The Fall Of Max Payne

di Alessandro 'Alenet' Cossu

GIOCARE COL DOLORE
Un paio di stagioni fa, o poco più, la Remedy Entertainment propose un titolo destinato a fare epoca: Max Payne. Questo gioco, divenuto famosissimo in breve tempo, grazie ad una grafica magnifica un ottimo sonoro e alta giocabilità, divenne una vera e propria icona del mondo videoludico, destinato a far parlare di se negli anni a venire. Inoltre, MP poté contare sull'opera di moltissimi utenti che crearono, per lui, una serie di MOD (livelli aggiuntivi,spesso inspirati all'affascinante mondo di Matrix) che "allungarono la vita" al poliziotto più famoso dei videogiochi. Oggi, la Remedy, coadiuvata dalla RockStar Games, patrocinando il lavoro dei signori della 3DRealms, ci offre il sequel delle intricate vicende di Max Payne; un successo annunciato che andremo ora a sviscerare fin nel suo intimo più profondo. Il titolo in questione si presenta in una lussuosa scatola cartonata, contente i tre cd rom che valgono l'installazione(due) e il gioco. Troveremo anche un piccolo ma esauriente manuale che ci guiderà passo passo nel mondo di Max Payne, completamente localizzato nella nostra lingua.
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BR>MP2 si allaccia perfettamente alla storia raccontataci nel primo episodio: dopo un processo subito dal nostro poliziotto, Max si vede premiare per l'ottimo lavoro di "ripulitura" svolto a spese di una potente organizzazione, divenendo uno dei membri più importanti della DEA, il gruppo antidroga. Tuttavia, Max, uomo d'azione, non poteva restare ingabbiato in un ruolo che non fosse il suo: in breve, decide quindi di dimettersi, per tornare all'unico lavoro che sente davvero di poter fare: lo sbirro. Un perfetto sbirro di quartiere che combatte la criminalità per quietare i tremendi sensi di colpa con cui è costretto a vivere dopo la tragica morte della sua famiglia, uccisa da una banda di tossicodipendenti. Ed è proprio durante una normale chiamata per una rissa fra tossicodipendenti sfociata in un omicidio che inizia la nuova avventura di Max Payne. Rispondendo alla chiamata, il nostro anti eroe si ritroverà di nuovo, a distanza di anni dalle vicende che lo segnarono profondamente (come il suo viso chiaramente dimostra) coinvolto in una terribile storia di spionaggio, ricatti e violenza, una spirale che finirà per risucchiarlo dentro di se con tutti coloro che gli stanno intorno, compresa la rediviva Mona Sax, creduta morta e invece bella coprotagonista di questo secondo episodio di MP.

La storyline di MP è molto simile a quella vista nel primo episodio, forse ancor più affascinante. Regolarmente, assisteremo ad una vera e propria "storia a fumetti", egregiamente realizzata, dai tratti darkeggianti e intrusivi, che ci mostrerà i risvolti e i retroscena di quella che è stata definita dagli stessi programmatori, una "film noir love story", completa di melodrammatici dialoghi paragonabili ad un pulp movie, con un linguaggio che non lesina in espressioni volgari che ottengono, però, l'effetto di vera immedesimazione che è sempre stata una delle carte vincenti di Max Payne. Una sorta di romanzo a fumetti, quindi, che farà da transito fra un livello e l'altro (ma non solo:gli intermezzi "graphic novel",sono molto più numerosi del primo capitolo e notevolmente migliorati a livello artistico), mostrandoci i trascorsi di Max e Mona Sax, ex amanti, ex collaboratori, ex nemici ed ora di nuovo costretti a confrontarsi...e ad affrontarsi. Scopriremo quindi i trascorsi di questa fascinosa assassina, dalla fedina penale lunga un chilometro e coinvolta in prima persona nel complotto che costò tanto sangue e dolore a Max nel primo livello. Per di più, nel bel mezzo del gioco finiremo addirittura per impersonarla...Ma è presto per parlare di questo: MP2 è un titolo da gustare lentamente, vivendolo, sentendolo, quindi cominceremo dalla una delle più interessanti peculiarità di questo titolo, ovvero il comparto grafico...
Dopo due anni dall'uscita sulla nostra macchina da gioco preferita (che ne determinò il successo), MP può vantare un restyling grafico davvero notevole. Se il primo capitolo esprimeva comunque una grafica molto superiore alla media, i passi avanti ottenuti grazie all'ottimizzazione del potentissimo e duttile motore grafico MaxFX, balzano agli occhi fin dalle prime battute. Tutte le texture risultano curate ed ottimamente realizzate; le architetture interne, per quanto afflitte da una carenza di varietà, risultano splendidamente ricreate, al limite del fotorealismo.
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