The Bigs

di Bizio Cirillo
Considerato in USA lo sport nazionale per eccellenza al pari del basket e del football americano, il baseball non ha viceversa mai avuto un vero e proprio seguito in Europa ed in particolare in Italia, questo anche nonostante un movimento che proprio di recente ha "registrato" la prestigiosa vittoria contro la nazionale statunitense (6- 2 dopo vent'anni di digiuno contro una formazione comunque priva degli assi della Major League) agli ultimi mondiali di Taiwan.
Il disinteresse del "blocco occidentale" nei confronti di questo sport ha rappresentato per anni anche il principale motivo del mancato approdo in Europa di una vastissima schiera di simulazioni di baseball sia su PC che su console, tendenza che l'avvento del Nintendo Wii sembra comunque aver finalmente invertito. Nonostante la presenza di colossi del calibro di Electronic Arts e SEGA, è però la divisione sportiva di sponda 2K a cogliere per prima l'occasione di offrire al pubblico nostrano un videogame ispirato all'antico gioco del baseball, occasione che si traduce in pratica con il semplice suffisso di "The Bigs".

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Per iniziare
Prima di iniziare con la disamina del gioco vero e proprio, ci pareva opportuno aprire un brevissimo paragrafo sugli aspetti regolamentari principali di questo sport, in modo da offrire anche al giocatore meno avvezzo una breve guida su come affrontare le diverse fasi del gioco. Semplificando al massimo il regolamento, possiamo dire che nel baseball vince chi conquista più punti nei nove tempi (innings) disponibili; durante ogni inning ciascuna squadra si alterna sia in fase di attacco e di difesa, andando alternativamente alla battuta ed al monte lancio. In fase di attacco (il regolamento impone che la squadra in trasferta debba essere la prima ad andare in battuta) ciascuna squadra realizza un punto ogni volta che un proprio battitore, colpita la palla lanciata dal lanciatore avversario (pitcher), riesce a percorrere in senso antiorario tutte e 4 le basi che compongono l'intero campo di gioco (diamante). In fase di difesa, invece, ciascuna squadra deve impedire all'altro team di ottenere i punti necessari alla vittoria, eliminando in successione con l'ausilio dei propri lanciatori e degli altri 8 difensori, almeno tre dei battitori avversari.
Eliminati tre giocatori avversari, totalizzando tre strike per ogni battitore (si parla di "strike" quando la palla lanciata dal lanciatore raggiunge il guantone del ricevitore dopo una rotazione completa della mazza del battitore, oppure quando la palla raggiunge il guantone del ricevitore dopo aver attraversato il quadrato immaginario posizionato idealmente tra le braccia e le ginocchia del ricevitore stesso) o annullando una battuta valida del battitore toccandolo fisicamente prima che questi raggiunga la base, l'ordine di battuta si inverte automaticamente, e continua ad invertirsi in ogni inning fino a che tutti i 9 attaccanti di entrambe le squadre non hanno effettuato il proprio turno di battuta. Terminata l'intera rotazione in battuta dei nove giocatori di entrambe le formazioni, il singolo inning ha termine e si da inizio a quello successivo.

Simulazione? No grazie!
Considerando la poca dimestichezza di noi europei con questo sport, bene ha fatto il team di sviluppo a tralasciare la maggior parte delle postille ed appendici facenti parte il regolamento ufficiale del baseball (pari per chiarezza e precisione a quelle del nostro calcio) in favore di un'impostazione decisamente arcade che pone dunque l'accento più sull'aspetto spettacolare di questa particolare disciplina che non su quello prettamente tecnico/tattico.
Sul monte di lancio le cose appaiono dunque relativamente semplici. Per iniziare il caricamento del tiro è infatti sufficiente posizionare il Wiimote in posizione verticale, mentre con i tasti A e B (o entrambi) e la rotazione dello stesso telecomando sul proprio asse è possibile impostare sia il tipo di lancio (dalla celebre Fastball alla Cutter passando per la Splitfinger) che l'effetto da imprimere alla palla. La barra di caricamento posizionata sulla parte centrale dello schermo serve invece a cadenzare sia il tempo di esecuzione del tiro che la potenza dello stesso, mentre al Nunchuk è infine affidato il compito di "focalizzare" il punto esatto in cui andrà indirizzato il colpo vero e proprio. Anche in fase di battuta le cose non sembrano molto dissimili. In questo caso, infatti, il Wiimote andrà utilizzato come una vera e propria mazza da baseball, mentre al Nunchuk sarà delegato il compito di gestire sia la corsa del battitore che quella degli altri runner posizionati lungo il diamante. Sempre il Nunchuk, sarà inoltre fondamentale nelle situazioni di gioco difensive post battuta, visto che da esso dipenderà il coordinamento di tutti gli esterni di difesa.
A prescindere dalla fase di gioco affrontata, l'impostazione decisamente arcade consentirà di effettuare una lunga serie di azioni altrimenti impossibili da realizzare, che previo l'accumulo del corretto quantitativo di "Turbo" nell'apposita barra di energia, permetteranno attraverso la pressione di alcuni tasti di azione di lanciare ad oltre 200 KM all'ora, correre a velocità degne del miglior Carl Lewis, effettuare battute incredibilmente potenti nonché salvataggi difensivi capaci di sovvertire le normali leggi della fisica.


Tecnicamente parlando
Dal punto di vista tecnico The Bigs non offre nulla di veramente nuovo, presentando nello specifico stadi sicuramente curati ma mai troppo vari, animazioni dei giocatori apprezzabili seppur limitate ed in senso più ampio una qualità generale più che discreta, per quanto al di sotto degli standard a cui siamo abituati ultimamente. Sicuramente meglio il comparto audio, molto "baseball style" sia per quanto riguarda gli effetti dello stadio che quelli sul diamante vero e proprio, così come i numeri a corredo del gioco, che può vantare fra l'altro licenze ufficiali e roster aggiornati all'ultima stagione sportiva made in USA.
A fronte di un'impostazione generale tutto sommato accettabile, è però proprio sul sistema di controllo che il titolo di casa 2K Games mostra i difetti più preoccupanti, vista l'impossibilità da parte del giocatore di ottenere il giusto feeling con il gioco a causa di una risposta ai comandi a dir poco frustrante, ma soprattutto ad un'impostazione che prevedendo l'uso combinato del Wiimote e del Nunchuk, impedisce di fatto di utilizzare il gioco in modo molto più intuitivo di quanto all'atto pratico risulta essere. Parlando degli aspetti positivi, da rimarcare invece la presenza di una modalità di gioco decisamente fuori dagli schemi denominata Home Run Pinball (una sorta di immenso flipper realizzato in quel di Times Square con due battitori a sostituire i classici flippers e le strutture facenti parte la locazione di gioco i diversi bonus) mentre in senso negativo si segnala infine l'assenza di una modalità Stagione, rimpiazzata comunque dall'opzione Rookie Challenge, in cui sarete chiamati a guidare un team di matricole con l'obbiettivo di raggiungere la World Series ed i Playoff.