The Crew Motorfest: la recensione!
Il free roaming motoristico di casa Ubisoft che si ispira a Forza Horizon non è un semplice clone, ma ha tante frecce al suo arco!
Mi porti a fare un giro alle Hawaii con la tua auto sportiva?
Sin dai primi annunci era abbastanza chiaro che The Crew Motorfest, sviluppato dal team Ivory Tower, si sarebbe proposto non solo come appartenente al genere dei free roaming motoristici, ma più precisamente come gioco con una fortissima ispirazione presa da Forza Horizon, esclusiva di gran pregio di Microsoft. Sebbene la saga di The Crew non abbia mai goduto di particolari picchi qualitativi, la curiosità era tanta, quindi ho deciso di volare sino alle Hawaii (purtroppo solo virtualmente), impugnare il fido Dual Sense, accendere il motore della mia PlayStation 5 e scendere in strada per offrirvi la recensione di The Crew Motorfest!
Una volta scelto il nostro alter ego, sfruttando un tool di creazione abbastanza scarno, veniamo catapultati nella realtà del Motorfest, un festival ambientato appunto alle Hawaii dove si mescolano colori, musica e tutto quello che riguarda il mondo delle corse. Come dite? Questa l'avete già sentita? Beh, si, già dall'impostazione il paragone con Forza Horizon è impossibile da evitare e The Crew Motorfest non prova certo a nascondersi, ma sembra volersi confrontare apertamente con il master piece sviluppato da PlayGround Games, in quella che potrebbe sembrare una sfida molto difficile da vincere. Il titolo edito da Ubisoft ha però diverse frecce al proprio arco. Senza dubbio la scelta di spostare l’ambientazione alle Hawaii, sull'isola di Oahu, è stata intelligente e ha permesso agli sviluppatori di sfruttare la grande varietà di paesaggi offerta dalla zona, tra città, montagne, spiagge, foreste, vulcani e scorci mozzafiato. Da un lato tutto questo offre la possibilità di osservare panorami di ogni tipo, ma dal punto di vista più pratico permette di avere uno spazio in cui dare il massimo con differenti categorie motoristiche per terra, aria e mare.
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Inutile parlare di trama: siamo arrivati alle Hawaii e partecipiamo al Motorfest, il resto è appena abbozzato e tanto basta. Dopo un corposo tour che ci dà l’idea di tutto quello che andremo ad affrontare, scegliamo una vettura con cui cominciare la scalata al successo e iniziamo a girare per le strade dello stato americano aiutati da Cara, l’intelligenza artificiale che si occuperà di farci da navigatore e segnalarci tutti i punti di interesse presenti sulla mappa. Le Hawaii sono colme di attività da svolgere tra prove di abilità alla guida e elementi da scovare come statue o murales sebbene il fulcro dell’esperienza siano le playlist, cioè serie specifiche di eventi che seguono lo stesso filo conduttore e che potremmo approcciare senza soluzione di continuità in base a quello che ci andrà di fare.
C’è la playlist dedicata alle vetture elaborate, quella dove a farla da padrone sono le supercar o quella ispirata alle corse clandestine giapponesi e via dicendo. Non manca nemmeno spazio (per quanto non molto rispetto a quello dedicato alle quattro ruote) per divertirsi con moto, aerei e barche. L’offerta in tal senso è enorme, considerando anche una pletora di eventi che vengono aggiornati di settimana in settimana e le tante funzionalità online che prendono il via da un hub dove i giocatori si ritrovano in un autosalone virtuale, per quanto questo ambiente non è stato realizzato con molta cura e tutto sembra posticcio con movimenti legnosi dei nostri avatar. Sta di fatto che annoiarsi in The Crew Motorfest è davvero difficile, anche grazie a una lista di veicoli disponibili molto ampia e variegata, dove oltre alle tante vetture, da amante delle due ruote ho apprezzato tantissimo tutte le motociclette disponibili, tra cui compaiono persino un paio di Harley Davidson e se amate il mondo dei custom e i videogame sapete perfettamente quanto sia difficile trovare un gioco con questa licenza.
