The Devil Inside

The Devil Inside
di
MENO MALE CHE...
....non soffro di mal di mare. Mi spiego. Il motore che muove il tutto é interamente poligonale. Niente sfondi pre-renderizzati come in Resident Evil dunque. La resa visiva é decisamente buona, le stanze sono realizzate quasi sempre con cura, anche nei particolari. Pure i nemici sono interamente poligonali e le loro texture sono molto varie, cosa che contribuisce a rendere più appagante e stimolante l'esplorazione. L'engine tuttavia non é esente da qualche pecca, in primis un bad clipping in certi casi imbarazzante, accompagnato da una fluidità non ottimale (coperta neanche tanto bene da un vistoso effetto fogging) nelle aree aperte. Come se non bastasse qualche volta può capitare che Dave/Deva rimanga incastrato nelle texture. Niente di preoccupante, però forse una migliore ottimizzazione avrebbe giovato. Il metodo di gestione della visuale alterna momenti di esaltazione ad altri di frustrazione notevole. Come già accennato all'inizio dell'articolo ci sono difatti tre tipi di visuale: quella dell'operatore, spettacolare ma decisamente poco utile nelle sparatorie, quella delle telecamere fisse (esattamente come in Resident Evil), leggermente migliore, ma non ancora ottimale (a causa dei numerosi "punti oscuri") e, finalmente, quella della telecamera volante, praticamente alla Tomb Raider. Questo secondo me rappresenta un notevole passo avanti dal punto di vista della fruibilità, perché finalmente permette un controllo totale sia della visuale che del movimento del personaggio principale
The Devil Inside
Ho appena eliminato uno zombie con un preciso colpo alla testa. Notare, oltre al sangue, l'immagine riflessa sullo specchio e il commentino ironico di Jack.

Ci si muove con i tasti freccia e si alza e abbassa la visuale con il mouse, esattamente come se fosse un Quake, ma in terza persona. Peccato che diverse volte la telecamera si comporti in modo strambo, girando la visuale troppo velocemente e vorticosamente oppure ostruendo la vista del nemico di fronte a noi coprendolo del tutto con la figura del protagonista (e non faccio commenti...). La parte sonora fa il suo dovere e le musiche sono decisamente azzeccate (cambiano a seconda del personaggio che state usando) anche se i temi sono un po'; pochini. Molto spesso sarete accompagnati solo dal rumore dei vostri passi e dai rantoli dei nemici, con conseguente e prevedibile aumento della tensione. Il gioco é completamente in italiano, incluso il parlato, di discreta fattura, anche se le frasi sono un po' pochine e dopo una mezz'oretta finiscono per diventare monotone. Sono disponibili svariati livelli di difficoltà, ma il gioco non presenta particolari bonus di sorta (tipo Resident Evil, sempre per intenderci), quindi difficilmente lo rigiocherete dopo averlo finito. Poco male. Perché finché dura é una pacchia, sì. Davvero una pacchia. E ora lasciatemi tornare al mio spettacolo preferito.
The Devil Inside
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The Devil Inside

Luci ed ombre, dunque. Tirando le somme, devo dire che il bilancio finale resta in ogni caso decisamente positivo. Il gioco è senz'altro "solido", per merito della sua impostazione inusuale (non certo per la trama), ma soprattutto perché la struttura si appoggia su un gameplay ormai consolidato ed apprezzato dal pubblico. L'atmosfera generale, che resta quasi sempre tesa al punto giusto nonostante gli interventi di pubblico e presentatore, la quantità notevole di armi ed incantesimi, la varietà dei mostri e, lo ripeto, un'architettura delle stanze finalmente un minimo plausibile, rendono l'esplorazione piacevole e stimolano decisamente il proseguimento dell'avventura. Resta il rammarico per come è stato implementato il sistema delle telecamere, soprattutto per quanto riguarda la visuale da dietro, che pur essendo notevolmente più elastica delle telecamere fisse alla Resident Evil (permettendo quindi una completa fruibilità degli ambienti), rischia molte volte sia di farvi venire il mal di mare, a causa di una non ottimale taratura del movimento dello sguardo dei personaggi, sia di farvi morire o di sprecare inutilmente munizioni perché il mirino è coperto dalla vostra stessa persona.
Poco convincente anche la figura di Deva, il cui utilizzo si rivela decisamente più monotono della sua controparte maschile. Una parte grafica decisamente ben curata (anche se il bad clipping a volte è imbarazzante) ed un sonoro azzeccato (anche se alla lunga forse monotono), completano il tutto. Se avete amato Resident Evil e vi piacciono i survival horror, Devil Inside è un titolo senz'altro consigliato (e per certi aspetti qualitativamente superiore al blasonato titolo Capcom), che vi ripagherà indubbiamente della spesa. Se invece il sangue vi impressiona e/o cercate un'avventura dinamica innovativa, ricca di enigmi e momenti di riflessione, lasciate pure perdere. Un'ultima cosa. Nel caso propendeste per l'acquisto, vi consiglio di dare prima un'occhiata al box dell'hardware, visto che il motore grafico non è proprio il massimo della leggerezza...

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