The Conduit

The Conduit
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Lo sviluppo di The Conduit é stato accompagnato da proclami ambiziosi da parte degli sviluppatori, che se da un lato hanno creato una grande pubblicità attorno al titolo, d'altro canto hanno generato delle aspettative troppe eccessive per un gioco che sulla carta sarebbe dovuto essere lo sparatutto definitivo per Wii, in grado di rivaleggiare anche con le migliori produzioni presenti sulle altre console. Il risultato finale é, come avrete modo di scoprire in questa sede, di quelli che lasceranno quantomeno spiazzati i giocatori.

Come avevamo già preannunciato in fase di anteprima, lo spunto narrativo alla base di The Conduit non é certo dei più originali; nei panni dell'agente Ford, membro di una speciale organizzazione governativa, saremo chiamati a respingere una invasione aliena, che ha nella capitale degli Stati Uniti, Washington Dc, il suo centro nevralgico. Nonostante questo incipit piuttosto banale, le sorprese non mancheranno nel prosieguo dell'avventura, niente comunque che potrà distogliere il giocatore dalla sua attività principale, sparare, sparare ed ancora sparare.

Gli effetti luce sono ben gestiti dal motore grafico del gioco.
Gli effetti luce sono ben gestiti dal motore grafico del gioco.
Nel prosieguo dell'avventura saremo dotati di una tuta sempre più tecnologica.
Nel prosieguo dell'avventura saremo dotati di una tuta sempre più tecnologica.
Alcuni dei nemici ricordano quelli dell'universo di Halo.
Alcuni dei nemici ricordano quelli dell'universo di Halo.


The Conduit é infatti uno sparatutto in prima persona basato su meccaniche davvero classiche, votato quasi esclusivamente alla pura azione, una caratteristica che non deve essere per forza vista come un difetto soprattutto in anni dove la contaminazione dei generi rappresenta l'ordinarietà.

La stragrande maggioranza del tempo trascorso all'interno di The Conduit, sarà impiegato nell'incessante binomio dell'avanzare/sparare, lasciando davvero le briciole alle fasi di esplorazione o ai tatticismi troppo elaborati. É lo stessa morfologia dei livelli a spingere in questa direzione, dato che sono strutturati in maniera piuttosto semplicistica, lasciando poco spazio alle possibilità di libertà del giocatore a favore di una linearità piuttosto diffusa. Sempre a proposito del level design qualche critica può essere mossa anche sulle limitate possibilità di interazione con gli elementi dello scenario, quasi sempre indistruttibili a parte qualche sparuto bidone esplosivo.

Un'altra caratteristica purtroppo non realizzata al meglio riguarda l'intelligenza artificiale nemica, che decantata in sede di sviluppo si é rivelata invece piuttosto approssimativa, con molti nemici troppo spesso amanti della filosofia kamikaze piuttosto che sfruttare al meglio la loro forza numerica contro l'unico nemico da abbattere, ossia noi. Effettivamente il ritmo del gioco si mantiene su livelli piuttosto alti proprio per via dell'elevato numero di antagonisti che si frapporranno al nostro cammino, che però presi uno per uno si riveleranno piuttosto agevoli da eliminare.

Essi saranno di duplice natura, terrestre ed aliena, e proprio per questo motivo anche il nostro arsenale sarà decisamente vario, costituito da armi di tipo tradizionale, come pistole, mitragliatori, fucili a pompa, ed anche da bocche di fuoco decisamente meno convenzionali già a partire dal nome, come pistole riverberanti, cannoni alveari e sibilatori. Oltre a questi letali strumenti di morte l'agente Ford avrà a disposizione anche un altro gradito gioiello tecnologico, il Diva (dispositivo intelligente di visione alternativa), una sorta di sfera che ci permetterà di scannerizzare l'area circostante, permettendoci di visualizzare elementi altrimenti invisibili, e di interagire (come fosse un minigioco) con particolari serrature organiche.