La mappa è grande, molto grande, e per muoverci al suo interno potremo spostarci in automatico alle “basi operative” delle varie playlist scoperte o sfruttare i veicoli da noi posseduti, grazie a un sistema che permette di passare automaticamente da auto (o moto) a aerei o barche. Ovviamente starà a noi scegliere l’opzione più utile ed è facile capire che per spostarsi velocemente da un punto all'altro è consigliabile sfruttare un aereo piuttosto che una macchina, ma entrambe le opzioni permetteranno di attivare gli eventi specifici alla tipologia di veicolo usato. Insomma sarà meglio prendersi il giusto tempo per ogni possibilità, ma rimane divertentissimo passare in tempo reale da l'una all'altra.
Ad esempio se dovessimo raggiungere l'altro capo dell'isola rispetto al nostro punto di partenza, potremmo passare da macchina a aereo. Ci ritroveremo a dover decollare e inizieremmo a solcare i cieli evitando traffico, palazzi, montagne e via dicendo. Arrivati nei pressi del nostro obiettivo potremmo atterrare e passare alla nostra quattro ruote, ma nulla vieta di switchare mentre saremo ancora in volo e di ritrovarci in caduta libera, cercando un atterraggio magari non troppo preciso, ma quanto mai spettacolare. Quella che potrebbe sembrare una feature di poco conto si rivela divertentissima e ho passato un sacco di tempo a studiare e provare le varie opzioni possibili.
Fedele alla storia del brand, The Crew Motorfest ha un gameplay arcade, senza velleità simulative, ma alla ricerca di una esperienza esaltante sin da subito e accessibile a tutti, naturalmente tenendo da conto che andando a toccare le tantissime opzioni, potrete rendere le gare estremamente impegnative, per quanto sempre arcade. C'è anche la possibilità di ritoccare alcuni settaggi dei veicoli, ma non aspettatevi una personalizzazione anche solo vicina a titoli più realistici. Le gare si giocano sulla velocità, sulla capacità di gestione delle curve (magari in derapata) e sull'utilizzo del Protox, un boost ricaricabile che permette di aumentare momentaneamente la potenza del motore, anche se i veicoli più anziani non potranno beneficiare di questa possibilità. La rapida ricarica ne permette un utilizzo abbastanza a cuor leggero, ma quando i giochi si fanno duri è vitale sfruttarlo saggiamente. Presente anche la possibilità di usare il rewind, qualora vogliate portare indietro il tempo e magari correggere una manovra sbagliata, ma tenere questa opzione abilitata porterà un abbassamento dei punti esperienza guadagnati, e sappiate che la crescita del pilota è decisamente lenta.
The Crew Motorfest: non un semplice clone!
Il fatto che il gameplay di The Crew Motorfest sia arcade non significa che appiattisca le differenze tra i veicoli disponibili, tutti dotati di una fisica propria che riesce a rendere ogni categoria differente dalle altre e a dare un proprio carattere ai singoli modelli. Discorso a parte per le imbarcazioni, che rappresentano i mezzi meno divertenti e adrenalinici da guidare mentre gli aeroplani, per quanto abbiano un sistema di controllo estremamente semplificato, sono divertentissimi da utilizzare. Su PlayStation 5 non manca lo sfruttamento dei controlli adattivi del Dual Sense e potrete ricevere un chiaro feedback del comportamento della macchina o della tipologia di superficie su cui starete correndo. Su qualche modello ho notato un feedback un po' "pigro" riguardo all'acceleratore, ma nel complesso è stato sfruttato più che bene questo plus legato al controller Sony.
L'intelligenza artificiale è discreta e offre una sfida adeguata a ogni livello di abilità, mentre per quanto durante le prime ore di gara mi fosse sembrato assente, sul lungo periodo ho notato un lieve effetto elastico che permette di diminuire un po' troppo velocemente il distacco con gli avversari che ci precedono. Sottolineo che rispetto a titoli letteralmente rovinati dall'effetto elastico, in questo caso il danno è minimo, ma avrei preferito che mancasse totalmente. Già che parliamo di "danni" segnaliamo che in The Crew Motorfest questi sono presenti solo dal punto di vista visivo e non da quello meccanico, e anche per quanto riguarda sporcizia, bozze nella carrozzeria, vetri incrinati e via dicendo, questi andranno via a via a sparire se guideremo per un tratto di strada in maniera pulita. Non manca una corposa e pregevole customizzazione, sia nelle prestazioni che estetica: avrete accesso a tante opzioni che vi permetteranno di creare il mezzo dei vostri sogni, un vero peccato non poterlo utilizzare nelle playlist, dove saremo limitati a bolidi preimpostati.
