The Devil Inside
di
Redazione Gamesurf
Erano i primi anni novanta quando una software house francese, la Infogrames, mise sul mercato un gioco assolutamente innovativo, chiamato Alone in the Dark. Titolo azzeccatissimo, visto che a tutti gli effetti eravamo completamente soli ed impersonavamo il detective Edward Carnby, intento ad esplorare una casa infestata per risolvere un intricato mistero. L'impostazione del gioco, all';epoca, era assolutamente incredibile: l'ambiente era completamente tridimensionale ed esplorare i vari ambienti della casa era davvero angosciante. Il gioco fu prevedibilmente un successo, tanto che ne uscirono ben due seguiti (il terzo seguito dovrebbe arrivare per fine anno). Poi, dopo un lungo periodo di pausa, arrivò su PlayStation il ciclone Resident Evil: una grande ambientazione, una notevole dose di violenza e una “strategia del terrore" eccellente lo resero immediatamente un blockbuster e fu convertito, insieme al suo già meno brillante seguito, anche su PC. Adesso la Cryo, proprio con l'aiuto di Hubert Chardot, la mente dietro Alone in the Dark, prova ad inserirsi nel filone con questo Devil Inside. E lo fa, se non altro nel modo di presentare il background della storia, in maniera decisamente curiosa
METTETEVI COMODI IN POLTRONA..
....che lo spettacolo sta per iniziare. Già. L'idea alla base del gioco é quantomeno insolita, visto che proprio di spettacolo si tratta. Il Devil Inside Show, per l'esattezza, forgiato prendendo spunto (non senza una certa vena polemica di fondo, a mio modo di vedere, abbastanza evidente nella caratterizzazione molto stereotipata dei personaggi) da uno di quei tanti programmi televisivi d';oltreoceano fatti apposta per racimolare più "share" possibile. La trasmissione, condotta da un certo Jack T. Ripper (il nome é tutto un programma) consiste nel seguire di volta in volta un improvvisato "detective dell'incubo" nel suo peregrinare per risolvere e spiegare fenomeni paranormali di vario tipo. La nuova puntata é tesa a risolvere il mistero dell'infestazione da parte dei non-morti della villa abbandonata di Shadow Gate, sulle colline di Hollywood
METTETEVI COMODI IN POLTRONA..
....che lo spettacolo sta per iniziare. Già. L'idea alla base del gioco é quantomeno insolita, visto che proprio di spettacolo si tratta. Il Devil Inside Show, per l'esattezza, forgiato prendendo spunto (non senza una certa vena polemica di fondo, a mio modo di vedere, abbastanza evidente nella caratterizzazione molto stereotipata dei personaggi) da uno di quei tanti programmi televisivi d';oltreoceano fatti apposta per racimolare più "share" possibile. La trasmissione, condotta da un certo Jack T. Ripper (il nome é tutto un programma) consiste nel seguire di volta in volta un improvvisato "detective dell'incubo" nel suo peregrinare per risolvere e spiegare fenomeni paranormali di vario tipo. La nuova puntata é tesa a risolvere il mistero dell'infestazione da parte dei non-morti della villa abbandonata di Shadow Gate, sulle colline di Hollywood
The Devil Inside
The Devil Inside
Luci ed ombre, dunque. Tirando le somme, devo dire che il bilancio finale resta in ogni caso decisamente positivo. Il gioco è senz'altro "solido", per merito della sua impostazione inusuale (non certo per la trama), ma soprattutto perché la struttura si appoggia su un gameplay ormai consolidato ed apprezzato dal pubblico. L'atmosfera generale, che resta quasi sempre tesa al punto giusto nonostante gli interventi di pubblico e presentatore, la quantità notevole di armi ed incantesimi, la varietà dei mostri e, lo ripeto, un'architettura delle stanze finalmente un minimo plausibile, rendono l'esplorazione piacevole e stimolano decisamente il proseguimento dell'avventura. Resta il rammarico per come è stato implementato il sistema delle telecamere, soprattutto per quanto riguarda la visuale da dietro, che pur essendo notevolmente più elastica delle telecamere fisse alla Resident Evil (permettendo quindi una completa fruibilità degli ambienti), rischia molte volte sia di farvi venire il mal di mare, a causa di una non ottimale taratura del movimento dello sguardo dei personaggi, sia di farvi morire o di sprecare inutilmente munizioni perché il mirino è coperto dalla vostra stessa persona.
Poco convincente anche la figura di Deva, il cui utilizzo si rivela decisamente più monotono della sua controparte maschile. Una parte grafica decisamente ben curata (anche se il bad clipping a volte è imbarazzante) ed un sonoro azzeccato (anche se alla lunga forse monotono), completano il tutto. Se avete amato Resident Evil e vi piacciono i survival horror, Devil Inside è un titolo senz'altro consigliato (e per certi aspetti qualitativamente superiore al blasonato titolo Capcom), che vi ripagherà indubbiamente della spesa. Se invece il sangue vi impressiona e/o cercate un'avventura dinamica innovativa, ricca di enigmi e momenti di riflessione, lasciate pure perdere. Un'ultima cosa. Nel caso propendeste per l'acquisto, vi consiglio di dare prima un'occhiata al box dell'hardware, visto che il motore grafico non è proprio il massimo della leggerezza...
Poco convincente anche la figura di Deva, il cui utilizzo si rivela decisamente più monotono della sua controparte maschile. Una parte grafica decisamente ben curata (anche se il bad clipping a volte è imbarazzante) ed un sonoro azzeccato (anche se alla lunga forse monotono), completano il tutto. Se avete amato Resident Evil e vi piacciono i survival horror, Devil Inside è un titolo senz'altro consigliato (e per certi aspetti qualitativamente superiore al blasonato titolo Capcom), che vi ripagherà indubbiamente della spesa. Se invece il sangue vi impressiona e/o cercate un'avventura dinamica innovativa, ricca di enigmi e momenti di riflessione, lasciate pure perdere. Un'ultima cosa. Nel caso propendeste per l'acquisto, vi consiglio di dare prima un'occhiata al box dell'hardware, visto che il motore grafico non è proprio il massimo della leggerezza...