The Black Mirror

di Roberto 'No nick' Crispo
Negli ultimi anni il mercato videoludico è stato piuttosto avaro di titoli appartenenti al filone delle avventure grafiche, concentrandosi più che altro su generi che puntano in molti casi più a stupire con effetti speciali, dolby-surround e milioni di pixel, che a conquistare il giocatore con una storia che lo coinvolga. Ripetiamo, le proposte non sono tante, vale quindi la pena analizzare il titolo che si affaccia in questo "campo poco coltivato" delle avventure punta-e-clicca, che dalla Lucas (come non citarla!) alla saga di Myst ha "raccolto" numerosi amanti.

Arriva anche in Italia (completamente tradotto) questo prodotto della Future Games, presentato nel resto d'europa più di un anno fa (15-marzo-2003) da questa giovane casa di produzione Ceca (nata nel 1997), riscuotendo in patria un ottimo successo di pubblico e di critica. The Black Mirror, come già detto, è un'avventura grafica in terza persona, che ci metterà nei panni di Samuel Gordon, un giovane inglese che ritorna al castello appartenente alla sua famiglia in seguito alla morte (per niente naturale!) di suo nonno William Gordon. Samuel scoprirà ben presto che dietro a quello che a prima vista sembra un incidente (il nonno cade dalla torre del castello andandosi a impalare su una ringhiera sottostante) nasconde invece altre misteriose morti, che lo porteranno a indagare sul passato della sua famiglia e su quello del castello di Black Mirror. Attraverso i sei capitoli che completano la storia, e le circa 30 ore di gioco necessarie per portarli a termine, entreremo in contatto con oltre 23 personaggi e visiteremo numerose location divise in circa 120 scene. La trama è interessante e ben articolata, cosa fondamentale in un gioco appartenente a questo genere, ma non basta per determinare la bontà di un titolo.


Mah...proviamo così...
Facendo fede a clichè tipici del genere d'appartenenza, Black Mirror propone al giocatore diversi tipi di puzzles da risolvere per il corretto progredire dell'avventure. qualcuno di questi richiede l'uso o la combinazione di oggetti dell'inventario, altri ci sono presentati sotto forma di indovinelli, o ancora tramite manipolazione di ingranaggi. La varietà di situazioni proposte, alcuni enigmi saranno particolarmente semplici, altri più impegnativi e qualcuno mortale (per Samuel si intende...perciò è sempre meglio salvare prima di affrontarne uno per evitare di farlo morire con una mossa sbagliata!), porta il giocatore a rimanere sempre particolarmente concentrato sull'azione di gioco. La cosa che in genere appaga di più nelle avventure grafiche è sicuramente il risolvere gli enigmi con cui il gioco ci mette alla prova, basandosi su indizi ottenuti, prove a disposizione, oggetti raccolti e una buona dose di arguzia. Purtroppo in questo castello non sempre le cose funzionano così e ci troveremo a volte di fronte a puzzles da risolvere "a tentativi", perché da nessuna parte è descritto un modo per affrontarli e non si possono assolutamente superare con il semplice ragionamento. La cosa di per sé non rappresenta esattamente "un problema", in quanto questi enigmi (ad esempio qualche filo elettrico da collegare secondo un preciso schema...quello dei programmatori!) non presentano numerose combinazioni possibili, ma di sicuro sono un "rompicapo" in cui non è necessario usare la testa, e più che l'arguzia serve pazienza, o fortuna, ed è questo un modo di andare avanti nella storia che non dà nessuna soddisfazione. Per fortuna queste sono eccezioni (che comunque è d'obbligo presentare); tutti gli altri enigmi sono ben architettati.

