The Caligula Effect: Overdose: la recensione dell'edizione PS5!
Torna il jrpg che ci porta in un pericoloso mondo fatto di scuola e idol!
The Caligula Effect: Overdose, la tua vita è davvero reale?
Scatenatissimo il team FuRyu che dopo aver sviluppato il buon Trinity Trigger, di cui potete leggere la nostra recensione proprio cliccando qui, ha trovato anche il tempo per dare nuova linfa vitale a The Caligula Effect, originariamente uscito nel 2016 su PSP e poi approdato su PlayStation 4 Nintendo Switch e PC Windows nel 2019 con l'edizione Overdose. Abbiamo messo mano al nostro DualSense per testare anche l'ultima arrivata, cioè l'edizione per PlayStation 5 che come spesso accade in queste operazioni di "recupero videoludico", si propone di dare ulteriore spunto dal punto di vista tecnico al titolo originale.
The Caligula Effect è un JRPG con combattimenti a turni che nasce con l'importante contributo di Tadashi Satomi, già al lavoro su titoli come Folklore, Persona 2 e Shin Megami Tensei: Digital Devil Saga. Facile capire come all'annuncio della collaborazione di Tadashi con il team di sviluppo, gli animi degli appassionati si scaldarono e bruciarono di hype. Come andarono realmente le cose? Soprattutto, vale la pena tenere d'occhio questo ritorno? Andiamolo a scoprire insieme nella recensione di The Caligula Effect: Overdose!
Diciamola tutta: sebbene le premesse fossero ottime, The Caligula Effect si rivelò una discreta delusione a causa di diversi problemi abbastanza generalizzati e l'edizione Overdose per macchine casalinghe non aiutò a migliorare più di tanto la situazione. Eppure, appunto, l'idea di base strizzava l'occhio in modo intrigante ai capisaldi di Persona e sembrava promettere molto bene. La trama di The Caligula Effect ci riporta nel familiare ambiente scolastico giapponese, dove il nostro protagonista (maschio o femmina sarà una nostra scelta) si ritroverà di colpo ad accorgersi che la sua realtà non è poi così vera.
Come in un giapponesissimo Matrix scopriremo che siamo rinchiusi insieme a tantissimi altri studenti in un mondo chiamato Mobius, dove tutto ruota attorno a μ. No, non ho scritto male, μ (da leggersi "Mu") è proprio il nome della idol amata da tutti e le cui canzoni risuonano perennemente in ogni ora del giorno e della notte. Per fortuna non soltanto noi ci siamo accorti che qualcosa non quadra e presto veniamo a scoprire che altri studenti della nostra scuola hanno capito di vivere in un universo virtuale e hanno deciso di riunirsi per tornare alla propria realtà. Il nostro arrivo potrebbe essere la chiave di volta della situazione, perché sia per noi che per chi ci seguirà, la nostra presenza significherà il risveglio di poteri in grado di sconfiggere i seguaci di μ e guarda caso, sebbene in forma minore, compariranno sui nostri corpi degli elementi simili alle evocazioni dei Persona.
Un combat system da provare, ma il resto del gioco?
Inizia quindi un'avventura alla ricerca della verità e di una via di fuga per tornare alla propria realtà, avventura che dovremo vivere nei canoni dei jrpg con combattimenti a turni, alternando esplorazione, battaglie, gestione dei rapporti umani con gli altri personaggi e crescita del proprio team. Il titolo originale non aveva particolarmente brillato a causa di un design carente, una narrazione poco intrigante, una struttura estremamente ripetitiva e una grafica non proprio di qualità, fattori che rovinarono le buone premesse. Le note positive sono sempre state legate al combat system, al comparto sonoro (alcuni brani in stile idol sono davvero belli e orecchiabili) e ai video in stile anime, ma oggi come ieri questi lati non bastano a rendere The Caligula Effect: Overdose realmente appetibile.
