The Bouncer
di
TECNICAMENTE PARLANDO
Graficamente il titolo Square é quanto di meglio si sia visto sul 128bit Sony dalla sua uscita. I personaggi sono composti da un ottimo numero di poligoni e i dettagli delle texture sono assolutamente notevoli. Il tutto si muove con una fluidità eccellente, coadiuvata da buone animazioni, pur non essendo state realizzate con il motion capture. Dopo ogni round sono presenti sequenze d'intermezzo per la maggior parte in realtime e sporadici Full Motion Video per le parti più spettacolari. E' importante sottolineare che dagli intermezzi al gioco vero e proprio il dettaglio grafico cala notevolmente e spariscono le animazioni facciali così come molti effetti
Una delle critiche mossa a The Bouncer é l'uso eccessivo di un effetto derivato dal MotionBblur per "sfumare" le texture, ma fortunatamente la sua implementazione é fastidiosa solo in stage in cui sono presenti luci provenienti da neon o da schermi. A conti fatti lo si può quindi catalogare come una discutibile scelta stilistica e non come un modo per coprire pesantemente i difetti grafici
Giudizio diverso per quel che riguarda la parte sonora che, se da una parte si avvale di un parlato digitalizzato d'eccezione (disponibile peraltro in doppio audio in giapponese e in inglese con sottotitoli in entrambe le lingue), dall'altra dispone di effetti sonori davvero orridi (il buon vecchio SID del C64 potrebbe fare di meglio...) e di musiche non "brutte" come esecuzione, ma smorte e poco intonate all'azione
UN ANALISI CRITICA
Innegabilmente The Bouncer impressiona nettamente dal punto di vista tecnico e da quello del design. I personaggi di Tetsuya Nomura (che ha ideato graficamente i protagonisti di Final Fantasy VII, Final Fantasy VIII e Parasite Eve) sono ben realizzati sotto ogni sfumatura, possono però non piacere apparendo decisamente... come dire? "Tamarri"! Anche i boss si rivelano discretamente particolareggiati, mentre i nemici "fatti in serie" risultano poco curati e scarsi in quanto a varietà complessiva. Sfortunatamente il gioco risente di tutta una serie di difetti strutturali che ne diminuiscono nettamente il valore. In primis non esiste la benché minima interazione con i fondali e non troviamo oggetti o altro con cui avvantaggiarsi nel corso dei combattimenti, caratteristica presente addirittura nel capostipite Double Dragon. Del tutto inspiegabile poi l'impossibilità di giocare in due nello Story Mode, considerando che le aree non sono sufficientemente vaste o varie per necessitare un visuale individuale per essere giocabili
Graficamente il titolo Square é quanto di meglio si sia visto sul 128bit Sony dalla sua uscita. I personaggi sono composti da un ottimo numero di poligoni e i dettagli delle texture sono assolutamente notevoli. Il tutto si muove con una fluidità eccellente, coadiuvata da buone animazioni, pur non essendo state realizzate con il motion capture. Dopo ogni round sono presenti sequenze d'intermezzo per la maggior parte in realtime e sporadici Full Motion Video per le parti più spettacolari. E' importante sottolineare che dagli intermezzi al gioco vero e proprio il dettaglio grafico cala notevolmente e spariscono le animazioni facciali così come molti effetti
Una delle critiche mossa a The Bouncer é l'uso eccessivo di un effetto derivato dal MotionBblur per "sfumare" le texture, ma fortunatamente la sua implementazione é fastidiosa solo in stage in cui sono presenti luci provenienti da neon o da schermi. A conti fatti lo si può quindi catalogare come una discutibile scelta stilistica e non come un modo per coprire pesantemente i difetti grafici
Giudizio diverso per quel che riguarda la parte sonora che, se da una parte si avvale di un parlato digitalizzato d'eccezione (disponibile peraltro in doppio audio in giapponese e in inglese con sottotitoli in entrambe le lingue), dall'altra dispone di effetti sonori davvero orridi (il buon vecchio SID del C64 potrebbe fare di meglio...) e di musiche non "brutte" come esecuzione, ma smorte e poco intonate all'azione
UN ANALISI CRITICA
Innegabilmente The Bouncer impressiona nettamente dal punto di vista tecnico e da quello del design. I personaggi di Tetsuya Nomura (che ha ideato graficamente i protagonisti di Final Fantasy VII, Final Fantasy VIII e Parasite Eve) sono ben realizzati sotto ogni sfumatura, possono però non piacere apparendo decisamente... come dire? "Tamarri"! Anche i boss si rivelano discretamente particolareggiati, mentre i nemici "fatti in serie" risultano poco curati e scarsi in quanto a varietà complessiva. Sfortunatamente il gioco risente di tutta una serie di difetti strutturali che ne diminuiscono nettamente il valore. In primis non esiste la benché minima interazione con i fondali e non troviamo oggetti o altro con cui avvantaggiarsi nel corso dei combattimenti, caratteristica presente addirittura nel capostipite Double Dragon. Del tutto inspiegabile poi l'impossibilità di giocare in due nello Story Mode, considerando che le aree non sono sufficientemente vaste o varie per necessitare un visuale individuale per essere giocabili