The Elder Scrolls V: Skyrim - Dragonborn

di Simone Rampazzi
*PER I DEBOLI DI CUORE - ATTENZIONE, POSSIBILITA' DI SPOILER*

Era ormai un po' di tempo che non ci trovavamo a passeggiare per le ormai conosciute terre di Skyrim ed in effetti, ci sono mancati parecchio i nostri cari draghi ed il nostro possente Thu'um. Ecco quindi che a fagiolo, dopo un corposo e ben realizzato DLC che ci ha fatto vestire i panni del cacciatore di vampiri (o del vampiro stesso, qualsivoglia) adesso Bethesda Softworks ci propone una nuova piacevole avventura, che probabilmente soddisferà anche i nostalgici del primo capitolo del brand Elder Scrolls.



In Dragonborn, titolo del DLC appena uscito, avremo la possibilità di esplorare un continente nuovo aldilà di Tamriel e scoprire le origini del nostro passato burrascoso, risalendo l'albero genealogico fino al primo Dovahkiin realmente esistito.

Durante una delle nostre solite passeggiate per le ridenti città di Skyrim, potremo imbatterci in alcuni insoliti “vucumprà” che, in maniera decisamente secca e diretta, ci chiederanno se siamo effettivamente noi il famoso Sangue di Drago. Poco male, direte voi. Perché non vantarsi del nostro rango leggendario di uccisori di lucertoloni sputafuoco?! Peccato che questi cultisti dalle pittoresche maschere non vogliano un autografo, ma bensì la nostra vita. Solo entrando in possesso di una pergamena tra le loro vesti (una volta uccisi, chiaramente) verremo a conoscenza che nelle terre di Solstheim sta proliferando sempre più il culto di un certo Miraak, malvagio di turno interessato a sbarazzarsi di tutte le possibili minacce.

É ora di rimboccarsi le maniche e schiarire le nostre voci bianche, perché un'altra nuova fatica é pronta per scrivere con maggior rigore il nostro nome nella leggenda.

(Notate bene, potrete cominciare l'avventura del DLC solo se avrete iniziato o completato la quest principale “Il Corno di Jurgen Windcaller”)

Il suddetto Dragonborn, in quanto contenuto extra scaricabile, non aggiunge particolari cambiamenti al comparto tecnico del gioco principale ma ci regala (con nostro immenso piacere) tutta una serie di novità tematiche ricche di oggetti e sidequest. La nuova zona di Solstheim ci é piaciuta molto, anche se non eccessivamente grande, ed é stata in grado di trasportarci un po' indietro nel tempo mentre ammiravamo i paesaggi architettonici della cultura Dunmer nella città di Roccia del Corvo, oppure Tel Mithryn con le sue enormi costruzioni fungine che tanto abbiamo potuto apprezzare girando parecchi anni fa in Morrowind. Anche Apocrypha, regno del Signore Hermaeus Mora, risulta ben realizzata, visto che si allinea perfettamente ad una linea guida fantasiosa relativa al medesimo principe daedrico, incentivata con estrema minuziosità dalle creature tentacolari che la popolano.



Sono proprio queste nuove creature, qualche vena mineraria in più e molte side quest ad occupare il nostro tempo senza annoiarci, sottolineando ancora una volta la maestria dei ragazzi di Bethesda nel rendere i loro titoli particolarmente longevi, visto che il nuovo DLC aggiunge qualche ora in più di giocabilità del precedente Dawnguard. Vengono inoltre aggiunti nuovi Thu'um, pronti ad affiancarsi con particolari abilità alla nostra già ampia rosa disponibile, poiché ci sarà concessa la possibilità di dominare la mente di persone e draghi (rendendoci pericolosi come un mindflayer all'ennesima potenza) o acquisire un'armatura luminosa draconica, tanto perché essere “belli belli” é importante oltre ogni dire.

Peccato che l'urlo di dominazione sembra funzionare bene con le persone e male con i draghi. Mi spiego meglio. Quando urleremo la parolina magica, con tanto di amabile scatarrata color arancione acceso, il malcapitato di fronte a noi subirà l'influsso del nostro potere, cominciando a combattere per conto nostro per un breve periodo di tempo. Quindi oltre la beffa, anche la burla (vista la doccia gratis). Per quanto riguarda invece il potere sui draghi, diciamo che si poteva fare molto meglio. Questo perché sottomettere un drago con il nostro possente urlo sputacchioso, ci permetterà solamente di ottenere un passaggio fugace automatico, con la sola possibilità di attaccare nemici al suolo grazie ad un puntamento pre-impostato (con i tasti numerici), avendo inoltre disponibile due sole abilità di attacco per il nostro drago. Se speravate quindi di poter girare magnificamente a bordo di un drago pronto a fare i nostri comodi, purtroppo vi sbagliate di grosso.



Oltre a questa piccola parentesi, il DLC si promette di farci occupare un buon quantitativo di ore davanti al nostro calcolatore, senza tediarci con momenti morti e mantenendo acceso quanto basta il nostro interesse verso la Main-Quest.