Basta giocare per qualche ora per capire quanto poco di stimolante ci sia, anche riguardo alle tanto decantate interazioni sociali con i tantissimi studenti imprigionati in Mobius, che si riducono sin troppe volte a essere semplici linee di dialogo da leggere per rendere i vari NPC nostri amici, situazione che ci porterà dei benefici nelle statistiche. Chiacchierata o chat (effettuabile dal nostro smartphone virtuale) che sia, la noia non ci metterà troppo a diventare una nostra fedele compagna. La trama non decolla, i personaggi sono abbastanza piatti e le ambientazioni paiono spesso anonime con l'upgrade su PlayStation 5 che ha semplicemente migliorato un po' l'impianto grafico e snellito i caricamenti. Per arrivare alla fine della storia principale vi serviranno almeno una quarantina di ore, ma non tutti troveranno stimoli per vedere i titoli di coda.
Ma cosa offre di buono il gameplay di The Caligula Effect: Overdose? Come già detto, sicuramente il combat system a turni, davvero interessante e con pregevoli spunti. Una volta incontrato un nemico verremo portati in una arena in cui gestire le mosse del nostro party. La particolarità del sistema ideato dal team di sviluppo è che una volta scelto il colpo da scagliare tra le varie mosse disponibili, saremo trasportati in una modalità che ne simulerà i risultati, combinandosi sia con le azioni dei nostri compagni che con quelle avversarie. Potremo scegliere di gestire il colpo in un certo lasso di tempo, in modo da renderlo più o meno efficace in base a combinazioni, contrattacchi e simili.
Una volta trovata la soluzione ottimale potremo confermare l'azione e da lì i vari personaggi si muoveranno in tempo reale e vedremo i reali risultati delle nostre scelte, tenendo ben presente che la simulazione non è sempre precisa e potremmo mancare qualche colpo o subirne più del previsto. Quando si prende la mano con il sistema ci si diverte a studiare le tante possibilità a disposizione per arrivare a dare vita, ad esempio, a colpi in grado di spostare l'avversario proprio poco prima che ci possa colpire e finirlo con ulteriori mosse dei nostri compagni. Il livello di difficoltà è abbastanza basso, motivo per cui vi consigliamo di partire direttamente impostandolo almeno su "hard".
Il combat system è davvero pregevole, ma si scontra con la poca varietà dei nemici che sembrano usciti da una fabbrica di cloni. Purtroppo anche in questo frangente si sentono i difetti di sviluppo, probabilmente dovuti sia a un basso budget sia a poca inventiva nel design. The Caligula Effect: Overdose quindi è vittima di troppi difetti e i pregi, per quanto presenti, non riescono a farlo andare oltre la piena sufficienza.
Segnaliamo che non è presente la lingua italiana, ma l'inglese utilizzato, per quanto ci siamo svariati dialoghi, è di facile comprensione, anche per chi ne ha una conoscenza basica, untile dire che per il doppiaggio il giapponese rimane consigliatissimo. Insomma, l'approdo su PlayStation 5 non è servito a correggere il tiro e chi ha già provato le precedenti edizioni non ha motivo per tornare nel mondo di Mobius. Se siete appassionati di jrpg e vi incuriosisce il combat system di The Caligula Effect: Overdose, potreste comunque trovare spunti interessanti, ma dovrete passare sopra a svariati difetti.
Versione Testata: PS5
Voto
Redazione
The Caligula Effect: Overdose
L'operazione di recupero di The Caligula Effect, nel suo approdo su PlayStation 5 dell'edizione Overdose, lascia un po' il tempo che trova, in quanto i miglioramenti non riescono a far fare un reale salto di qualità al titolo ideato da Tadashi Satomi, ma si deve essere onesti: coi problemi portati in dote, sarebbe servito un mezzo miracolo e un remake a tutti gli effetti, salvando alcuni elementi tra cui il buon combat system, ancora oggi interessante. Artisticamente siamo sempre davanti a una situazione un po' anonima dove a dare il meglio sono le sequenze anime e i brani musicali, ottimi per chi ama le musiche in perfetto stile idol. Onestamente era impossibile aspettarsi chissà quale rivoluzione, ma se amate i JRPG potreste avere qualche buon motivo per testare il già citato sistema di combattimento di The Caligula Effect Overdose, ben sapendo che il titolo ha poco altro da offrire.