The Devil Inside

The Devil Inside
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Se l'idea del programma televisivo non é per certi versi affatto malvagia (come avrò modo di spiegare più avanti), la motivazione che viene fornita all'invasione dei morti viventi é invece quanto di più banale e scontato ci possa essere: pare che un feroce criminale di nome Harry Grimes, giustiziato dopo una brillante carriera da pluriomicida, abbia pensato bene di fuggire dall'inferno insieme ad un discreto numero di anime dannate, ben contente di poter sottrarsi al controllo del demonio. Toccherà dunque a Dave Cooper, ex poliziotto del L.A.P.D. ora passato al canale televisivo WWWL@, rispedire i defunti da dove sono venuti, per la gioia dei telespettatori di mezza America. La situazione é ulteriormente complicata (si fa per dire...) dalla presenza di Angelina Axelrod, una giornalista di un'emittente concorrente che vuole dimostrare al pubblico che in realtà le puntate di Devil Inside sono solo una messinscena..
The Devil Inside
Sullo sfondo, immersa nella nebbia, ci aspetta la villa dei misteri...

VOGLIAMO VEDERE PIU' SANGUE!
E così, con il camioncino della troupe televisiva che ci scarica direttamente davanti al parco della villa, l'avventura comincia. Si capisce subito che l'impostazione del gioco é perfettamente coerente con lo stile dei programmi televisivi. Difatti non saremo soli durante la nostra avventura, ma verremo costantemente seguiti da un simpatico operatore con tanto di telecamera, che sarà la nostra ombra e riprenderà tutto il possibile per accontentare gli spettatori da casa. Non contento, il buon Jack ci farà seguire costantemente da una telecamera volante ed ha pure piazzato una serie di telecamere nascoste nelle stanze della villa (quando non si sa) per riprendere le scene da punti di vista particolarmente spettacolari (sempre per l'ipotetico spettatore, ovviamente). Tutto questo all'inizio può lasciare abbastanza stupefatti, soprattutto se si é abituati ad atmosfere da "solo contro il male" tipiche dei precedenti prodotti di questo tipo
E' curioso vedere ogni tanto la figura di Jack comparire per sottolineare avvenimenti particolari o per dare consigli (tesi sempre e comunque a rendere il programma il più spettacolare possibile); oppure ancora sentire il pubblico che applaude fragorosamente ad ogni uccisione particolarmente sanguinosa e che pronuncia degli "ooooooh" di delusione quando non riusciamo ad aprire una porta o entriamo in una stanza apparentemente vuota, quasi a spezzare volontariamente l'atmosfera di tensione che in ogni caso si mantiene sempre su livelli notevoli. Perfino i momenti di caricamento tra una zona e l'altra sono "mascherati": vedremo Jack interrompere la trasmissione dallo studio per mandare la pubblicità e nelle schermate di "loading" é presente uno schermo televisivo con improbabili immagini statiche di pubblicità aventi come attori i non morti stessi (alcune decisamente spassose)
The Devil Inside
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The Devil Inside

Luci ed ombre, dunque. Tirando le somme, devo dire che il bilancio finale resta in ogni caso decisamente positivo. Il gioco è senz'altro "solido", per merito della sua impostazione inusuale (non certo per la trama), ma soprattutto perché la struttura si appoggia su un gameplay ormai consolidato ed apprezzato dal pubblico. L'atmosfera generale, che resta quasi sempre tesa al punto giusto nonostante gli interventi di pubblico e presentatore, la quantità notevole di armi ed incantesimi, la varietà dei mostri e, lo ripeto, un'architettura delle stanze finalmente un minimo plausibile, rendono l'esplorazione piacevole e stimolano decisamente il proseguimento dell'avventura. Resta il rammarico per come è stato implementato il sistema delle telecamere, soprattutto per quanto riguarda la visuale da dietro, che pur essendo notevolmente più elastica delle telecamere fisse alla Resident Evil (permettendo quindi una completa fruibilità degli ambienti), rischia molte volte sia di farvi venire il mal di mare, a causa di una non ottimale taratura del movimento dello sguardo dei personaggi, sia di farvi morire o di sprecare inutilmente munizioni perché il mirino è coperto dalla vostra stessa persona.
Poco convincente anche la figura di Deva, il cui utilizzo si rivela decisamente più monotono della sua controparte maschile. Una parte grafica decisamente ben curata (anche se il bad clipping a volte è imbarazzante) ed un sonoro azzeccato (anche se alla lunga forse monotono), completano il tutto. Se avete amato Resident Evil e vi piacciono i survival horror, Devil Inside è un titolo senz'altro consigliato (e per certi aspetti qualitativamente superiore al blasonato titolo Capcom), che vi ripagherà indubbiamente della spesa. Se invece il sangue vi impressiona e/o cercate un'avventura dinamica innovativa, ricca di enigmi e momenti di riflessione, lasciate pure perdere. Un'ultima cosa. Nel caso propendeste per l'acquisto, vi consiglio di dare prima un'occhiata al box dell'hardware, visto che il motore grafico non è proprio il massimo della leggerezza...