Naturalmente non dovrete limitarvi a sfidare la CPU o a visitare l'ambientazione in solitaria, vista la presenza di ampie e divertenti funzionalità online, dove oltre alle classiche competizioni avrete a vostra disposizione il divertentissimo Demolition Royale, un battle royale in cui sfidare giocatori di tutto il mondo a sportellate per essere gli ultimi a rimanere dentro una arena che col passare del tempo sarà sempre più piccola. Segnaliamo però la necessità di avere, una connessione a internet perennemente attiva, nonostante The Crew Motorfest abbia tantissimi contenuti dedicati al single player. Dal punto di vista tecnico, gli Ivory Tower hanno lavorato bene, per quanto i limiti rispetto a Forza Horizon 5 siano visibili.
C'è un buon colpo d'occhio e la nostra visuale si estende per molto, anche se l'orizzonte mostra un comprensibile calo della qualità. Il livello di dettaglio dei veicoli non delude, anche se non siamo ai livelli del titolo PlayGround. Se da un lato abbiamo una resa di altissimo livello degli pneumatici, gli specchietti retrovisori sembrano rimasti indietro di una generazione. Le ambientazioni sono belle da vedere, ma come il resto del gioco non trovano lo spunto per raggiungere l'eccellenza. Potrete scegliere tra due modalità grafiche, una dedicata alle prestazioni e una alla qualità visiva. Consiglio vivamente la prima delle due, perché rinunciando a qualche dettaglio avrete in cambio un frame rate di 60 FPS, per quanto in alcuni casi leggermente instabili. Per quel che riguarda la colonna sonora sono disponibili le ormai classiche stazioni radio che offrono brani in base a uno specifico genere musicale, così da far contento ogni orecchio o quasi. Buoni anche gli effetti audio e le voci, per quanto tutte in inglese. I testi sono invece in italiano e potrete scegliere tra tre misure differenti dei caratteri, ma se non conosceste l'inglese sappiate che rimane complicato sfrecciare a 350 km/h e leggere i testi nello stesso momento.
Dopo decine di ore di gioco, non posso che fare un applauso a The Crew Motorfest che sebbene non sia un capolavoro e non riesca a scalfire il primato di Forza Horizon, riesce a regalare tantissime ore di intrattenimento e divertimento, dimostrando che gli Ivory Tower hanno studiato per bene i pregi del rivale e abbiano saputo inserirli al meglio nel loro franchise. Chiunque ami i free roaming motoristici dovrebbe tenere ampiamente in considerazione il nuovo titolo Ubisoft, soprattutto se ha una PlayStation 5 dove non può giocare alla saga di Forza, ma The Crew Motorfest è perfetto anche per chi ha un PC o una Xbox e ama scorrazzare con qualche velocissimo bolide per le strade di una ambientazione da sogno! Se la saga di The Crew saprà continuare su questi binari il suo futuro non potrà che essere roseo.
Versione Testata: PS5
Voto
Redazione
The Crew: Motorfest
Senza dubbio The Crew Motorfest ha un enorme debito creativo nei confronti di Forza Horizon, ma per quanto sia stato palesemente sviluppato su binari già delineati, riesce a portare a termine il proprio compito in modo più che soddisfacente. Ubisoft si ritrova nel suo catalogo un free roaming motoristico di tutto rispetto, bello (ma non bellissimo) da vedere e soprattutto divertente. Il comparto tecnico mostra qualche ovvia incertezza, ma nel complesso regge bene e gestisce senza particolari intoppi il complicato rapporto tra una ambientazione davvero grande e una qualità grafica di pregio. Il gameplay arcade è divertente e nei limiti del possibile cerca di differenziarsi in base al veicolo utilizzato. Una marea di contenuti in continua evoluzione sono la ciliegina sulla torta. The Crew Motorfest non sarà un capolavoro, ma è un titolo solido, estremamente divertente e con tantissime cose da fare. Cosa chiedere di più a un Motorfest?