Andiamo prendila! Sono sicuro che ti servirà!
Mentre i puzzle risultano piacevoli, la raccolta di indizi, prove e oggetti può essere davvero frustrante ed è un aspetto del gioco che proprio non ci piace, e che riduce, in maniera impressionante, la fluidità delle azioni e dello sviluppo della storia. Sarete costretti a cliccare e ri-cliccare sullo stesso oggetto più volte, magari prima col tasto sinistro del mouse e poi anche con quello destro (che permette un'analisi a volte più completa degli oggetti), nella speranza che se non al primo e nemmeno al secondo tentativo, almeno al terzo sarete ripagati con un "Mmmh...c'è qualcosa!" che vi permetterà di andare avanti nel gioco. Questo approccio "non logico" di trovare gli indizi, porterà il giocatore a perdere molto tempo a cercarne qualcuno "nascosto", con click "a casaccio" sui numerosi oggetti che decorano le scene. Ma l'aspetto forse più fastidioso del gioco è la linearità agghiacciante con cui è stato programmato, e andando avanti nella storia ci accorgiamo che non stiamo vivendo un'avventura, non stiamo esplorando, ma che siamo forzati a percorrere passo passo un percorso che i programmatori hanno scelto per noi! Proprio all'inizio del gioco troviamo una macchina fotografica, e per quanto possiamo essere certi che ci servirà (e ci servirà!) non c'è modo di convincere Samuel a prenderla e metterla nel suo inventario..."Non c'è niente che debba fotografare", ci dirà. E quando troveremo qualcosa di interessante da archiviare "fotografandola"? Allora ci toccherà tornare indietro fino alla macchina fotografica, prenderla (ora si può), e ovviamente rifare tutta la strada per scattare la foto. Questo "poter-fare-una-cosa-solo-dopo-averne-fatto-un'altra (o altre!)" o prendere gli oggetti solo in determinati momenti della trama, può a volte rendere il progredire nel gioco qualcosa di veramente difficile. Vi capiterà ad esempio di catalogare un oggetto come "inutile", scoprire molto più avanti che invece è indispensabile per andare oltre nella storia, e scervellarvi per ricordarvi dove fosse!


Però! Bel posto questo castello!
Durante tutta l'avventura visiteremo, come detto in apertura, circa 120 scene, ambientate non solo nel castello ma anche in altre location: una miniera abbandonata, un obitorio, una chiesa e altre ancora, tutte molto ben rappresentate (l'obitorio ad esempio non assomiglierà ad una macelleria) e trasmettono bene al giocatore l'aria che si respira in ogni scena. L'impostazione video massima è 800x600@32bit, potrà sembrare poca, ma la bontà delle texture, il gusto nel combinarle, e l'elevato dettaglio con cui sono rappresentate le scene, non vi farà chiedere niente di più. Tuttavia, per quanto riguarda l'animazione e la caratterizzazione dei personaggi, si deve passare a tutt'altro tono. Questi sono visibilmente distaccati dal resto della scena, animati in maniera molto "robotica" e soprattutto affatto soddisfacenti dal punto di vista dell'aspetto, molto "pixellato" (ancora non abbiamo capito se Samuel ha il pizzetto, e se porta degli occhiali...o se semplicemente ha degli occhi molto grandi!). Il versante sonoro risulta buono da ogni punto di "vista": gli effetti audio sono davvero numerosi e di buona qualità (la pioggia avrà un suono diverso a seconda che Samuel si trovi in una stanza o all'aperto!), nonché ben integrati con l'atmosfera del gioco e per niente invasivi. La colonna sonora, nel contempo, per tutta la durata del gioco mantiene costante la tensione (aspetto cruciale in una trama Giallo-Horror). Nella versione inglese ha deluso molto il pubblico la localizzazione dei dialoghi, a dire dei giocatori di lingua britannica "orribile, meglio attivare i sottotitoli!", in Italia non sarà così, la Jinglebeli (a cui è stata affidata la localizzazione di questo titolo) ha fatto un buon lavoro, e i doppiatori sono bravi, con voci adatte al personaggio a cui sono abbinate.

Parola d'ordine: immediatezza.
L'interfaccia è semplicissima e intuitiva, e in un'avventura punta-e-clicca questo è qualcosa di essenziale. Abbiamo detto che gli ambienti sono molto dettagliati, quasi di conseguenza risultano numerosi gli oggetti con cui si può interagire, i quali si illuminano di un contorno rosso al passaggio del mouse, rendendo molto chiara la loro presenza. L'interazione tra i vari oggetti si esegue in modo molto intuitivo trascinando gli oggetti uno sull'altro (ad esempio una chiave nell'inventario su un cassetto chiuso della scena). L'inventario è facilmente accessibile, basta muovere il mouse nella parte basso dello schermo, e con lo stesso procedimento, ma in alto, avremo il menu delle impostazioni che ci porterà alla schermata principale, dove possiamo salvare la partita in corso (24 slot) o caricarne una, e regolare le opzioni tra cui l'attivazione dei sottotitoli.