime: l'accompagnamento sonoro non brilla in nessun frangente ed anzi talvolta risulta ripetitivo.

Ciò che conta però sono la giocabilità e la longevità: Shuggy vi intratterrà piacevolmente per oltre 100 livelli (più altri 30 per il co-op), i quali risultano brevissimi ma spesso richiederanno numerosi tentativi per essere superati, un po' come accade in Super Meat Boy o nell'ottimo VVVVVV. Se infatti i primi livelli risultano facilissimi, proseguendo le cose si faranno complicate e sempre più spesso troveremo stage impegnativi che offriranno una degna sfida. Ad ogni modo non é necessario superarli tutti per finire il gioco, ma solo quelli necessari ad aprirsi un “varco” verso il successivo boss. Il volerli completare tutti invece (ne abbiamo contati circa 115 ma forse ce n'é sfuggito qualcuno), oltre a garantirvi più ore di divertimento sbloccherà degli achivement correlati. Quindi se la grafica datata non vi spaventa, indossate pure il mantello ed avventuratevi nel vecchio maniero, dove mille improperi e bestemmioni da pronunciare vi aspettano in agguato.