The Day After – Fight for Promised land

di Marco Modugno
Chi ha qualche infarinatura di storia contemporanea, conoscerà senza dubbio, se non altro per aver visto l'ottimo film di Roger Donaldson, Thirteen Days, interpretato da Kevin Costner, come il mondo, nel 1961, si sia trovato sull'orlo di una guerra termonucleare globale. Per tutti gli altri basti ricordare, almeno in questa sede, che lo schieramento, da parte dell'Unione Sovietica, sul territorio cubano di missili balistici capaci di raggiungere e colpire con le loro testate atomiche il territorio metropolitano degli Stati Uniti provocò un'escalation della tensione tra i due blocchi, culminata nell'abbattimento dell'aereo spia americano U-2 sul territorio cubano da parte di missili antiaerei. Per poco l'America di Kennedy e la Russia di Kruscev non fecero precipitare il mondo nel baratro della distruzione totale. Per fortuna finì bene ma, da allora, storici ed analisti non fanno che lambiccarsi il cervello su come sarebbe andata se qualcuno avesse perso la pazienza e avesse cominciato l'attacco, scatenando un botta e risposta d'inimmaginabile entità. L'interrogativo deve aver stimolato anche l'immaginario dei giovani sviluppatori russi della 1C che, con The Day After: Fight for Promised Land, ci propongono di vivere in prima persona una possibile realtà alternativa nella quale la guerra è scoppiata davvero.


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Dopo uno scambio furibondo d'attacchi nucleari che hanno ridotto ad un deserto radioattivo non solo la contesa Cuba, ma anche gran parte delle città occidentali e del patto di Varsavia, quattro grandi blocchi, rappresentati da USA e Regno Unito, URSS, Cina e Francia e Germania si danno ancora battaglia per assicurarsi uno spazio vitale, tra le allucinanti rovine del mondo civilizzato.
La confezione del gioco, particolarmente curata e decisamente inconsueta in un prodotto a costo ridotto, contiene un approfondito manuale d'istruzioni, come si vedevano prima che gli addetti al marketing si rendessero conto che lo si poteva allegare, con meno spesa, in formato elettronico sul CD. Il duplice supporto ottico, comunque, mette a disposizione anche una completa enciclopedia militare sulle dotazioni dei vari schieramenti, consentendo ai generali "in erba" di conoscere le particolarità dei singoli mezzi presenti nel gioco. La cosa si rivela fin da subito tutt'altro che superflua, data la quantità a dir poco pletorica di veicoli, soldati e velivoli disponibili, ognuno dotato di "poteri speciali" da sfruttare all'abbisogna. Man mano che progredirete nella campagna, potrete acquisirne sempre di nuovi, attingendo a piene mani all'esigua scorta di crediti maturati nelle precedenti battaglie.
La gestione del vostro esercito, durante la lunga campagna prevista, si divide in fase strategica d'avvicinamento e tattica di combattimento. Fin tanto che dovrete spostarvi da un territorio all'altro, attraversando aree sgombre da pericoli, il gameplay si snoderà attraverso un tipico sviluppo a turni. Il ritmo subirà una repentina accelerazione, però, costringendovi a smettere gli alamari dell'uniforme di gala a vantaggio di una più comoda tuta mimetica, non appena le vostre forze entreranno in contatto con una compagine avversaria.

Il passaggio in tempo reale, sul modello dello storico Command & Conquer e di tutti i suoi più o meno degni epigoni, vi costringerà, infatti, a districarvi con una pletora di menu e short cuts da tastiera in grado di mettere in crisi anche gli animali da LAN party più smaliziati. Il gioco, infatti, vi mette a disposizione, nelle diverse missioni, decine d'unità diverse tra soldati, veicoli e aeroplani, dei quali vi converrà apprendere in fretta le specifiche, prima che il vostro nemico le faccia a pezzi! Specialmente alla luce del fatto che vi capiterà non poche volte di essere bersagliati dal fuoco di nemici che ancora non avete avvistato, un eccesso gratuito di realismo che davvero mal si coniuga con la piacevole giocabilità di un videogioco.


Per fortuna l'IA degli avversari non è certo degna della sagacia di un vero generale. Ecco allora che tecniche collaudate dai veterani dell'RTS, primo fra tutti il sempre validissimo "tank rush", riusciranno il più delle volte a spostare l'ago della bilancia a vostro vantaggio.
Peccato, però. In un gioco che vede la luce nel 2005, era lecito pretendere qualcosa in più, perlomeno all'altezza di quanto implementato dai concorrenti più illustri, Empire Earth II e Codename Panzers: Phase One in testa.
Anche in termini di grafica, campo in cui TDA non mostra certo di eccellere. Gli scenari 3D, infatti, a parte l'indubbio coinvolgimento emotivo dato dal combattere tra le rovine nuclearizzate del nostro povero mondo, mostrano evidenti tracce d'anzianità e il motore bidimensionale del gioco a turni non è da meglio. Se Atene piange, Sparta non ride, comunque, e anche la colonna sonora non brilla di luce propria. I jingle che accompagnano le fasi di gioco, oltre che assolutamente dimenticabili, si riveleranno alla fine talmente monotoni da indurvi ad azzerarli nel menu opzioni, lasciando spazio soltanto alle voci delle truppe, ciascuna nella lingua d'appartenenza, e agli effetti sonori, di qualità nella media.

Il gioco, comunque, recupera qualche punto nella cura d'alcuni piacevoli dettagli, primo fra tutti l'implementazione degli effetti delle condizioni atmosferiche, in grado perfino d'impedire agli apparecchi della vostra aeronautica di decollare, privandovi senza preavviso della fondamentale copertura aerea durante un'avanzata. O di quelli delle radiazioni, che infestano diverse aree del globo dopo i letali attacchi delle prime fasi di guerra, condizionando pesantemente la funzionalità degli equipaggiamenti e la salute delle truppe in transito (sic!). Assente, purtroppo, un'opzione multiplayer che utilizzi la connessione via Internet. Mentre vi sarà possibile scontrarvi con un numero variabile da 1 a 5 avversari in LAN, opzione non accessibile a tutti, il gioco vi nega qualsiasi possibilità di darvi battaglia sulla Grande Rete. Nell'era della connettività globale, l'assenza di una modalità online non ci sembra un peccato tanto veniale, anche se il fatto che il gioco si collochi fin dalla prima uscita in categoria budget non può che comportare qualche compromesso sui contenuti.
Il prezzo ridotto è proprio il fattore che ci ha spinto ad alleggerire, in sede di valutazione finale, il voto complessivo sul gioco. Il titolo, se offerto a costo pieno, difficilmente raggiungerebbe la sufficienza, troppo penalizzato dalla presenza anche storica sul mercato di riferimento di concorrenti meglio realizzati. Tuttavia, riteniamo che, a parte il plauso d'obbligo che dovrebbe essere tributato a qualunque sviluppatore esordiente che decide di sfidare il mercato delle multinazionali per tentare di offrire all'utente finale il frutto del suo lavoro e della sua passione, sobbarcandosi di costi (uno fra tutti quello di traduzione nella nostra lingua) non indifferenti a fronte di un reddito molto meno che certo, TDA meriti un giudizio non eccessivamente arcigno.
Gli appassionati di strategia ci si facciano almeno un giro. Potrebbe valerne la pena. A chi di soldatini e carri armatini non ha mai voluto finora saperne, però, consiglio di rivolgersi altrove. La prima volta di un RTS, come in tutte le cose, dovrebbe essere indimenticabile.