Tramire il Diva si potrà interagire con delle serrature o con altri elementi nascosti.
Tramire il Diva si potrà interagire con delle serrature o con altri elementi nascosti.
Il gioco online é uno dei punti di forza del titolo.
Il gioco online é uno dei punti di forza del titolo.
Washington D.C. risulta una delle mete più gettonate dal turismo extraterrestre.
Washington D.C. risulta una delle mete più gettonate dal turismo extraterrestre.


In tutti i giochi, ma ancor più negli sparatutto in prima persona, é di estrema importanza la precisione e la risposta dei comandi, ecco perché possiamo dirci più che soddisfatti del sistema di controllo di The Conduit, che risulta in ogni suo aspetto comodo ed intuitivo. Il movimento del personaggio é affidato come di consueto allo stick analogico, mentre muovendo il Wii Remote sarà possibile volgere lo sguardo (e quindi mirare) in ogni direzione. Sempre grazie al movimento del “telecomando”, in questo caso scuotendolo, sarà possibile sferrare un attacco ravvicinato con il calcio della propria arma, mentre per poter sparare basterà premere il grilletto B. Tutte le altre azioni a disposizione del nostro personaggio, come cambiare arma, saltare, accovacciarsi, agganciare il nemico, si potranno eseguire con facilità senza nessuna ostica combinazione di pulsanti da memorizzare.

Il problema principe di The Conduit é da ricercare probabilmente nella sua longevità, piuttosto ridotta nella modalità campagna, costituita da nove livelli (infarciti di check point) dove la difficoltà maggiore nel raggiungere gli obbiettivi sarà data dal quantitativo di nemici sul campo (spesso a flusso continuo fino a che non sarà distrutto l'apposito portale). In soccorso alla breve modalità in single player é presente per fortuna una modalità online curata, che permetterà a dodici giocatori di sfidarsi in tre diverse modalità, tutti contro tutti, a squadre, e la solita variante del “king of the hill”.
Si potrà giocare sia con i propri amici dopo essersi scambiati i rispettivi codici di identificazione, e sia contro avversarsi di tutto il mondo. Una volta stabilità la connessione, l'interfaccia é davvero semplice; l'unica pecca é l'impossibilità di comunicare con gli altri giocatori a meno che non si sia in possesso del Wii Speak.

Tecnicamente il titolo soffre di alcuni alti e bassi, il motore grafico realizzato appositamente per il gioco, denominato Quantum 3, si dimostra nel complesso solido, in grado di garantire una fluidità piuttosto stabile, e di gestire alcuni effetti speciali quantomeno interessanti. I difetti sono da imputare principalmente alle scelte stilistiche, alcuni livelli risultato poco ispirati, ripetitivi e spogli, ed anche il design dei personaggi ricorda da vicino qualche film di fantascienza di serie b.
Meglio il comparto audio, grazie ad una colonna sonora dinamica e ben adatta (composta dal nostro compatriota Diego Stocco), e ad un doppiaggio in inglese (il gioco é comunque sottotitolato in italiano) di buona qualità.

Se si approccia a The Conduit memori di tutti i grandi proclami che ne hanno accompagnato l'uscita non si può che rimanerne delusi; quello che sarebbe dovuto essere l'fps definitivo per Wii, é un titolo solamente discreto che di certo non rimarrà nella storia, ma che comunque può essere apprezzato principalmente dagli appassionati del genere.

Alcune texture potevano essere rifinite meglio.
Alcune texture potevano essere rifinite meglio.
I nemici saranno di duplice natura; terrestri ed alieni.
I nemici saranno di duplice natura; terrestri ed alieni.
Alcuni livelli sono un po' troppo claustrofobici.
Alcuni livelli sono un po' troppo claustrofobici.


The Conduit
7

Voto

Redazione

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The Conduit

The Conduit é uno di quei titoli che lasciano un po' l'amaro in bocca. Mettendo un attimo da parte i proclami che ne avevano accompagnato lo sviluppo, e che probabilmente hanno sovraccaricato il titolo di attese, ci si ritrova davanti ad un prodotto sì godibile,ma chealterna ottime cose (in primis il sistema di controllo) con altre decisamentepoco ispirate.