The Elders Scrolls: Oblivion Remastered: Recensione del ritorno a Cyrodiil
The Elders Scrolls: Oblivion Remastered è la bomba Microsoft uscito a sorpresa e più remake
Oblivion vs Oblivion
Avowed (poco tempo fa) ha dimostrato che la fame di The Elders Scrolls è tanta, nonostante Avowed non sia del tutto TES e questo nel bene e nel male. Nel bene perché la capacità narrativa di Obsidian si è dimostrata classica ma allo stesso tempo moderna, in negativo perché la parte di combattimento è davvero poco allettante. Ma ora siamo qui a parlare di Oblivion Remastered, il secondo shadowdrop di Microsoft in un periodo breve e dopo averci regalato quella piccola perla rara di Ninja Gaiden 2 Black, recensione che potete trovare qui, è tempo di tornare a Cyrodiil.
Partiamo subito dicendo che questo non è un remaster in senso stretto, ma è più un remake; sviluppato da Bethesda in collaborazione con Virtuos Games, utilizza una combo tra l'Unreal Engine 5, oltre al motore C.E. originale con le sue varie declinazioni, per regalare con una grafica che fa davvero spavento (in positivo) e già lo si può ammirare nei meandri della prigione iniziale dalla quale si deve fuggire. Dotato di effetti di luce che fanno impallidire i sistemi moderni è chiaro che il lavoro svolto è stato profondo ma rispettoso del materiale originale e al contempo soddisfare (quasi tutti) i palati moderni.
Le ambientazioni e i modelli dei personaggi sono stati ricostruiti da zero, offrendo un'esperienza visiva che rende giustizia all'epicità del titolo uscito nel 2006. Anche il sistema di combattimento e dell'esplorazione ha subito qualche lieve modifica, e con i settaggi a "medio" sulla vetusta RTX 3070, che avete potuto vedere sulla live di Twitch, il risultato è comunque da mascella disarticolata, oltre ad essere fluidissimo in ogni situazione. Sulla mia seconda configurazione, che prevede una RTX 4070 Super le cose sono andate ancora meglio, merito di un lavoro poligonale davvero eccellente, oltre agli effetti particellari che si possono godere principalmente nella luce e nei riflessi delle superfici e le meravigliose texture, conteggiando anche la magia vera e propria.
Curiosamente ho installato i 118 GB richiesti dal gioco su un disco fisso magnetico, dato che i due SSD erano quasi pieni e la velocità di caricamento del gioco sia al lancio, sia tra le sezioni (quindi gli interni e la world map) è tra i più veloci che nemmeno gli nVME di PS5 con certi giochi riesce a caricare così velocemente, segno che probabilmente è merito di chi programma nel riuscire a fare un lavoro efficiente. Le animazioni dei movimenti sono state rifatte con nettissimi passi aventi sul fronte fluidità e realismo. Inoltre, ogni razza ora presenta un doppiaggio unico, con nuove linee di dialogo registrate per l'occasione, e la sincronizzazione labiale è stata completamente rivisitata per una resa più naturale.
Il sistema di progressione del personaggio è stato aggiornato, prendendo ispirazione sia dal titolo originale che da Skyrim, per offrire una maggiore fluidità nell'avanzamento, anche se da sempre sono piuttosto simili. La scelta della classe infatti ha senso all'inizio del gioco, ma conterà quasi solamente ciò che usate realmente, per avere un progresso che vi porterà a poter fare virtualmente tutto. Tutte queste (lievissime) modifiche sono quasi impercettibili e per tutti e restituendo Oblivion all'esperienza originale che tutti quanti ricordiamo (con affetto).
Certo, nel 2025 con tutti i rogue-soulslike che ci siamo giocati è difficile essere pienamente soddisfatti nell'essere quasi immortali fin dalle prime battute a difficoltà media, al contrario di Skyrim che almeno all'inizio bastonava leggermente in più, ma è chiaro che lo scopo è tutto nel viaggio, nella lore, nello scoprire ogni cosa, ogni missione, richiesta, equipaggiamento e linea di dialogo. Se pensate alla superba colonna sonora e al modo di trattare l'audio e gli effetti di ogni singola superficie, ovviamente se avete un impianto in grado di restituirvi queste sensazioni, vi farà alzare la pelle d'oca dalla gioia e dal piacere. Il combattimento resta simile a quello dei classici TES ma il semi-parry degli scudi o conficcare una freccia in testa a un nemico, regala più di una piacevole sensazione (non al nemico).
Come dicevo sopra è arrivato in shadowdrop (un po' telefonato) e quindi già disponibile in questi giorni in due versioni. La Standard Edition include il gioco base digitale e tutte le espansioni originali, come "Knights of the Nine" e "Shivering Isles" (a poco più di cinquanta euro). La Deluxe Edition, oltre a tutto ciò che è presente nella Standard Edition, offre nuove missioni per ottenere armature, armi e armature per cavalli uniche di Akatosh e Mehrunes Dagon. Inoltre, include un artbook digitale e la colonna sonora. Se hai già acquistato la Standard Edition, puoi fare l'upgrade alla Deluxe Edition con un piccolo sovrapprezzo (di dieci euro), ma ovviamente è tutto incluso nel Game Pass.
Oblivion vs Bethesda
Va da sé che io senta i vostri ingranaggi sui progetti futuri di Bethesda. Questo brand è un grande, immenso esperimento? Direi di sì e soprattutto ha superato la prova che si era posto innanzi. Quale sarà il prossimo passo? No, non penso proprio ci sarà Skyrim nell'immediato, quest'ultimo arriverà, ovviamente, ma sarà tra gli ultimi progetti ad arrivare alla luce del sole, e ha totalmente senso. Di Skyrim il mondo è pieno di copie e versioni più o meno già portate su ogni piattaforma possibile, ma The Elder Scrolls non è solo Skyrim. Morrowind potrebbe essere papabile, essendo il primo con il motore grafico che si è sfruttato fino a Starfield (con le debite modifiche), ma è anche vero che forse alcune delle meccaniche di quest'ultimo siano un po' anacronistiche giocate oggi. Fallout 3 è forse quello più logico, magari vicino all'uscita della seconda stagione della serie TV omonima di Amazon Prime, ma per ora possiamo solo sognare e farci incantare.
Difficile trovare dei veri e propri difetti, nel tempo infatti alcuni di essi sono diventati propri di altri titoli, mentre alcune logiche sono oggettivamente superate, ma come si fa a non rimanere commossi quando si esce dai tunnel della prigione e si scopre un mondo enorme, infinito e piena di avventure.